Parte 8

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Fissavo il soffitto da almeno due ore, ma non riuscivo a dormire, mi giravo e rigiravo nelle coperte cercando una posizione comoda.

Finalmente mi decisi, presi un libro e mi fiondai verso la porta. Misi la testa fuori per vedere se arrivava qualcuno, per poi chiuderla e, in punta dei piedi, avvicinarmi alla porta di Rick.

Non feci neanche in tempo ad allungare la mano per bussare che la porta si aprì. Rick era appoggiato con un braccio allo stipite della porta, mentre l'altro teneva la maniglia della porta.

Mi sforzai di non far cadere la mascella a terra, Rick portava un pantalone della tuta grigio. E basta.

-Dai entra- e mi tirò dentro – sarebbe un problema se ti vedessero entrare nella mia camera nel cuore della notte ti pare?- detto questo, si girò e andò a sedersi sul letto.

Mi guardai in torno, tutto pur di non guardare lui, e notai che le pareti erano ancora spoglie, prive del suo tocco personale. Sulla sinistra c'era una piccola cucina, un piccolo bagno, e il resto era la camera da letto.

-Come facevi a sapere che stavo per bussare?-

Sorrise.-Perché e da almeno due ore che non fai altro che sbuffare e rigirarti nel letto. Ho l'udito molto sviluppato, credo anche molto di più del tuo, e quindi ti ho sentito quando chiudevi la porta della tua stanza-.

Sconsolata chiesi: -Che posso fare?-.

-Non so tu, ma io dormo- e si sdraiò sul letto a pancia in su.

Sbattei un piede a terra.-E io? Avevi detto che mi avresti aiutato!-.

-Certo, e infatti ti sto aiutando- batté la mano sulla porzione di materasso libero affianco a lui –Dai vieni-.

Lo guardai pensando che mi stesse prendendo in giro, e gli rivolsi uno sguardo sospettoso.

A quanto pare interpretò male la mia occhiata.

-Hey ma per chi mi hai preso? Io salto addosso solo alle ragazze consenzienti- sorride, mentre alzava un sopracciglio – per caso sei interess...-

-NO!-

Alzò le spalle, in segno di indifferenza.

-Prova solo a sfiorarmi e giuro che ti uccido- dissi, mentre mi allungavo vicino a lui.

-Sei una poppante, cosa ci dovrei fare con te? Giocare alle bambole?- .

Il viso mi andò in fiamme, aprii la bocca per mandarlo a quel paese, ma lui alzo la mano in segno di ammonimento.

-Siccome abbiamo entrambi sonno vediamo di sbrigarci con questa cosa, ok? Allora, cerca di rilassarti, e pensa a qualcosa di bello-.

Lo guardai – Tutto qui? Devo pensare a qualcosa di bello?-

Mi lanciò uno sguardo ammonitore – Io faccio così, se non ti sta bene arrangiati-.

-Ok, non c'è bisogno di scaldarsi tanto- borbottai, chiudendo gli occhi. Cercai di pensare a qualcosa di felice, ma le uniche immagini che mi passarono per la testa erano tutt'altro che felici.

-Pensa alla cosa che vorresti di più al mondo- la voce di Rick mi arrivò alle orecchie leggera, un sussurro appena percettibile.

La cosa che volevo di più al mondo? All'istante, davanti ai miei occhi comparvero i miei genitori, passeggiavano in un parco tenendomi per mano. Quello era un ricordo, era successo poco prima che papà morisse, fu una giornata bellissima, una delle poche che potei passare con entrambi. Fu la più bella anche perché mentre eravamo al parco cominciò a nevicare, non avendola mai vista, al tempo ne rimasi così meravigliata e affascinata, che non volli rientrare a casa fino a quando non fu sera.

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