twQuando arrivammo a tavola, mi prese il polso e mi forzò a sedermi accanto a lui
non potetti rifiutare, o dire
"lasciami fare quello che voglio"
mentre complottavo su come sarebbe finita,
sotto il tavolo, sentivo la mano di Haruchiyo
nella parte più vicina alla mia intimità,
questa cosa mi provocò un disagio assoluto,
ma non potevo fare niente, fare o dire niente,
potevo solo guardare, e quando vidi che da mangiare, c'era il piatto preferito di mio padre, non riuscii a trattenermi, ma quando cercai di togliermi la sua mano, non ci riuscivo, perché a una piccola parte di me piaceva, mi mancava l'affetto di una persona più grande, o comunque di qualcuno che potesse fare la mia figura del padre.Finito il pranzo tolse la mano, e potetti tornare in camera,
quando arrivai mi sedetti sul letto, e iniziai a fissare il soffitto mentre davo vita ai miei pensieri, stupidi pensieri, stupidi e invadenti p-
"A che cosa pensi?.."
"Perché?"
"Ti ho chiesto a cosa pensassi, voglio una risposta, immediata"
Mi girai dall'altra parte, dove c'era uno specchio, e lì vidi la figura di Haru, che arrabbiato cercava un modo per punire la mia non risposta, o forse semplicemente stava cercando di capire come farsi rispondere.
E invece no,
si sdraiò sopra di me, girandomi di conseguenza
" Ti manca non è vero? lo so che ti manca.. ma io voglio aiutarti, te lo giuro..voglio solo darti una mano, so quanto sia difficile non avere un padre.."
Era un bravo manipolatore, io annuì e chiesi il suo aiuto, lui disse che per aiutarmi doveva prima marchiare il suo territorio, quando mi disse quelle parole non capivo cosa intendesse,
quando però iniziò a toccarmi, lì capii cosa intendesse, lui usò la scusa dell'aiuto, per farmi e dire a tutti che fossi sua.
Io non volevo, quando lui iniziò mi terrorizzai, per una ragazza di quell'età, sarebbe stato meglio con un ragazzo di un'età para, o forse meglio niente, ma la vita non sconvolge mai, quindi spaventata glielo lasciai fare..
non potetti oppormi.
Mi legò i polsi, uno me lo ruppe pure, cercai di tirare un'urlo, qualcosa provai a farla, ma niente, era uno psicopatico sadico con problemi con la droga, probabilmente era pure drogato in quell'occasione.
E ansimando disse
"Ho sempre desiderato di averti, che tu fossi mia, da quando quello stronzo di tuo padre aveva abbandonato e tradito la nostra gang"
Mentre io piangevo e cercavo disperatamente aiuto, lui pensava a quanto gli piacessi, o a quanto mio padre fosse un traditore.
"E poi piccola y/n, sei così bella quando piangi, amo quando sei così fottutamente spaventata, hai solo paura negli occhi,e lo amo, amo vederti tremare spaventata, sapendo che a una piccola parte di te piace.."
Si, effettivamente non si sbagliava.. però lui mi faceva paura, i suoi occhi azzurri pieni di piacere, perché gli piaceva, e rossi ai lati, perché si era drogato.
"Piccola y/n, t-ti piace?hm? dai voglio solo s-sentirti dire 'si papà mi piace'
e ansima con la b-bocca aperta, tua madre deve sentire quanto sua figlia a-ami venire fatta da me.."
"M-mi piace p-papà.."
glielo dissi, con voce tremolante apri la bocca e feci come mi disse,anche perché, se non l'avessi fatto,
mi avrebbe fatto del male, e essendo consapevole non potevo non obbedirgli .E dopo quell'accaduto caddi in un sonno profondo, oltre ad avermi fatta del male, mi avrà anche infetto qualche droga
Spazio Autore
Si boh devo studiare le versioni di latino, ma se ci riesco, stasera ne faccio uscire un'altro, viamociao