Il giorno mi svegliai con le urla che sembravano abbastanza familiari, non avevo la forza di alzarmi, ma la curiosità mi mangiava viva, così mi alzai, con le gambe tremolanti per l'accaduto di ieri, e pian piano mi incamminai nel posto esatto dove sentivo le urla.
"Cosa cazzo sei impazzito? EH? Con che coraggio ti viene in mente di fare una cosa del genere?! E se adesso stesse male? Sai che la hai appena stuprata vero?! Io mi chiedo come tu possa ancora guardare sua madre e Mikey in faccia dopo quello che hai fatto! E se non le chiederai scusa e non le starai lontano, ti giuro che lo dirò a tutti, persino a suo fratello!"
Mi affacciai alla porta, e le persone che vidi furono Haru, assieme a un'altro uomo, dai capelli neri, quasi riflessi blu, alto, un po' più di Haru, con una cicatrice ben visibile sulla fronte, un po' marcava il suo sopracciglio, e aveva gli occhi di diverso colore, rosso e bianco, evidentemente la cicatrice avrà portato alla cecità l'altro occhio, ha una voce così famigliare..non capisco perché se la sia presa così tanto, e poi mio fratello? Mi mancava così tanto, mi aveva detto che sarebbe tornato dal suo viaggio con i suoi amici.. Aspetta.. i suoi amici.. quest'uomo.. forse ho capito perché mi è tanto familiare.
Cercai di guardarlo bene in faccia e ascoltare le sue lamentele, e lì in quel preciso istante, mi vennero in mente dei flashback, uno in particolare..Flashback
" Dai fratellone andiamo sennò perderai l'aereo, poi come faranno i tuoi amici senza la guida " dissi prendendo in giro mio fratello maggiore..
Lui non rispose, ma si mise a ridere, amavo la risata di mio fratello, era così sincera..
Dopo poche ore arrivammo in aeroporto, dove ad aspettarlo c'erano presenti i suoi amici, Izana Kurokawa, Kakucho Hitto, e altri personaggi della stupida gang di cui faceva parte, che odiavo da morire, non mi piaceva per nulla che mio fratello frequentasse quel tipo di persone, lui è dolce, disponibile, gentile, grato, e non merita amici del genere , amici che lo porteranno nella strada più sbagliata e facile da usare per ottenere soldi, droga, e qualsiasi altra cosa un ragazzo della sua età sognasse di avere, non sapevo l'esatto motivo del suo viaggio, ma l'unica cosa di cui ero a conoscenza, era che forse mio fratello sarebbe tornato, con qualche cambiamento..
"Dai muoviti, cazzo se non ti sbrighi arriveremo in ritardo, oh ceh anche ila? ciao! quanto tempo eh piccola peste?"
Pronunciò un ragazzo dai capelli neri urlando verso mio fratello e verso di me, io sorrisi, mio fratello invece si imbronciò e si abbassò al mio livello
"Lascia stare questo qua, non dargli retta" - mio fratello
"Dai non fare lo stronzo, io voglio tanto bene alla tua amata sorellina!"Fine flashback
Ecco perché quella voce e lui erano così familiari, era lui, Kakucho Hitto.. quel famoso amico che si lamentava del suo ritardo, e che diceva di volermi tanto bene, ora capisco perché di stesse preoccupando per me..
Anche se non feci in tempo a tornare in stanza prima che qualcuno mi vedesse, dietro sentii qualcuno sospirarmi un fiato caldo sul collo, e mille parole dolci, che di scatto mi fecero girare, e improvvisamente mi ritrovai il più grande degli Haitani, Ran, Ran Haitani..
"Ciao piccola? Che ci fai qui? e perché tremi come una fogliolina ? Quel pazzo ti ha fatto del male ? Hm? O forse hai solo paura? Di me? Di quel pazzo drogato dai capelli strani?"
Nelle ultime parole alzò un po' la voce, e Haru si girò verso di noi, quando ci vide a quella vicinanza non potè fare altro che avvicinarsi alla porta e pronunciare
"Vaffanculo Haitani"
Lo squadrò, poi guardò me, con occhi tristi, e forse un po' incazzati.
Ran rise alle sue parole, che furono inutili a quanto pare, perché non si staccò un secondo da me, non aveva paura di Haru, nemmeno di Kakucho e forse nemmeno di Mikey, di mia madre, o di mio fratello, Kirin.