"Che significa che non sei pronta?Tu devi essere pronta..Qui potremmo pure avere anni di differenza, ma se abbiamo un figlio, dobbiamo stare assieme, e io voglio stare con te, per sempre"
"Haru.. non possiamo..io non voglio..e poi ho terrore di tutto ciò.."
"Piccola y/n... "
Mi accarezzò la guancia
"..Tu non devi avere paura.. tu lo vuoi..e noi possiamo..d'accordo ?"
Non risposi, lo guardai spaventa, e lui sembrava compiaciuto dal mio sguardo, ne aveva visti tanti, volti pieni di paura,angoscia, ansia,terrore, occhi pieni di lacrime, malinconia, sconforto, amarezza e oppressione dalla paura di star per morire.
Tutti orribili sentimenti che provavo, senza nemmeno rendermene conto, ma nei miei occhi c'era anche molta nostalgia..anzi rimpianto, grosso rimpianto, probabilmente di non esser stata forte, di non aver avuto il coraggio, e il sangue freddo di non averlo detto a qualcuno, di non averlo detto a Mikey."Haru, dai potrai trovare un'altra soluzione..troverai un'altra donna.. sai c'è ne tante che ti vorrebbero..che vorrebbero te al loro fianco, che vorrebbero essere al posto mio, potresti.. ecco prendere loro, magari una di loro ci terrebbe anche a fare un figlio, o a sposarti,ma, io no.."
"Tu no?! Come sarebbe a dire?!.."
Spalancò gli occhi
"..Tu non puoi fuggire dalle scelte che prendo per noi.. per il nostro futuro.."
"Haru basta! smettila ! non puoi continuare così! Io non posso continuare così! Odio tutto ciò! Odio che tu prenda possesso del mio corpo! Quello che ha fatto Ran! Odio questo posto! Lo odio da morire! E vorrei solo avere una dannata adolescenza normale, non voglio sposarmi, ne tantomeno avere un bambino.."
Sbottai, senza rifletterne le conseguenze, sapevo dei suoi problemi con la droga, sapevo anche della su ambigua e strana ossessione con me, e rispondergli in questo modo, non è stata la scelta migliore che io avessi mai fatto, ed è stato poco gentile da parte sua, rispondere alle mie "violenze" verbali, con altre violenze, io non sapevo le conseguenze, oltretutto avevo solo 14 anni,
mentre lui, le conseguenze le conosceva, e anche a memoria, ma quando vide i miei toni, il mio improvviso modo di rispondergli..
Con le violenze si può danneggiare qualcuno in molti modi, con le percosse, con i comportamenti, con le parole. Se il danno arrecato è fisico, è un verbale , sarà sicuramente formale, e anche più generico, rispetto a colpire, danneggiare, ferire;
Questo m'indebolì di salute e mi offese il petto" Ascolta.. tu.. devi avere i miei dannati bambini.. tu ormai hai il cognome di Mikey.. e io è anche quello che voglio..se i miei figli non avranno il cognome Sano, allora non li vorrò, e se i miei figli non sono come te, e non saranno anche i tuoi, io non li vorrò."
Inizialmente le mie parole lo tormentavano, si notava dai suoi occhi, sapete come si dice no? Gli occhi parlano , loro non mentono.
"Bene.. il tuo silenzio mi fa capire che lo vuoi anche tu "
Lui voleva potere, voleva che i suoi figli girassero per il Giappone con la targhetta Sano addosso, così da porter diventare peggio di lui, e io non volevo questo, non volevo nemmeno dei figli, figuriamoci sposarmi.
Forse però se glielo lasciassi fare e poi provassi a scappare?