Chapter 23: Speranze e Giustizie

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Katsuki non ce la faceva più.

Più guardava il volto luminoso di Izuku che parlava senza sosta di tutte le cose che avrebbe fatto con il suo cucciolo, più provava un profondo senso di colpa per avvalorare quelle che erano solo mere illusioni.

Improvvisamente, Izuku smise di parlare.

I suoi occhi puntarono al nulla e lentamente l'orrore li riempì, facendoli diventare poco più scuri, luminosi di lacrime ed enormi. Dischiuse la bocca, ma non un suono ne uscì. In un moto di disperazione, si schiaffò la mano contro le labbra screpolate. Si incurvò in avanti, con le altre dita poggiate sulla pancia.

– Kacchan... il cucciolo... – disse in un fil di voce. – Dimmi che è vivo il cucciolo! –.

Il biondo strinse Haruki più vicino al petto. Gli occhi spaventati di Izuku gli erano puntati addosso e sembravano trapassarlo con ferocia, nella voglia più morbosa di conoscere la risposta.

Il verdino si alzò la casacca del pigiama. Il suo ventre era ancora rotondo e all'ombelico capeggiava un livido doloroso. Quando vi passò su le dita, i ricordi brutalmente tornarono e quella bolla di illusione in cui si era inconsapevolmente creato scomparve.

Il bambino non c'era più.

Era ancora dentro di lui ma senza alcuna vita.

Le lacrime colarono pesantemente lungo le guance lentigginose e ora pallide. Izuku scosse il capo nell'orrore crescente: l'urlo d'agonia che lanciò fece spaventare e poi piangere la piccola Haruki.

Katsuki non se la prese... anzi, non sapeva cosa fare per calmare l'amico in crisi!

La porta della stanza si aprì con foga: Eri e Hitoshi raggiunsero in fretta il capezzale del verdino. Quest'ultimo cercò subito le braccia del suo Alpha per poter affondare il viso in quel forte petto.

– Hicchan... il cucciolo! Il nostro cucciolo non c'è più?! – chiese.

– E' così, Izuku ma Eri è qui per aiutarci – gli disse comprensivo il più alto.

Il verdino sussultò. La ragazza di tredici anni gli prese la mano. Il cenno convinto che gli diede frenò per qualche momento le lacrime.

Eri si era da subito rivelata una bambina prodigio, estremamente intelligente e in grado di comprendere nozioni molto difficili. Per questo motivo, Nedzu l'aveva ammessa al Liceo U.A. con due anni di anticipo.

Katsuma, invece, di anni ne aveva quindici, mentre Mahoro diciassette.

– Eri-chan... d-davvero il cucciolo potrà tornare in vita? –.

– Sì. Inoltre, è stato un bene non aver accettato di rimuovere il feto chirurgicamente – rispose l'altra con determinazione.

Izuku fece un timido sorriso ma quando si ricordò di come aveva spaventato la piccola Haruki che ancora piangeva a squarciagola tra le braccia di Katsuki, gli si riempirono gli occhi di lacrime.

– Mi dispiace... non volevo... – disse.

Il biondo non disse nulla. Non era arrabbiato. Quando entrò Eijiro e rilasciò una piccola parte dei suoi feromoni, la bimba si placò lentamente, fino a chiudere gli occhi rossi.

Katsuki gliela fece tenere: amava vedere il suo compagno di vita con il frutto del loro amore tra le forti braccia. Istintivamente guardò il suo ventre; beh, con il tempo sarebbe tornato in forma... sempre se non si fosse deciso a rimanere gravido un'altra volta!

– Brava la mia cucciolina... – tubò il rosso crinito, mentre le baciava una manina.

– Ora stenditi, Izuku-san. E rilassati – fece Eri, dolcemente.

Sowilo e Tiwaz - Il Sole e l'Onore (KiriBaku - ShinDeku)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora