Parte 6

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Da un ora stavamo sfrecciando per la strada, ad una velocità assurda, e la cosa non mi piaceva per niente.

-Non potresti rallentare un po' ?- urlai, cercando di superare il rombo della moto.

-E che divertimento ci sarebbe?- la voce di Rick mi arrivò attutita dal casco. All'improvviso diede uno strattone all'acceleratore che ci fece schizzare ancora più velocemente lungo l'asfalto.

-Non preoccuparti, come ti ho già detto con me sei al sicuro- e poggiò una mano sul mio ginocchio.

-Tu continua a tenere le mani sul manubrio che e meglio-

Rise, rimettendo la mano sul manubrio.

Una decina di minuti dopo arrivammo alla recinzione che separava gli umani dai demoni. Era una comunissima recensione di metallo alta quattro metri, che però era attraversata da miglia di volt di elettricità.

Una volta da bambini io e Andres ci eravamo avvicinati alla recensione, avevamo fatto una scommessa con degli altri bambini. S ci fossimo avvicinati alla recensione loro ci avrebbero dato tutte le loro caramelle. Era vietato avvicinarsi più di quattro metri, ma noi cene fregammo, facendoci coraggio nel vedere gli sguardi ammirati dei nostri amici che si trovavano molti metri dietro di noi. Alla fine vincemmo la scommessa, e mangiammo tutte le caramelle finché non ci vennero i crampi allo stomaco.

Mentre ci avvicinavamo a tutta velocità, in lontananza riuscii a distinguere le due figure dei Demis che facevano la guardia davanti al cancello.

Sollevando lo sguardo, vidi che i raggi del sole, colpendo la barriera( si la barriera) creava dei magnifici giochi di colore. La barriera era stata creata molti anni prima dai migliori scienziati del mondo; quando la guerra era scoppiata i rancori fra i diversi popoli sono stati dimenticati nel combattere un nemico comune. I demoni. La cupola era alimentata da energia pura, che veniva creata da Anna. Un po' di tempo prima, Anna aveva provato a spiegarmi come riuscisse a creare l'energia che alimentava la cupola, ma io un po' per disinteresse e un po' anche per il sonno avevo finito per non capirci niente e lasciar perdere.

Arrivati al cancello una guardia ci fece un cenno di saluto e ci aprì il passaggio; appena lo attraversammo un brivido lungo la schiena mi lasciò senza fiato. Succedeva ogni volta e la cosa non mi piaceva.

Strinsi più saldamente la presa intorno a Rick, e l'istante dopo, sentii i suoi muscoli contrarsi; a quanto pare non ero l'unica a sentirsi a disagio.

La strada non era asfaltata come quella di casa, ma sterrata e piena di buchi, Rick evitava quelli più profondi, ma la moto sussulta comunque.

Gli alberi ci circondavano minacciosi, e non riescivo a fare a meno che scrutarli guardinga, nel caso spuntasse un ombra, o nei peggiori dei casi un demone.

-Puoi stare tranquilla- la voce di Rick mi riporta alla realtà strappandomi dai miei pensieri - non percepisco alcuna presenza nel raggio di kilometri-.

-Tu li senti?-non potei nascondere la sorpresa nella voce, visto che nessuno, almeno che io abbia mai sentito, riesciva a sentire la loro presenza.

Rick si irrigidì, come se si fosse fatto sfuggire qualcosa di importante che non si sarebbe dovuto far sfuggire.

-Si- la sua voce era incerta - ma devi promettermi che non lo dirai a nessuno-.

-Te lo prometto- .

Sospirò, rilassandosi un po' -Grazie-.

-Ora dormi un po'- girando leggermente la testa verso sinistra - ci vorranno alcune ore prima di arrivare-.

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