Chapter 1: Controllo Sfuggito

422 24 39
                                    


Red Riot socchiuse gli occhi.

Il Villain dinanzi a lui, nel bel mezzo di una delle strade principali di Musutafu, era davvero imponente. La metà inferiore del corpo non era umana, bensì quella di un anaconda dai colori brillanti, di un arancione tendente al bianco e con striature nere. Le squame si riflettevano nel sole non così rovente dei primi giorni di maggio.

Il mostro dalla lunga criniera nera e gli occhi indaco si era mutato all'improvviso quando aveva scorto Red Riot, attuale Number Five Hero, che pattugliava in quel settore della città.

– Ti distruggerò! E mi vendicherò del tuo schifoso Omega che mi aveva già fatto sbattere in galera! –.

Adesso il mostro era immobile. Dopo essere cresciuto di dimensioni, raggiungendo la medesima altezza di un edificio di tre piani, e spalancato le braccia con le lunghe dita artigliate nere, aveva continuato a fissare l'Hero dai capelli rossi.

– Mammina! C'è Red Riot! E anche DynaMight! –.

La determinazione incisa sul viso del giovane uomo di ventisei anni divenne sgomento e infine terrore. Alla sua sinistra, con un dito puntato contro, un bambino tirava felicemente la mano di sua madre, completamente impietrita di terrore per via di quel Villain enorme.

Quando volse istintivamente gli occhi ampi e rossi alla direzione opposta, il suo cuore perse un battito. Il suo meraviglioso compagno di vita, marito da quattro anni e incinto di cinque mesi, Katsuki Bakugo era lì!

Non era difficile immaginare il perché; la pasticceria che aveva iniziato a frequentare durante i sintomi di pre-calore era l'unica a creare dei tipi di dolce a forma di testa di tigre con i dettagli in caramello e cioccolato, ripiena di crema alle fragole e mirtilli.

Le dimensioni di quella leccornia erano di due palmi di mano aperte.

E lui adorava quei sapori perfettamente bilanciati. Ragion per cui spesso e volentieri si faceva lunghe passeggiate per poter comprare ciò di cui aveva voglia.

Il Villain sogghignò, spalancando le fauci aguzze e sferzando la coda. Con violenza e velocità inaudite il tettuccio di un furgone venne incassato e poi distrutto fragorosamente.

– Che occasione d'oro! – urlò malignamente.

Red Riot scattò verso Katsuki, con il cuore che pulsava sempre più forte. I suoi occhi pieni di paura e disperazione non vedevano altro che il volto furioso del suo adorato compagno e il ventre rotondo, sporgente e tenero sotto la t-shirt oversize nera.

«Pessimo tempismo, Katsuki!» pensò il futuro papà.

Delle improvvise fruste nere da dietro il Villain serpeggiarono con una tale velocità che fu quasi impossibile seguirle ad occhio nudo. Red Riot indurì il corpo e con un braccio piegato ed alzato dinanzi al volto si schermò da una pioggia di piccoli e medi detriti.

Raggiunto Katsuki, lo prese tra le braccia. Sapeva a chi appartenessero quelle fruste che continuavano ad avvolgersi e stringersi intorno al corpo mastodontico del nemico.

– Cazzo! – imprecò il Villain, con voce gutturale.

Un potente spostamento d'aria alla schiena lo fece prima incurvare dinanzi. Alcuni tronchi degli alberi che di tanto in tanto occupavano parte dei marciapiedi si spezzarono rumorosamente e come grissini.

Red Riot ne schivò qualcuno con agili salti. Raggiunse miracolosamente un vicolo. Katsuki era ancor più di malumore in tutto quel trambusto. Scese con stizza dalle braccia forti e muscolose di suo marito.

– Kat, perché sei uscito? –.

Il tono insolitamente caldo ma gelido fece sobbalzare un po' l'Omega biondo. Non rispose subito; i suoi occhi rossi fissavano con soggezione la schiena muscolosa dell'Alpha che tremava appena pur di mantenere la rabbia sotto controllo.

Sowilo e Tiwaz - Il Sole e l'Onore (KiriBaku - ShinDeku)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora