14 CAPITOLO

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-"Contate fino a tre se non volete avere un attacco cardiaco"- Ci disse Aida, iniziai a sussurrare piano piano, uno...due...tre! Iniziammo a sfrecciare più veloce della luce, chiusi gli occhi per non avere paura, ma fu peggio, vidi tante ombre che correvano, poi il nulla, il nero più totale, eravamo fermi. Aprii gli occhi, eravamo a New York. Percy ci chiamò -"Andiamo ragazzi"- E entrammo nell'edificio. Lì Percy disse -"Mi scusi signore, seicentesimo piano"- il signore lo guardò un po' sospettoso -"Signore, non esiste il seicentesimo piano"- Disse con la voce tremante -"Mi scusi signore, lo so che ci sono mortali ma dobbiamo proprio andare"- Sussurrò Percy, il signore annuì e ci fece cenno di dirigerci verso l'ascensore e di dire il nostro nome, entrammo nell'ascensore, li ognuno disse il proprio nome
-"Perseus Jackson, figlio di Poseidone"- Disse Percy -"Maria Lia Alighieri, figlia di Artemide"- Dissi io, detestavo il mio nome per intero, fin da piccola mi sembrava una tortura quando dovevo dire presente quando lo pronunciavano quando facevano l'appello -"Amaliamhed Katamurra, figlia di Afrodite"- Disse Mali -"Ilian Egoesmer, figlio di Ares"- Disse Ilian -"Aida, figlia di Iride"- Aida non aveva cognome perché viveva in una casa-famiglia, le sembrava una cosa deprimente sentire i nostri cognomi. Appena Aida finì di dire Iride apparve un tasto d'oro -"Wow, vedo che hanno rimodernato"- Disse Percy mentre schiacciò il tasto, l'ascensore fece un clic e noi iniziammo a salire, ma salire, salire, salire, salire... Insomma, impiegammo un quarto d'ora nonostante l'ascensore andasse molto veloce.. Appena arrivati mi ritrovai in una sala grandissima, con una porta enorme, Ci prendemm per mano, eravamo tutti molto spaventati di incontrare i nostri genitori divini, la porta si spalancò e ci ritrovammo davanti delle maestose persone gigantesche
-"Mmm... Semidei"- Disse uno degli dei possenti nel trono più alto e più prezioso, con la barba nera, grigia e bianca -"Divino Zeus, i nostri più sentiti omaggi, vorremmo avere un colloquio con la divina Eris, se è possibile"- Disse Percy, uno degli dei con gli occhi verde mare come lui, un tridente gli fece l'occhiolino, era sicuramente Poseidone, Afrodite studiò per bene Mali e poi esclamò -"Che carina che sei, sei per caso mia figlia?"- Mali si sistemo' i capelli agitata e diede una bella leccatina all'apparecchio
-"Si, madre"- Afrodite la guardò con i suoi profondi occhi blu, assomigliava molto più a Valentina che a lei -"Em, si! Mi ricordavo una figlia con i tratti asiatici, ho sentito dire che padroneggi molto bene la lingua ammaliatrice per la tua giovane età, ti andrebbe di darmi una dimostrazione?"- Mali si gonfiò di orgoglio, iniziò a sbattere le ciglia e disse con una voce chiara e limpida
-"Divino Zeus, mi farebbe proprio un favore se desse la sua folgore alla regale Era"- Zeus fece un sorriso enorme e diede la folgore a Era -"Wow! Tesoro complimenti!"- Disse Afrodite, Mali fece un bel sorriso metallico, ad un certo punto entrò una donna di mezza età, con i capelli neri, gli occhi e il suo abito erano iridescenti
-"Divino Ares ho un messaggio... AIDA?!?"- La donna era sconvolta, in quel momento capii che era Iride -"Uuuuh! Abbiamo il prodigio di mammina! Sai si dice che tu sappia fare con la materia dell'arcobaleno cose fantastiche e pericolose, fammi vedere, sono curioso!"- Disse un tizio di nome Ares, lo riconobbi perché nei suoi occhi c'era lo stesso sguardo terribilmente spietato che avevano Ilian, Clarisse e tutti i figli di Ares, ad Aida tremavano le mani -"Io...io...io..."- Balbettava, scoppiò una risata generale, vidi l'odio negli occhi di Aida, l'umiliazione, la rabbia, fino a quando le mani iniziarono a fumare di un fumo colorato e poi....ZAK! Tanti enormi schegge di vetro iridescenti spesse un cm e lunghe un metro schizzarono dalle sue braccia e si conficcarono dappertutto, ci fu un attimo di silenzio generale, Aida alzò lo sguardo e osservò la scena inorridita, poi gli dei inaspettatamente si misero a battere le mani, consideravano Aida un talento più sovrannaturale del solito, lei sconsolata si appoggiò a Percy che provò a rincuorarla dandole delle pacche sulla schiena -"Scusate oh grandi Dei, ma il nostro compito è parlare con Eris"-

Spazio autrice

Cari lettori, mi dispiace tanto ma fino alla fine della scuola publicherò poche volte, sapete come sono fatti i prof... -"Siamo alla fine della scuola e quindi vi assegneremo pochi compiti!"- E poi ne lasciano il doppio! E non sapete che confusione! Una volta mi sono divisa in una classe dove facevano approfondimento di mitologia greca e la prof. mi ha chiesto chi era il semidio più potente di tutti i tempi, io ero sovrappensiero e mi venì spontaneo rispondere Percy Jackson! Avreste dovuto vedere la sua faccia!

Baci
annabeth2003

I FIGLI DEGLI IMMORTALI: il cavallo di TroiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora