Capitolo 9:

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Capitolo 9:

Regina e principessa si chiusero nella stanza della prima, vietando a chiunque di entrare. Ser Arryk e Ser Erryk sorvegliavano la porta, assicurandosi che nessuno infastidisse la conversazione delle due donne.
Alicent prese un profondo respiro e si accomodò sul bordo del proprio letto, le mani intrecciate l’una nell’altra e il labbro stretto fra i denti bianchi.
Rhaenyra si sedette al suo fianco, sistemando la lunga gonna che le ricadde leggiadra sulle cosce. Guardò a lungo la regina e poi prese una delle sue mani nelle proprie.
“Raccontami tutto, Alicent. Non tralasciare nemmeno il minimo dettaglio,” ordinò la principessa. E, nonostante non avesse nessun potere sulla regina lei iniziò comunque a parlare.
Alicent sospirò e dopo qualche istante di esitazione aprì bocca.
Raccontò dei piani di suo padre. Di come avesse desiderato che Aegon salisse sul trono e di come il suo piano andò in fumo quando si presentò come Portatore. Raccontò di come avesse insistito affinché Alicent proponesse a Viserys di far sposare Aemond e Heleana e di come lei si fosse rifiutata dopo essersi finalmente resa conto di quale mostro fosse in realtà Otto Hightower. Raccontò di come Otto avesse cercato di screditare lei e Daemon davanti agli occhi del sovrano e di come avesse sparso la voce che i suoi figli fossero dei bastardi ancora prima che nascessero.
“Mi ha usata per tutta la vita,” continuò lei singhiozzando.
“Non voglio che i miei figli patiscano quello che ho sofferto io. Non per sfamare il suo desiderio di potere,” disse Alicent passando il dorso della mani contro il naso gocciolante.
Rhaenyra sospirò e le poggiò una mano sul capo, prendendola tra le braccia. Le accarezzò la testa e le baciò la fronte.
Alicent nascose il viso contro il suo collo, i morbidi capelli marroncini tendenti al rosso e ricci solleticarono il collo dei Rhaenyra.
“Maegor il Crudele usurpò il trono di suo fratello,” iniziò Rhaenyra ricordando quell’orribile capitolo della loro lunga storia.
“Ci fu una guerra. Uomini e draghi morirono tra le fiamme,” continuò la principessa con tono grave e sguardo fisso su una delle finestre che dava sulla città.
Alicent si asciugò gli occhi e tirò su con il naso.
“Non voglio una guerra, Rhaenyra. Non voglio perdere i miei figli,” disse la regina con la voce spezzata.
La principessa le sorrise e prese il suo viso fra le mani.
“Non ci sarà nessuna guerra,” assicurò Rhaenyra accarezzando le guance rotonde e umide per le lacrime.
La regina le sorrise titubante e strinse le mani dell’amica nelle proprie. 
“Alicent, ho bisogno che tu mi dica i nomi di tutti gli uomini coinvolti in questo piano,” ordinò Rhaenyra raccogliendo foglio e penna.
Alicent li prese fra dita tremanti e con preoccupazione iniziò a scrivere.
“Quando Daemon e i nostri figli torneranno dalla guerra agiremo,” continuò la principessa guardando il cielo con aria di nostalgia.
Quando riabbassò lo sguardo la lista dei colpevoli era scritta per intero. I primi due nomi furono quelli di Otto Hightower e Ser Criston Cole.
“Perché non dirlo a Viserys? Perché aspettare?” domandò Alicent consegnando il foglio a Rhaenyra. La principessa lo prese fra le mani e iniziò a leggerne il contenuto, valutando con attenzione ogni nome. Scoprì che anche Larys Strong rientrava nella lista dei traditori. Alicent però si affrettò a difendere l’uomo, sostenendo che il minore degli Strong lavorasse esclusivamente per lei.
“Mio padre è debole,” iniziò Rhaenyra.
“Nemmeno in passato ha mai avuto lo stomaco per affrontare questo genere di situazioni," continuò con un sorriso gentile e pieno di nostalgia.
“Viserys è un uomo buono ma non un buon re. Abbiamo bisogno di uomini forti la cui voce verrà ascoltata e mai messa in discussione,” il ricordo di Ser Vaemond Velaryon riempì la mente di Alicent.
“Aspetteremo il loro ritorno,” concluse Rhaenyra stringendo la mano di Alicent nella propria. 

Tre mesi dopo, nel cuore della notte, i Protettori tornarono ad Approdo del Re. 

Rhaenyra fu la prima a essere avvisata. Ser Erryk venne a bussare alla sua porta e la principessa gli rispose in abiti da notte. Quando il cavaliere le comunicò il ritorno di suo marito e dei suoi figli lei si diresse immediatamente nella sala delle udienze, rinunciando all’idea di vestirsi in modo più consono a quella situazione.
Rhaenyra, scortata da Ser Erryk, incontrò Alicent, scortata da Ser Criston. Le due donne si lanciarono una lunga occhiata d’intesa e insieme entrarono nella sala del trono.
Con grande stupore di entrambe Viserys era già seduto sul Trono di Spade. Indossava una lunga sopraveste nera ma Rhaenyra fu più che certa che sotto suo padre indossasse ancora la veste da notte.
La principessa sollevò lo sguardo su suo padre e nonostante l’aria stanca lui le sorrise.
Otto Hightower osservava tutto da lontano. Ser Criston era al suo fianco.
Le grandi porte si spalancarono e i Protettori fecero il loro ingresso. Il primo a presentarsi fu Daemon, alto e maniacalmente affascinante. Dietro di lui venivano Jacaerys e Baela, i capelli del primo erano più lunghi, arrivavano addirittura a sfiorargli le spalle, e ricci, completamente differente dai fili perfettamente dritti con cui aveva lasciato Approdo del Re. Anche i capelli di Baela di erano fatti più lunghi, rasati ai lati e raccolti in una treccia che le arrivava a metà della schiena. 
A chiudere la marcia c’erano Aemond che etereo appariva identico al giorno in cui era partito e Lord Corlys, sempre più vecchio e affascinante.
Rhaenys non era lì per accoglierlo. La principessa si era occupata di sedere sul trono di legno, assicurando il dominio di suo marito.
I Protettori si schierarono in una linea retta e presto si inginocchiarono davanti al loro sovrano, il capo basso e le mani giunte.
“Alzatevi… non vi vedrò in… ginocchio quando… avete combattuto per… me…” disse il re con voce attraversata dalla fatica.
Gli uomini si alzarono.
La regina fu la prima ad allontanarsi dal fianco di Rhaenyra e corse subito ad abbracciare suo figlio che sorridente la prese fra le braccia, lasciando che lei gli baciasse le guance e la fronte. Alicent iniziò a bisbigliare domande e rassicurazioni, chiedendo se Aemond stesse bene.
Rhaenyra accolse suo marito e i suoi figli, baciando le guance di ciascuno. Daemon piegò il capo e unì la sua fronte a quella di sua moglie, rimanendo immobile per qualche istante, assaporando il suo profumo dolce.
Baela rimase qualche passo indietro, i suoi occhi cercavano sua sorella ma della giovane principessa non c’era alcuna traccia.
Rhaenyra le si avvicinò e prese le sue mani nelle proprie, stringendola poi in un tenero abbraccio. I suoi occhi viola si posarono su Lord Corlys che chinò il capo in segno di saluto.
Viserys scese lentamente dal trono, accogliendo suo figlio minore che gli permise di stringerlo in un abbraccio impacciato.
“Hai il sangue di tuo zio,” commentò il re con fare divertito e Daemon si lasciò sfuggire un risolino.
Jacaerys si guardò attorno con occhi grandi ed espressione ansiosa.
“Aegon?” domandò subito puntando lo sguardo su sua madre. 
La regina sorrise e si portò una mano alle labbra, nascondendo una risatina.
Aemond volle chiedere di Lucerys ma si trattenne.
La principessa prese suo figlio per mano e poi si rivolse a tutti i nuovi invitati. Solo Lord Corlys si era già allontanato, deciso a tornare a Driftmark il prima possibile. 
“Venite, è ora che conosciate il nuovo arrivato,” disse Rhaenyra trascinando suo figlio verso la stanza di Aegon.
Aemond li seguì domandandosi dove fossero Lucerys e sua sorella. Baela si chiese se la sua gemella stesse bene. 

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