Chapter 4: L'Inferno non è Rosso

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Essere il Number One Hero voleva dire avere molte responsabilità sulle spalle. E l'essere sempre tempestivi in caso di qualunque tipo di incidente era uno di quelle.

Hero Deku atterrò, con un lieve tonfo dal cielo, in mezzo a una piazza dove sorgeva una grande fiammata blu. L'uomo che rideva urlava fandonie sul fatto che sarebbe divenuto il nuovo paladino di tutti gli Omega.

L'odore di bruciato era terribile; l'aria aveva una foschia un po' grigia e un po' biancastra e la fuliggine sporcava i vetri degli edifici costruiti ad anello intorno alla piazza e le auto un po' danneggiate dalla precedente esplosione.

– Perché hai fatto tutto questo? – chiese Izuku, immobile ma impassibile.

Le fiamme guizzarono prima di affievolirsi. L'Alpha dai capelli verdi vide un giovane uomo che non poteva avere più di trent'anni. Assomigliava molto a Dabi, con un lungo soprabito di pelle nera, borchie, un collarino al collo, piercing sui lobi delle orecchie, capelli neri e occhi verdi.

– Per attirarti! – disse con voce falsa e acuta.

Izuku spostò lentamente le iridi in ogni dove. Non sembrava ci fosse alcun civile lì.

– Perché mai? –.

Il ragazzo batté indispettito un piede sui sanpietrini che ricoprivano l'asfalto dell'enorme piazza. Una fontana un po' annerita capeggiava dietro di lui, pochi alberi bruciacchiati frusciavano in un vento moderato portatore di pioggia.

Istintivamente, Izuku guardò il cielo. Era scuro, molto più di prima e l'aria satura di umidità. Tornò a guardare l'uomo e lo fece con uno sguardo affilato, da predatore.

– Come hai osato, Hero Deku?! – ringhiò. – Io ero un tuo grandissimo fan! Anzi, se vuoi saperlo, eri il paladino di tutti noi poveri Omega! –.

Quelle parole ebbero un impatto forte sul verdino. Lo fecero congelare sul posto, con le gambe un po' aperte e le mani aperte. Sul suo viso passò prima lo sgomento, poi la rabbia, il senso di colpa e infine permase l'apatia.

– Non sono né un Hero né un Villain! Sono un impiegato d'ufficio perché non ho mai avuto interesse nel diventare una persona che salva gli altri. Quando hai iniziato ad emergere tu come Omega, le mie speranze sono diventate più forti. Anche un non Alpha poteva diventare qualcuno in questo schifoso mondo... – il tono forte divenne quasi un lamento distante e disperato, a tratti un po' inquietante. – Iwaizumi Hachi non era più solo, ad affogare in una vita misera... ero felice di seguirti, di difenderti... ma poi... – sollevò il capo a Izuku con rabbia. – Come hai potuto fingerti Omega per tutto questo tempo e dare la notizia che sei sempre stato un Alpha?! –.

Izuku, che l'aveva ascoltato in silenzio, sussultò.

– Di che cosa stai parlando, Iwaizumi-san? – domandò.

– Hero Deku è anche un pessimo bugiardo! Sei su tutte le più importanti testate giornalistiche e su ogni fottuta pagina web! Hai ammesso di essere sempre stato un Alpha! Hai stravolto la società! Non meriti di essere il Number One Hero! –.

Piccole fiamme attraversarono le spalle di Hachi. Con un urlo disumano, tornò ad ardere in una colonna blu e bianca prima di scagliarsi velocissimo verso Izuku.

Quest'ultimo sospirò. Non c'era bisogno di andarci giù pesante. Così colpì l'aria con poca forza grazie a uno Smash dato di pugno destro. L'aria ricevette un potente spostamento che piegò un po' i rami degli alberi e spense le fiamme.

Dopodiché bloccò collo, braccia, torso e gambe di Hachi, a mezz'aria, con la Black Whip.

– Maledetto! Eri una speranza per tutti noi Omega! –.

Sowilo e Tiwaz - Il Sole e l'Onore (KiriBaku - ShinDeku)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora