Sette.

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Stiles apre gli occhi e si trova due occhietti verdi intenti a fissarlo. “Mostriciattolo…”

“Giles, sei ‘veglio. Tai bene?”

Stiles si sente ancora debole ma non vuole spaventare Ana che sembra davvero preoccupata. “Sto meglio. Dov’è il tuo papà?”

“È andato bia con il lupo con la bocca ‘torta.”

Scott. Allora, forse, la situazione è peggiore di quanto potesse pensare. “E ti hanno lasciata qui da sola?”

Ana scuote la testa e allunga la manina verso Stiles che la prende e si lascia condurre fino alla cucina dove trova Noah intento a preparare la cena. “Ehi, figliolo, come ti senti?”

“Uno schifo” risponde sedendosi al tavolo e prendendo Ana in braccio.

“Ho preparato zuppa di pollo per tutti e due. Derek mi ha detto che non è influenza ma non saprei davvero cos’altro cucinarvi.”

“Va benissimo, papà.”

Stiles non ha la minima fame ma si sforza nel momento in cui Ana comincia ad imboccarlo. In realtà è quasi certo di averne più sulla casacca del pigiama ma va più che bene così. “Derek ti ha detto qualcosa?” chiede Stiles mentre passa il piatto a Noah.

“Ha solo detto che ha la sensazione che possa c’entrare la storia del Nemeton e che andava con Scott e Deaton a fare qualche ricerca.”

“Starò bene” dice Stiles comprendendo perfettamente la paura di suo padre.

“Lo so, hai la tua guardia personale” ribatte Noah indicando con un cenno della testa Ana che stava disegnando vicino a loro.

“Credevo mi odiasse” ammette Stiles.

“Pensavi ti odiasse anche Derek. E invece...”

“Mi ha rifiutato. E ha scelto… lei” dice abbassando la voce.

“Ora che sai quello che è successo non hai pensato che, forse, lui era già a conoscenza della sua situazione e abbia scelto di fare la cosa più giusta?”

“Per lui?”

“Per te. Come saresti stato vedendoli qui?”

Stiles resta in silenzio. Sarebbe stato male, anzi, malissimo. Ma ci sarebbe stato nel momento in cui Breaden li avrebbe lasciati. Avrebbe potuto aiutare Derek, conoscere Ana e vederla crescere. “So a cosa stai pensando ma, forse, se non se ne fosse andato ora non sarebbe cambiato e nemmeno certo di quello che vuole” dice Noah sicuro.

Si mettono tutti assieme sul divano a guardare i cartoni animati. Lo sceriffo va a letto poco dopo mentre Stiles si appisola al fianco di Ana. Poco dopo sente la porta che si apre e si sforza di aprire gli occhi. Derek è davanti a lui. “Ciao” dice accarezzandogli i capelli. “Come ti senti?”

“Non bene. Novità?” chiede tirandosi su a sedere e coprendo Ana che dorme.

“Sì.”

“Der, siediti qua.”

Derek si siede in fianco a Stiles, appoggia i gomiti sulle ginocchia e si prende la testa tra le mani. “Mi dispiace, ma è colpa mia.”

“Devi smetterla di sentirti in colpa per qualunque cosa e cominciare a raccontare.”

“Hai cominciato a star male quando il Nemeton ha tentato di risvegliarsi.”

“Ma stavo benissimo” lo interrompe Stiles.

“Eri stanco anche prima, facevi fatica a dormire e ricordi quando hai detto che ti sei svegliato perché ti mancava il fiato? Erano i primi sintomi ma non te ne sei reso conto perché…”

“Sono cose normali per me” termina Stiles per lui.

“Già.”

“Ma perché proprio me? È perché sono umano ed è più facile farmi ammalare visto che lui è debole?”

“No, perché sei l’unica persona per cui sarei tornato” ammette Derek.
Stiles è sicuro che il suo cuore si sia fermato. Probabilmente ha pure smesso di respirare perché non riesce a dir nulla. “Mi dispiace” dice Derek, di nuovo.

Stiles è quasi certo di aver appena ricevuto una dichiarazione e non vuole assolutamente che questa sia seguita da un “mi dispiace” perché a lui non dispiace per niente. Così si inginocchia davanti a Derek, prende il suo volto tra le mani e lo bacia. “Non dirlo, non dire che ti dispiace perché io sono felice. Felice che tu sia tornato, felice che tu lo abbia fatto con lei e con il tuo branco” gli soffia sulle labbra.

“Davvero?”

“Mm mh.”

“Ti ho fatto soffrire. Anche ora stai male.”

“Hai fatto quello che ritenevi giusto in quel momento. E per quello che mi sta succedendo, troveremo una soluzione.”

“Sei cresciuto, ragazzino.”

“Anche tu. Andiamo a letto?”

“Sicuro che tuo padre non mi ucciderà?”

“Nah, e poi adora già Ana.”

“Va bene, allora salta su” gli dice Derek.

Stiles si aggrappa alle sue spalle mentre il mannaro prende la bambina in braccio e si avvia al piano superiore e Stiles non riesce ad evitare di pensare che gli piacerebbe essere accompagnato a letto così tutte le sere.

Tre giorni dopo la situazione non è cambiata: Stiles sta sempre male ed è costantemente controllato da Noah, Derek, Scott e Ana. Quest’ultima non fa altro che annusarlo tutto il tempo suggerendo agli altri quello di cui ha bisogno Stiles. Sembra essere l’unica a percepire il cambio del suo odore a parte Derek in quel momento. Perché sì, Stiles non ha il minimo dubbio sul fatto che il mannaro sappia esattamente dove voglia le sue mani in quel momento. Si stanno baciando da venti minuti, cioè da quando sono rimasti da soli in casa. Derek è riuscito a convincere Ana ad accompagnare John a fare la spesa per la cena e loro due ne avevano approfittato per fare i fidanzatini. Stiles ancora non ci credeva: stava con Derek, lo stesso Derek per cui aveva una cotta da… nemmeno si ricorda quando ha cominciato ad essere attratto dal quel lupone scorbutico.

Da due mattine si svegliava con Derek steso al suo fianco e Ana acciambellata su di lui come un cucciolo e Stiles pensa di non essere mai stato così felice. Si sente mancare l’aria quando la mano di Derek scende lungo il suo petto, si intrufola sotto la maglietta e accarezza i suoi addominali. “Stiles, tutto bene?” gli domanda Derek.

Stiles non capisce il motivo di quella domanda: ha il ragazzo dei suo sogni su di sé che lo sta baciando e accarezzando, come potrebbe sentirsi male? Cerca di rispondere ma la voce non esce e l’aria sembra davvero non volerne sapere di raggiungere i polmoni. “Stiles, ehi, Stiles. Rispondimi!”

Ora Derek sembra davvero preoccupato mentre Stiles comincia ad andare in panico. La gola si chiude e non riesce a respirare. Allunga la mano verso Derek che la prende e la stringe. “Ragazzino, guardami. Andrà tutto bene, tra poco passa.”

Stiles sente una lacrima scendere lungo la sua guancia e poi tutto diventa freddo e nero.

“Stiles, Stiles. Nononono, ti prego, ti prego. Non anche tu.”

Stiles apre gli occhi e Derek è seduto sul letto e gli da le spalle. Vede il suo busto alzarsi e abbassarsi in maniera troppo rapida. Ehi, Der, sono qui. Va tutto bene.
La sua voce gli appare strana e il mannaro non sembra averlo sentito mentre continua a chiamarlo. Allunga la mano per toccarlo ma le sue dita passano oltre il corpo di Derek. Che cazz?

Stiles ora è davvero spaventato. Si allunga sopra la spalla del ragazzo e vede il suo corpo pallido, privo di vita tra le braccia di Derek.

AnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora