Capitolo 14

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Christian era disteso nel bagno, a fissare il soffitto. Quella era una delle sue ultime notti con Mattia.

Cercò di immaginare la sua vita senza. Niente sorrisi, niente dispetti, niente occhi azzurri. Niente Mattia.

Scosse la testa, come per schiarirsi le idee e affondò nell'acqua per togliersi i residui di sapone dai capelli.

Quando si alzò in piedi, Mattia entrò mentre lui si stata ancora asciugando dietro il paravento.

Oh no, non quella stretta camiciola e i pantaloncini bianchi.

Sarebbe stata una notte di tortura, sotto molti punti di vista.

Sentiva i suoi occhi su di lui mentre si rivestiva e non rimase sorpresa quando gli si avvicinò e gli sfiorò una palpebra per togliergli una goccia d'acqua.

Il suo sguardo cadde subito sulla profonda scollatura a V della camiciola bianca. Perché non poteva tenere quell'affare abbottonato?

Distogliendo gli occhi da Mattia, si chinò per strofinarsi i capelli con un asciugamano.

Alzando di scatto lo sguardo, si trovò di fronte lo stomaco di Mattia, nudo.

Quasi balzò via nel sentire le mani di Mattia che lo toccavano, aiutandolo ad asciugarsi i capelli.

Si rimise lentamente dritto lasciando cadere le braccia lungo i fianchi e Mattia si sollevò sulle punte dei piedi per finire il lavoro.

Chiudendo gli occhi, si permise di assaporare i suoi tocchi gentili, la sua vicinanza, il suo respiro sul collo, i loro corpi premuti insieme.

A Mattia piaceva fare queste cose, dargli piccole attenzioni. Forse pensava che fossero cose normali da persone sposate, come dirgli di tenere in ordine i suoi vestiti, mangiare in modo sano, sistemargli il colletto della camicia...

Vide Mattia appallottolare l'asciugamano e buttarlo sul pavimento.

Gli prese le mani e lo condusse verso la loro camera da letto.

Era una delle loro ultime notti insieme e a Mattia piaceva fare questo genere di cose.

Che male poteva esserci?

Sapeva che gli sarebbe mancato. Si erano avvicinati durante le ultime settimane e ormai c'era un'innegabile amicizia fra di loro. Mattia lo considerava come un altro fratello. Per questo non lo aveva mai lasciato da solo negli ultimi giorni. Mattia avrebbe sentito la sua mancanza e lui la sua.

Si avviò verso il letto, scostando le coperte e sdraiandosi. Mattia lo fissò per un attimo prima di raggiungerlo, spense la lampada e prese posto accanto a lui sotto le lenzuola.

Lo guardò e vide che Mattia lo stava fissando con occhi languidi.

"Mattia..."

Al suono della sua voce gli si avvicinò, mettendogli le braccia intorno al collo e appoggiandogli la testa sulla spalla, stendendosi quasi su di lui. Fu sul punto di spingerlo via, ma non riuscì a farlo.

Lo abbracciò, tenendolo stretto e cominciò ad accarezzargli i capelli con una mano mentre con l'altra gli massaggiò un braccio. Tanto al giungere del mattino i suoi sogni avrebbero cessato di esistere.

Il suo piano prevedeva di imbarcarsi, fingere di risultare disperso dopo una tempesta in mare e fare perdere le sue tracce.

Cominciò a notare alcuni dettagli di Mattia: Il profumo dei suoi capelli, la morbidezza della sua pelle, il fatto che stava pigramente muovendo un piede lungo la sua gamba.

Quando mosse leggermente la testa e gli posò un bacio alla base del collo pensò che fosse solo un gesto d'affetto senza importanza. Poi gli posò un secondo bacio leggermente più in alto, sulla gola, e a quello si irrigidì. Sentendo le sue labbra sotto il suo mento, gli sfuggì un gemito.

Fiore del deserto |Zenzonelli|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora