Tre.

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Si rimangia quel pensiero esattamente tre giorni dopo. Stiles aveva passato la notte prima sfogliando quei libri e, forse, aveva trovato un incantesimo che poteva aiutarli a capire se qualcuno stava cercando di risvegliare il Nemeton attraverso la magia. Era sveglio da qualcosa come trentadue ore e non sapeva nemmeno come c'era arrivato al loft. Aveva mandato un messaggio a Scott per dirgli che si sarebbero trovati lì. Non si aspettava di entrare in casa e trovare anche Derek e Ana. Quasi pensa di sognare quando li vede rotolarsi sul tappeto giocando a fare la lotta. Per un momento, un piccolissimo momento, Stiles pensa che gli piacerebbe unirsi a loro e poter vedere quel Derek così sereno più da vicino. "Cosa vuoi, Giles?" la vocina di Ana lo distoglie da quei pensieri, riportandolo alla realtà.

"Devo parlare con Derek." le spiega. E, forse, avrebbe dovuto dire 'il tuo papà' ma proprio non ci riesce a chiamarlo così.

"Non può. Io sono più 'portante di te" dice mettendo le manine sui fianchi.

E Stiles è davvero stanco e vorrebbe solo dormire e non svegliarsi mai più, non discutere con una nanerottola di due anni. "Non sono nana" dice Ana, visibilmente arrabbiata. "Vai a fare la nanna e non 'ompere."

E ops, forse Stiles aveva parlato ad alta voce.

"Signorina, le parole!" la rimprovera Derek.

"Ma papà, è stato cattivo."

"Ora lui ti chiederà scusa, ma lo farai anche tu! Vero, Stiles?"

Stiles vorrebbe ribattere, fargli notare che è sveglio da un sacco di tempo per cercare di salvare il loro culo ancora una volta e quindi sì, in quel momento lui è sicuramente più importante di quella mocciosa. Ma anche gli occhi di Derek sembrano stanchi quindi: "Scusa" dice solamente.

"Ana."

"'cusa" mormora poco convinta.

"Brava, principessa. Ora vai a colorare in camera, per piacere."

La bambina trotterella via, non prima di aver fatto una linguaccia a Stiles.

"Mi dispiace, non so perché si comporta così con te. Di solito non è così" confessa Derek.

"Non importa. Scott?"

"È andato con Isaac e Cora nella riserva a cercare qualche traccia che, magari, a voi è sfuggita. Ti dispiace se ci sono solo io?"

Stiles sa che dietro quella domanda c'è molto altro. "Se avessi saputo che c'eri solo tu, ti avrei chiesto di venire direttamente da me."

"Come ai vecchi tempi?" chiede, ancora.

"Papà, non trovo il 'osso."

"No, i vecchi tempi non esistono più" sussurra Stiles, esausto.

Derek abbassa lo sguardo ma non prova né a giustificarsi né a chiedergli scusa e Stiles un po’ gliene è grato. “Cos’hai trovato?” gli domanda invece.

Stiles nemmeno si ricordava il perché fosse lì fino a quel momento, per questo ci mette qualche secondo per riordinare di nuovo le idee. “Ah, sì, giusto. Noi abbiamo dato per scontato che qualche creatura stia cercando di risvegliare il Nemeton, ma se, invece, fosse il Nemeton stesso che sta tentando di risvegliarsi?”

Derek si gratta la barba. “E che motivo avrebbe?”

“Non ne ho idea. In realtà non sono nemmeno certo che sia fattibile. Dovremmo chiedere a Deaton se è già successo in passato.”

“Buona idea, ci vado subito.”

Derek è quasi alla porta quando Stiles lo richiama. “Non ti stai dimenticando qualcuno?”

Derek si morde un labbro e fa per parlare. “No, oh no” lo interrompe Stiles. “Non pensarci nemmeno.”

“Va bene, la prendo su con me.”

“Bene” ribatte Stiles “mandami un messaggio per dirmi se Deaton sa qualcosa” termina per poi uscire dal loft senza guardarsi indietro.

Sale in macchina e gira l’angolo prima di fermarsi e dare un pugno al volante, furioso: ma davvero pensava che avrebbe accettato di tenergli quel mostriciattolo che si trova per figlia che, oltretutto, lo odia senza nemmeno nasconderlo? È già tanto che non lo abbia preso a pugni per essersene andato via nascondendogli il reale motivo. E, okay, probabilmente non lo ha colpito solo perché si sarebbe fatto del male ma si sente davvero tradito per la mancanza di fiducia e sincerità che Derek ha dimostrato nei suoi confronti. Stiles gli aveva confessato di amarlo e Derek era rimasto in silenzio per interi minuti prima di dirgli un misero “mi dispiace”. Stiles aveva abbassato lo sguardo e aveva fatto un piccolo sorriso triste. “Non mi aspettavo altro” aveva sussurrato “ma vorrei che il nostro rapporto non cambiasse, insomma, che non cominciassi a ringhiarmi di nuovo contro o, peggio ancora, che tornassi ad ignorar…” e Derek lo aveva baciato, un leggero bacio. Aveva posato le labbra sulle sue e Stiles aveva smesso di respirare. Era durato fin troppo poco, giusto il tempo per Stiles di realizzare cosa stesse succedendo prima che Derek si allontanasse, dandogli la schiena. “Sii felice” aveva detto andandosene.

E Stiles ci aveva creduto in quel bacio, ci aveva creduto e aveva continuato a farlo anche quando Derek se n’era andato con Breaden e anche dopo. Lo aveva fatto fino al momento in cui lo aveva rivisto assieme ad Ana. Quello è stato il momento esatto in cui ha sentito il suo cuore spezzarsi definitivamente e tutte le sue speranze infrangersi. Aveva capito che aveva riposto troppo in quel bacio che, probabilmente, Derek gli aveva dato solo per farlo tacere e per togliersi da quella scomoda situazione. Per questo non riusciva a tollerare quella bambina anche se non aveva nessuna colpa.

Stiles si asciuga una lacrima dandosi dello stupido per l’ennesima volta da quando Derek era tornato.

AnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora