Gli oggetti cominciarono a mostrare il doppio lato di sé stessi, risultando più grandi di quanto non fossero, grazie al protrarsi della loro ombra, che si divagò sulle varie superfici, in cui essi erano adagiati, sistemati o semplicemente appesi. I colori persero la loro priorità sul primo piano, precedentemente affidato ai riflettori e lasciarono il posto alla penombra, che dominò violentemente la scena, accompagnata forse, dall'unica fonte di luminosità della sala, ovvero quella delle candele, che si trovavano su ogni tavolo presente, solitamente utilizzate per creare una sorta di intimità fittizia, con il cliente scelto come preda, da un eventuale performer; in questo modo, il malcapitato credeva, che ci fosse una sorta di legame, regalato dal destino, facendo semplicemente leva sullo scambio di sguardi o mandando dei segnali scontati e banali, ma efficaci. Fu proprio quel velo pallido e al medesimo momento dorato, che rese fasulla la teoria riguardante il famoso rovescio della medaglia. Invero, contrariamente a quanto si poteva immaginare, il viso del ragazzo dai riflessi blu, divenne maggiormente ed incredibilmente attraente: i suoi zigomi, se prima erano apparsi scolpiti, ora parevano spigolosi, se non taglienti; illuminati nei punti giusti; le sue labbra avevano assunto un colorito più scuro, come se avesse indossato del make-up, il quale sembrava ingiustamente, per tutti i comuni mortali, in tinta con il colore della chioma, appartenente al proprietario. Nessun dettaglio era fuori posto. Mingi era un perfetto angelo caduto, maledetto per chissà quale strano e stupido motivo, dato che qualsiasi dio sarebbe stato geloso di una creazione simile.
Il giovane dai boccoli scuri non pensò nemmeno un attimo di cambiarsi e allontanarsi da quello spettacolo, che gli si era personificato dinnanzi agli occhi, così abbandonò i lunghi nastri sul pavimento del palco, della sala, con non curanza. Tutta la delicatezza, l'ossessione per i dettagli, l'eleganza, che ci aveva messo per lo show appena terminato, l'attenzione dei movimenti... ogni ingannevole incantesimo svanì, insieme al pezzo eseguito qualche istante fa.
Al diciannovenne non importava, che il suo corpo fosse alla merce del più alto e che le sue fattezze non apparissero più così eteree e tentatrici, nel modo in cui trasparivano in precedenza; infatti, il suo passo divenne percettibilmente sgarbato, scontroso, come se la visione, che aveva davanti, ossia quel dannato giovane dai lineamenti perfetti, gli spettasse di diritto, dopo tutto quello che gli aveva dato in soli tre minuti.
-Spero che ti renda conto del ringraziamento, che ti ho organizzato. Raramente cerco di colpire qualcuno. Devi ritenerti molto fortunato. - disse, Wooyoung, non appena arrivò di fronte al soggetto delle sue attenzioni, sedendosi prepotentemente sul divanetto ricoperto di velluto.
In effetti, Mingi aveva guardato con molta attenzione l'intera performance, focalizzandosi sullo spogliarellista, eccetto quando lo schermo del cellulare si era illuminato, riportando i messaggi di ciò che San impartiva. Non avrebbe mai immaginato, che il capo, del suo amico Yunho, fosse un tipo da simili interessi; Sebbene la faccenda, lo avesse sorpreso, al giovane dalla chioma blu non importava molto dei dettagli di quest' ultima, visto che per la sola partecipazione, stava guadagnando una grossa somma di denaro, che gli sarebbe tornata utile ed in più aveva ricevuto un'esibizione di alto livello non pagando nemmeno un centesimo, all'insaputa del performer.
-Sarebbe un errore madornale non mettere in mostra una silhouette come la tua, babe. Io contribuisco a questa fantastica filosofia di vita, rendendoti il compito semplice, anche per questa serata. - rispose il più alto.
Ed ecco che alla completezza e alla pienezza della sua bellezza, si aggiunse un tono di voce basso e sensuale, che rese quella rappresentazione idilliaca dell'essere umano, un capolavoro. Le ombre riversate sulla sua persona, danzavano in preda alla voglia di incorniciare quella faccia e prendersene il merito.
-Con i soldi è tutto più facile, non è necessario chissà che cosa. - commentò il più basso, che non capiva la sua stessa reazione, perché da un lato era attratto dallo spilungone, dall'altro provava una sorta di sentimento contrastante, che lo rendeva visibilmente indispettito, stizzito e indisposto e ciò non cessò di intravedersi nel suo modo di porsi. La sua postura si mostrava migliorata, rispetto al principio della conversazione, addirittura aperta, pronta ad interagire, quasi cullata dalla propria sicurezza, ma allo stesso modo i movimenti continuavano ad essere boriosi, sprezzanti. Nonostante questi tentassero di camuffarsi, erano, purtroppo, traditi dalle leggere nervature, che increspavano la superficie a specchio della quiete, appartenente allo spogliarellista.
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Versace on the floor
FanficWooyoung, giovane stripper, ricco, indipendente, amato, venerato e corteggiato da diversi uomini, non immagina nemmeno di essere costantemente monitorato da un ragazzo, di cui non conosce nemmeno l'esistenza.