Chapter 10: Colazione a base di Foto

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Noah piangeva. 

Si contorceva un po' nel grande letto. Era stato adagiato delicatamente lì non appena si era addormentato, confortato dal mix di feromoni pieni di amore di Hanta e Shoto.

Stancamente, l'Omega dai capelli neri accese il lume. Non riuscì a capire subito che ora fosse; era talmente provato che vedeva doppio. La sveglia segnava le tre e trentacinque del mattino.

– Noah... – sbadigliò.

Shoto anche si destò e si voltò verso di loro con un pigro mezzo giro. Quando vide il neonato non poté fare a meno di sorridere. Per fortuna, non era mai stato solo un sogno: quell'adorabile ed energico cucciolo era con loro realmente

Hanta, con un braccio, se lo portò al petto con delicatezza. Lo annusò un po': non era il pannolino.

Capì il perché di quel pianto quando Noah iniziò a cercare un suo capezzolo e a succhiarlo, con piccoli ed adorabili versetti. Shoto trovò tutto ciò molto affascinante, intimo ed erotico.

– Ha sicuramente fame. Vado a preparargli del latte – disse sottovoce il corvino.

– No. Ci penso io. Tu rimani con Noah –.

Hanta sorrise dolcemente. In effetti, tra la ronda, la corsa all'ospedale, il pomeriggio con Noah e la preparazione del sukiyaki si era davvero stancato. Shoto andò in cucina con dei passi estremamente leggeri, come dei flebili tonfi che interrompevano il rumore bianco della notte fonda.

– Non lo sai, Noah ma sei già tutta la nostra gioia – sussurrò.

Hanta si mise seduto a gambe incrociate, tenendo tra le braccia il cucciolo che si ostinava a succhiare il capezzolo più turgido sotto la maglia del pigiama. I suoi occhi neri si oscurarono un po' di tristezza.

Non avrebbe mai provato la gioia di una gravidanza, né di allattare il proprio figlio. 

Perché la vita era stata ingiusta con lui? 

In una parte remota della sua mente sapeva che continuare ad affezionarsi a Noah avrebbe reso l'eventuale distacco molto tragico.

Ma era un Omega... aveva l'istinto materno nel sangue!

Negli occhi si formarono le lacrime. Hanta chiuse le palpebre mentre strofinava la guancia su quella del cucciolo che ora non succhiava più ma che si agitava per via dell'enorme fame.

– Noah... ti prego... rimani per sempre con noi... io e Shoto ti amiamo da morire... – sussurrò con voce incrinata.

La preparazione della formula speciale per neonati non fu lunga o troppo complicata, ragion per cui Shoto ci impiegò davvero poco. Poco prima di far ritorno in camera da letto, però, sentì le ultime parole del suo compagno, dopodiché rimase completamente rapito dal modo in cui i singhiozzi silenziosi facevano muovere le spalle di Hanta e il lieve suono raspante della guancia che strofinava con estrema delicatezza contro quella di Noah.

Il suo Alpha Interiore emise un guaito.

Lo capiva tutto questo. Anche lui non avrebbe mai voluto separarsi dal cucciolo. Ed erano insieme da una manciata di ore.

– Shoto, sei lì? –.

Il bicolore sobbalzò un po'. Entrò velocemente e si sedette sul bordo del letto, accanto al compagno che stava cancellandosi le lacrime con il dorso della mano libera.

– Noah è molto affamato. Hai controllato che il latte non sia troppo bollente? –.

– Ho visto come si fa su internet – ammise timidamente l'altro. – Penso che vada bene la temperatura –.

Sowilo e Tiwaz - Il Sole e l'Onore (KiriBaku - ShinDeku)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora