Chapter 7: Ciò che può Sconvolgere

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– Perché mi odi, Katsuki? Io volevo solo un altro muffin e tu mi stai facendo pesare che sono un po' più in carne! –.

Sulla tempia sinistra del biondo pulsava una vena di rabbia. Eijiro aveva iniziato a piagnucolare quando si era dovuto alzare dal letto per iniziare una nuova giornata di lavoro in smartworking, nel fare la doccia da solo e infine con la cazzo di colazione. Era bastato vedere un solo muffin per finire tutto in un pianto lamentoso: solo perché, con una voracità assurda, l'aveva pappato con il forte desiderio di un secondo.

O forse... un'intera scatola ma di quelli fatti in pasticceria.

– Cazzo! Basta! Sai bene che stai esagerando! Lo so che quando non ci sono mi svuoti mobili e credenza! Sei ingrassato più del previsto e lo vedo dai tuoi cazzo di fianchi! Non va bene, non va bene per il cucciolo, hai capito?! – Katsuki urlò con tutta la rabbia possibile, sbattendo le mani sul lavello della cucina.

Eijiro sussultò. Smise di piangere. Anzi, smise perfino di fiatare.

Piccole esplosioni rumoreggiarono da sotto i palmi sudati del biondo, del fumo biancastro si librò verso il soffitto facendosi strada tra le sue dita.

– Scusami... non so cosa mi sia preso... – sussurrò Eijiro.

Katsuki non gli rivolse né un solo sguardo né gli parlò. Si diresse al bagno e sbatté così violentemente la porta che la finestra della cucina tremò rumorosamente per via dello spostamento d'aria.

Eijiro era mortificato. Le lacrime di collera negli occhi feroci di Katsuki lo avevano stravolto. Poggiò la mano sul ventre. Non sapeva se fosse cresciuto o se a furia di ingozzarsi di dolci al cioccolato era solo grasso eppure... si sentiva in colpa.

Sì. Proprio per il fatto che non si stava accorgendo della sua forma fisica differente.

– Scusami, piccolo mio... ho fatto arrabbiare la mamma –.

In bagno, nell'oscurità, con un filo di vento che arrivava dalla finestra socchiusa, Katsuki morse l'accappatoio con forza per poter urlare tutta la sua rabbia. Si era così spaventato! Aveva davvero avuto paura che, a furia di sopportare l'inutile piagnisteo di Eijiro alle prese con i cazzo di ormoni, quelle esplosioni avrebbero potuto colpirlo.

– Sono terribile... – sussurrò, tra le lacrime.

Era questa dunque la forza di un Alpha, in termini di Quirk?

La potenza che impresse nello sciacquarsi il viso con acqua fredda fu tale da rendergli la pelle molto rossa. Ma a lui poco importò: sentiva di aver commesso qualcosa di molto grave nei confronti di Eijiro.

Rimase nel suo piccolo mondo oscuro per una lunga manciata di minuti. 

Quando si calmò, prese un profondo respiro e decise di affrontare il suo Eijiro. La parte più complicata sarebbe stato guardarlo negli occhi e chiedergli scusa.

Aprì con foga la porta, spinto da un'improvvisa determinazione ma non fece in tempo a raggiungere la cucina che Eijiro lo chiamò a gran voce e con palpabile spavento.

– Kat, aiutami! –.

L'Alpha biondo fu pervaso da un enorme terrore. 

Il suo compagno si teneva la pancia con una mano tremante, con l'altra manteneva l'equilibrio stringendo forte il bordo della spalliera della sedia della cucina. Il suo viso era deformato da un profondo terrore, gli occhi ampi e lustri si guardavano nervosamente intorno. 

Katsuki lo strinse immediatamente a sé.

– Che succede? –.

– Non lo so... sento qualcosa dentro di me... come dei colpi... – Eijiro inspirò a fondo dal naso, Katsuki invece lo accompagnò gentilmente al divano. – Il cucciolo starà bene? –.

Sowilo e Tiwaz - Il Sole e l'Onore (KiriBaku - ShinDeku)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora