Rimasi tutto il tempo nel corridoio seduta a terra fissando la parete di un bianco accecante, aspettando che l'intervento finisse.
Quando le porte si aprirono saltai in piedi, ma non mi mossi, non volevo intralciare l'avanzare delle infermiere che spingevano il letto su cui era adagiato Rick.
Lo portarono nella stanza alla mia sinistra, mentre due infermiere lo collegavano a delle macchine, una mi affiancò sulla porta.
-L'intervento e andato bene, l'anestesia durerà ancora per un paio di ore ma ora e fuori pericolo-.
Feci di si con le testa –Posso rimanere con lui?-.
La donna mi guardò incerta –Non dovresti riposare? E quei brutti tagli dovrebbero essere disinfettati, lo sai come vanno le cose qui- e si poggiò le mani ai fianchi.
Riuscii a piegare le labbra in un sorriso –Li disinfetterò- feci un cenno verso Rick –Allora?-.
La donna continuò a scrutarmi con sguardo severo che poco dopo si addolcì e mi fece segno di si.
-Lo sai che non e colpa tua, vero?-.
-E sempre colpa mia, in un modo o nell'altro- entrai nella stanza e mi andai a sedere sulla sedia affianco al letto.
Le due infermiere sene andarono, chiudendosi la porta alle spalle.
Il letto conteneva a stento la figura imponente di Rick, il petto era fasciato da spesse bende bianche. Alcuni tagli superficiali gli solcavano il viso perfetto.
Mi sedetti sulla sedia di plastica accanto al letto, che scricchiolò appena ricevette tutto il mio peso su di se.
Perché diamine era tornato da me? Non poteva continuare la missione?.
Non riuscivo a spiegarmi come avesse fatto a raggiungermi cosi velocemente. Eppure lo avevo visto con i miei occhi allontanarsi con gli altri, e anche se ero indaffarata con le ombre, mi sarei dovuta accorgere della sua presenza quando si e buttato su di me, e invece niente.
A quanto pare rimasi un bel po' a fissare gli alberi fuori dalla finestra, perché quando guardai il sole era quasi completamente nascosto fra le fronde degli alberi. Ero cosi impegnata a guardare fuori che non mi accorsi che Rick si era svegliato, e mi stava fissando.
-Hey- aveva la voce roca, e anche un po' strascicante.
-Come....-.
Non gli diedi il tempo di finire, schizzai in piedi e gli puntai un dito contro.
-Non farlo mai più hai capito? Mai più!-.
Rimase un attimo sorpreso dal mio attacco d'ira, sicuramente inaspettato.
-Stava per attaccarti, cos'avrei dovuto fare? Restare a guardare?-.
-Si! Lo avrei preferito! Quelli come te credono sempre di essere i migliori, be ti do un consiglio, la prossima volta invece di stare sempre al centro dell'attenzione prova a stare per una volta dietro le quinte!-.
Non ero arrabbiata con lui, ma non potevo andare avanti così, doveva ritornare tutto come un tempo, dovevo tornare la stessa che ero prima dell'arrivo di Rick, o avrei solamente fatto del male a me stessa e soprattutto a qualcun'altro.
Oggi avevo avuto la dimostrazione di quanto l'affetto per Rick fosse cresciuto in me, quanto le sue radici stessero già attecchendo dentro di me.
Se mi odierà sarà più facile odiarlo a mia volta.
In tutto questo tempo non avevo mai visto Rick arrabbiato. Certo, l'avevo visto a volte, ma mai così.
Mi guardo come se volesse staccarmi la testa dal collo, e il petto si alzava e abbassava ad una velocità paragonabile alla rabbia che sormontava dentro di lui.

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Into the Darkness
FantasySiamo molti anni nel futuro. Un attacco da parte di un enorme armata di demoni ha drasticamente ridotto la popolazione umana. Alex, mezzo demone, mette ogni giorno in gioco la propria vita per proteggere il suo popolo, che non la accetta e la dispre...