1 CAPITOLO

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Quella mattina era una calda giornata di aprile, così calda che avevo dormito tutta scoperta quella notte. Emma entrò in camera mia, Emma non era mia madre, era solo una brava donna che si sentiva sola e mi adottò all'età di cinque anni, per quanto le volessi bene non ero mai riuscita a chiamarla mamma, forse perché avevo sempre saputo che qualcuno, da qualche parte, meritava di essere chiamata mamma o qualcuno papà. Quando entrò spalancò le finestre, mi diede un bacio in fronte e sussurrò -"May... è ora di svegliarsi"- io misi la testa sotto il cuscino, non volevo andare a scuola, era il giorno in cui avevo le materie più noiose, ma Emma mi tolse le coperte -"Hey!!!"- Dissi io brontolando -"Niente scuse signorina, di là c'è la colazione"- Mi alzai farfugliando parole senza senso e Emma sorrise dandomi una piccola pacca sulla schiena. Dopo la colazione presi la bicicletta e andai a scuola. Arrivata al cancello della scuola misi la catena alla bicicletta e andai dai miei compagni. Aida mi corse in contro, era la mia migliore amica, aveva i capelli rosso fuoco ondulati, gli occhi azzurro mare e il viso e le braccia piene di lentiggini, -"May! May! May!..."- Era tipico di Aida, volermi dire una cosa ma era così felice da incepparsi al mio nome -"Aida a parole tue"- le dissi io cercando di calmarla -"La Moritano manca"- Allora anch'io mi misi a saltare insieme a lei, la Moritano era la professoressa di geografia, io detestavo la geografia, sicuramente la bidella ci avrebbe fatto restare in classe soli. La campanella suonò e la mandria di ragazzi entrò in massa a scuola, anche io e Aida.

Spazio autrice

Ecco qui il mio primo capitolo, non è un granché però il prossimo la vicenda si evolverà tantissimo. Due piccolissime curiosità, Aida è ispirata alla mia migliore amica Martina e anch'io, come May, detesto la geografia. Al prossimo capitolo

I FIGLI DEGLI IMMORTALI: il cavallo di TroiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora