Chapter 22: Brancolare nel Buio fino a trovare una Luce

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Non era trapelata alcuna notizia riguardo la perdita del cucciolo di Hitoshi e Izuku. L'ospedale, infatti, aveva mantenuto il segreto.

Quando Eijiro aveva raccontato a Katsuki di quello che era accaduto, il biondo si era sentito male per il suo migliore amico. Aveva guardato la piccola Haruki e non era riuscito a trattenere le lacrime.

I due avevano scelto quel nome per riprendere un po' il suono particolare contenuto nella pronuncia di "Katsuki" ed era stato pensato da Eijiro. Se fosse stato un maschietto, avrebbero utilizzato Masahiro, il nome del nonno Hero del rosso che aveva salvato quattordici bambini dal crollo di una scuola, perdendo eroicamente la vita.

Ormai erano passati tre giorni; il biondo e la neonata sempre affamata, vispa e dai forti polmoni potevano finalmente lasciare l'ospedale. Godevano entrambi di ottima salute.

Eijiro portava il porta-infante con dentro la piccolina, vestita con una tutina leggera di un rosa confetto, abbinata al cappellino che camuffava la sua testolina. Non aveva smesso un solo istante di guardarle il faccino e la piccola principessa non si era mai placata, agitando i quattro piccoli arti per tutto il tempo.

– Prima di andare, passiamo a trovare Izuku – disse improvvisamente Katsuki.

Il rosso perse il sorriso, il suo sguardo si fece mesto ma nonostante ciò annuì. Hitoshi li aveva avvertiti di quale fosse stata la stanza del suo compagno; per questo motivo si infilarono in un ascensore vuoto e pigiarono il quarto piano.

Una volta arrivati al reparto di Ginecologia, si diressero a passo certo verso la stanza numero otto.

La porta bianca era socchiusa; Katsuki bussò leggermente con il dorso della mano. Gli venne da pensare alle volte in cui aveva ripreso Eijiro per la sua estrema correttezza. Ora capiva il perché era necessario domandare il permesso prima di agire, come in alcune cose basilari.

– Avanti –.

Katsuki sussultò un po'. Entrò comunque; Hitoshi, che aveva parlato, era seduto accanto al lettino di Izuku e quest'ultimo fissava il cielo cristallino dalla finestra. Non era disteso e la mano era ancora sul ventre rigonfio.

– Salve, ragazzi – salutò cordiale il rosso.

Il nervosismo dentro il suo stomaco si intrecciava con la disperazione e un po' di paura nell'usare parole capaci di ferire inconsapevolmente. Quando Hitoshi gli aveva detto, tra le lacrime, che il cucciolo non ce l'aveva fatta, si era messo a pensare a cosa avrebbe fatto o provato se si fosse trovato nella medesima situazione.

Non aveva trovato la risposta ma l'aveva capito dal ringhio d'agonia del suo Alpha Interiore. Sarebbe sprofondato nella disperazione più nefasta.

Izuku guardò i due Pro Hero. Il suo viso pallido si accentuava nella luminosa mattinata; le occhiaie marcate risaltavano gli occhi vuoti e confusi. Diverse flebo pendevano dal dorso della mano e dal braccio sinistri. In tre giorni era diventato un relitto, l'ombra di sé stesso.

– Andate a casa? – chiese Hitoshi e i due neo genitori annuirono.

– Posso vederla? –.

L'improvvisa richiesta tranquilla di Izuku gettò un palpabile sgomento in quella stanza. L'aria parve impregnarsi di dubbi e incertezze. Eppure, Katsuki annuì.

Eijiro avvicinò il porta-infante al letto e con delicatezza raccolse la neonata che si agitò un po'.

– Posso tenerla? – domandò stavolta il verdino con un sorriso innamorato.

– Certo che puoi – rispose pacato il biondo.

Haruki passò con attenzione dalle braccia di Katsuki a quelle di Izuku. Quest'ultimo la tenne con impeccabile bravura e si concesse lunghi secondi per guardarla. La piccola si perse nell'osservare gli occhi verdi, a tal punto che smise di mangiucchiarsi i pugnetti umidi di saliva.

Sowilo e Tiwaz - Il Sole e l'Onore (KiriBaku - ShinDeku)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora