Parte 13

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Superai l'entrata dell'edificio. Le porte d'acciaio giacevano scardinate a terra, ricoperte di polvere e detriti. Il corridoio era ricoperto di corpi senza vita, riverse in pozze di sangue.

La maggior parte dei cadaveri, come all'esterno, era formato da civili, che si erano rifugiati all'interno per un qualche riparo.

Camminai lentamente, cercando di non pestare nessun corpo e fare meno rumore possibile, e soprattutto tenendo le orecchie bene in ascolto, alla ricerca di qualche rumore insolito.

L'unico proveniva da una luce che si accendeva e spegneva ad intervalli regolari, provocando un inquietante tic..tic...tic. Un brivido mi percorse la schiena, mentre la tensione si faceva largo nel mio corpo.

Qualche tempo prima, quando ero andata lì in visita, mi sentii più o meno a casa, visto che tutte le sezioni del mondo erano uguali fra loro. Costruzioni sobrie ma imponenti.

I corridoi bianchi e pieni di luce che attraversavano l'edificio, ora erano sporchi di sangue e poco illuminati.

Stavo per girare in un angola dove, senza neanche dirlo, la luce non funzionava, quando il maledetto braccialetto fece un rumore spaventato, come di un lamento, che per poco non mi fece cacciare un urlo e correre fuori urlando come l'uomo di poco prima.

-Alex? Alex mi senti?-.

Andres.

-Porca puttana certo che ti sento! Mi hai fatto quasi prendere un infarto pezzo di idiota!-.

Mentre parlavo non tolsi gli occhi dalla parte del corridoio non illuminato. Arretrai di alcuni metri, tenendo la spada in mano, pronta a qualsiasi attacco.

-Hey sei tu che sei scomparsa! A proposito, dove sei?-.

Mantenni lo sguardo sull'oscurità, sentendo i peli delle braccia rizzarsi.

-Sono dentro la Sezione-

Sentii Andres trattenere il respiro, per poi rimanere sorpresa nel sentire la voce di Rick.

-Sei entrata là dentro da sola?- la sua voce tradì una nota di rabbia –Precisamente dove ti trovi? Veniamo a prenderti-.

-Sono appena entrata , sto scendendo al piano degli scienziati-.

-Ok, non muoverti da lì Alex, mi hai capito?-.

Dal rumore che sentivo intuì che Rick stesse correndo. In sottofondo sentì anche la voce di Andres che gli diceva di aspettarlo.

-Alex, aspettami- la voce gli uscì implorante.

Ma non potevo. Sapevo cosa voleva fare quel demone, disattivare Anna, per far crollare la barriera.

Se così tante ombre erano riuscite ad entrare per via di uno squarcio e in pochi minuti, non volevo pensare a cosa sarebbe successo senza barriere.

Inalai una bella boccata d'aria.

-E troppo tardi- dissi a Rick, per poi disattivare il dispositivo, senza lasciargli modo di replicare.

Sfilai dallo zaino una torcia e la accesi, puntandola sul corridoio che sembrava formato dall'oscurità.

Camminai per qualche minuto in mezzo a quella semi oscurità per poi, grazie a dio, arrivare davanti alle scale che mi avrebbero portato ai piani inferiori.

Stavo per mettere un piede sul primo gradino, quando un ringhio alle mie spalle mi fece fermare.

Un ombra era sbucata da qualche parte alle mie spalle, impedendomi di continuare.

La spada che avevo in mano si illuminò all'istante, almeno non avevo bisogno di una torcia, che era caduta a terra, formando un fascio di luce lungo tutto il pavimento.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 15, 2015 ⏰

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