Wittgenborn (Germania)- Dove tutto ebbe inizio

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2006

“If you do things to the limit, and don't purposely go over that limit, then I think it's fine to do whatever you want. So long as you enjoy it. That's what's important.”

-ricordati questo e mi raccomando stai attenta-
-sì papà me lo dici ogni giorno- sbuffai
-oggi però è un giorno speciale-
-lo sarà quando vincerò taaante gare come te- risposi tutta convinta e ripensandoci ora vorrei riavere quella sicurezza in me stessa che avevo a 6 anni. 
-vedremo piccola, buona fortuna- concluse mio padre dandomi un bacio sul casco rosso e lasciando la pista per tornare da mia madre e da mio fratello che mi guardavano dalle tribune.

Lanciai un’ultima occhiata alla mia famiglia, poi mi concentrai sulla gara: non appena comparì la bandiera verde partii a razzo superando un paio di avversari per poi affrontare la prima curva.

Nella mia testa ripensavo a tutti i consigli che mi aveva dato mio padre: quando frenare, come e quando superare.. 

Mancavano due giri e mi ritrovavo in terza posizione dietro al numero 3 che non mi lasciava nemmeno un millimetro di spazio per passare, allora decisi di sorprenderlo con una staccata da urlo, così la definì mio padre alla fine, e lo sorpassai poco prima che iniziasse l’ultimo giro.
Sul secondo rettilineo del circuito tedesco recuperai quasi tutta la distanza che separava me dal primo posto che rubai graziosamente all’ultima curva.

Era la mia prima gara di minimoto e quando tagliai per prima il traguardo capii che non avrei mai più lasciato le due ruote.

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