Don't blame me, love made me crazy

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I fotogrammi dell'incontro, con il giovane dai capelli color verde-acqua si impressero sulla lunga pellicola cinematografica, che avvolgeva la sua mente e gli permetteva di visualizzare la scena passata, spezzone, per spezzone, facendogli rivivere sia il suo principio, che la sua fine, inclusa l'irrequietezza del ragazzo, non appena lo stripper domandava qualcosa di troppo. I dubbi verso la sua sincerità ed onestà avevano già perseguitato la sua opinione, influenzandola a tal punto da non fargli credere ad una sola parola del discorso, che aveva ascoltato. Ora, questa sua forte ipotesi, si era rivelata fondata, grazie al tag, che aveva intravisto nell'account Instagram di Mingi. Dietro a questo suo nuovo fantomatico cliente c'era sicuramente lo zampino del suo fanboy e con lui, anche Yunho. Che fossero davvero suoi scagnozzi? Non poteva essere solo semplice amicizia, per spingersi a tanto. Il diciannovenne, avendo avuto contatto con una miriade di personalità differenti, attraverso il suo lavoro, riusciva a leggere tra le righe. Il campo virtuale poteva essere il cavallo di battaglia del suo ammiratore, però il mondo tangibile era pane per i denti di Wooyoung ed il primo piatto, gli era stato servito dalla reazione del più alto, posizionato dinnanzi alla propria persona. L'uomo, invero, era diventato inequivocabilmente nervoso e gli indumenti al di sotto della sua giacca, avevano assunto un colorito più scuro, come se ci fossero delle piccole chiazze e probabilmente c'erano, più specificamente di sudore, dovuto al rilascio di ormoni, ma fortunatamente ciò non intaccava la sua bellezza, poiché emanava comunque il buon odore, che Wooyoung aveva avvertito ai loro preliminari. Quella agitazione doveva pur provenire da qualcosa in particolare, visto che per tutta la serata l'altro era rimasto tranquillo, pacato e se vogliamo anche un pizzico menefreghista dell'ambiente circostante. Così lo spogliarellista, che aveva precedentemente messo via il cellulare, per concentrarsi sul giovane e magari scoprire qualcosa di più, riprese l'oggetto e aprì l'home page, non avendo nemmeno il bisogno di cercare la causa, poiché gli si palesò sotto il naso: il ragazzo dalla chioma verde-acqua, dopo aver ricambiato il suo follow, aveva pubblicato uno scatto, in compagnia di un altro, che pareva un modello. Era strano, che avesse postato un contenuto simile, dopo averlo seguito di rimando, troppo coincidente nella tempistica, per i suoi gusti, ma quello che era certo, era che la new entry fosse venuta a conoscenza di quel gesto, insieme allo stripper, che non ne avesse saputo nulla antecedentemente e che ne fosse rimasto visibilmente irritato o, azzarderebbe dire, scosso. Forse, si frequentavano? Oppure avevano avuto dei trascorsi e magari il giovane dalle treccine non aveva completamente superato la rottura? Poteva essere tutto e niente, al medesimo momento. Era un labirinto, in cui, nel cercare l'uscita, ci si perdeva tra scorci molto simili fra loro, spesso senza via di scampo, ma a scuola, avevano insegnato al diciannovenne un trucchetto, da utilizzare, per poterne venir fuori: seguire il filo di lana, che era stato cosparso lungo il percorso. Se il suo speciale fan lo aveva condotto a Mingi, allora Wooyoung ne avrebbe fatto buon uso. Quest'ultimo continuava ad avere le labbra socchiuse e lo sguardo fisso sul bicchiere ormai vuoto, in una specie di disconnessione dalla realtà. Probabilmente stava assimilando la notizia.

-Che ne dici, se trasferiamo il proseguimento della nottata a casa mia? - chiese lo spogliarellista, per poter riavere l'attenzione su di sé.

Il più alto alzò gli occhi, fino ad incrociarli con quelli, che si trovavano al lato opposto. Somigliava a qualcuno, che si era appena destato dal sonno e tentava di capire dove fosse o con chi stesse interloquendo. Era interamente in balia dei suoi pensieri e lo stripper non credeva, che avesse recepito al cento percento il messaggio, così allungò una mano, affinché potesse sfiorare la pelle di uno dei due polsi e successivamente accarezzarla, accompagnando il movimento circolare, da delle occhiate ferree e ricche di desiderio. Il contatto fisico fece il suo corso e ristabilizzò la mente del ragazzo dalle sfumature nere e blu, che fu guidato e condotto dalle scariche elettriche, emanate dalla voglia comunicata, dal più basso, come se l'ultimo citato fosse un serpente tentatore e Mingi, da brava preda, si era lasciata catturare, spinto, può darsi, dalla nebbia confusionaria, che lo stesso post di poco fa, gli aveva causato. Il diciannovenne ringraziò psichicamente il giovane dalla chioma verde-acqua, per l'aiuto indiretto.

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