Parte 4

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La mattina dopo stavo percorrendo i corridoi degli alloggi per raggiungere l'ascensore, e infine arrivare alle palestre.

Anche quella notte gli incubi non avevano tardato ad arrivare, puntuali come un orologio svizzero, tenendomi sveglia per un bel po'.

Mentre procedevo per  i corridoi, passando davanti ad una traversa, in lontananza scorsi Sara che mi veniva in contro.

-Buongiorno Alex!- mi sorride.

-Giorno- risposi, cercando di sorridere.

A quanto pare il mio tentativo fu al quanto penoso perché il sorriso di Sara scomparve.

-Nottataccia?-

E si rispose da sola notando la mia espressione.

Agli altri non avevo mai detto niente degli incubi, si sarebbero preoccupati troppo per qualcosa alla quale non avrebbero potuto porre rimedio.

-Il solito?- chiese.

-Si- era l'unica cosa che riuscì a dire e fortunatamente lei non mi chiese altro.

Appena arrivammo al piano delle palestre ci dirigemmo nella stanza che usavamo di solito per allenarci.

Mente ci avvicinavamo riconobbi all'istante la figura sul ring al centro della stanza.

Entrando riesci a focalizzare meglio Andres,  fradicio di sudore, come se gli avessero tirato un secchio d'acqua addosso, e con il fiatone.

Spostai lo sguardo sul suo avversario e mi immobilizzai. Rick saltellava sul posto dando ad Andres del tempo per riprendersi.

Rick non aveva neanche un piccolo accenno di fiatone, e con mio grande rammarico (ma anche un po' di felicità), riesci a constatare che il suo viso era perfettamente intatto, Andres non era riuscito a sfiorarlo neanche una volta.

L'unico segno di lotta era una minuscola gocciolina di sudore sulla tempia.

Andres, distratto dal nostro arrivo, venne colpito da Rick, che ne approfittò per tirargli un pugno sulla mascella, facendolo cadere.

-Due pugni nello stesso punto in meno di un giorno! È il mio nuovo record!- si lamentò Andres ancora steso a terra.

Rick si sfilò i guantoni e prese un asciugamano appeso alle corde del ring e selo mise intorno al collo.

Quando ero entrata non mene ero accorta, ma in un angolino della palestra si erano raccolte un gruppo di Demis , che con sguardi sognanti guardavano Rick. Appena mi notarono i loro sguardi mutarono in un nano secondo, dal sognante allo schifato. Dovevo ammettere che non erano mie grandi fan. E la cosa era reciproca.

Intanto Andres si era rialzato, ma si massaggiava la mascella con una leggera smorfia di dolore.

-Hey Alex fatto sogni d'oro?-

Alzai il dito medio nella sua direzione e mi diressi verso lo stand con i guantoni da box. Mentre mi giravo vidi con la coda dell'occhio Sara lanciare uno sguardo ammonitore ad Andres.

-Non sei riuscita a dormire?- la voce di Rick mi fece sobbalzare.

Mi girai di scatto verso di lui, che mi rivolse un sorriso canzonatorio.

-No, ma non credo siano affari tuoi- e glielo dissi nel modo più freddo che mi riuscì.

Lui continuava a sorridermi ma, per un istante, nei suoi occhi riconobbi una scintilla di cosa? Tristezza? Ma non feci in tempo a notarla che i suoi occhi ritornarono scaltri e attenti.

-E poi- dissi, dirigendomi verso il ring – con quel poco che ho dormito sono riuscita a fare almeno un bel sogno-.

Salii sul ring e cominciai a riscaldarmi.

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