This is for you, Dad

Silverstone- Race 9

Giovedì
Entrai nel paddock del circuito inglese insieme a Fabio e Aleix, con i quali avevo raggiunto l’Inghilterra partendo dalla casa del francese.

Finalmente la stagione ripartiva ed io non vedevo l’ora di rimettermi in sella sulla mia amata moto e sfrecciare per le 18 curve che componevano un circuito che mi stava particolarmente a cuore.

La prima cosa che vidi però fu Tony che di fronte a me stava chiacchierando animatamente con il suo capotecnico e il suo preparatore. Anche Fabio lo notò ed accelerò il passo per raggiungerlo e fargli gli auguri.

Oggi è il suo 23esimo compleanno

Non me ne ero dimenticata, semplicemente dopo la nostra rottura non avevo più aperto le nostre chat e l’ultima cosa che avrei fatto sarebbe stata quella di scrivergli un messaggio.

-HAPPY BIRTHDAY BRO- urlò Fabio saltandogli sulla schiena e i due si misero a ridere come dei pazzi.

I miei occhi incrociarono quelli color nocciola del milanese che subito smise di ridere, ringraziò il migliore amico e venne verso di me.
L’istinto sarebbe stato quello di andarmene, scappare dai problemi era la mia specialità, ma una parte di me disse di mettere da parte l’orgoglio e di fargli almeno gli auguri.
-ehi- disse mettendosi al mio fianco e camminando insieme a me
-ciao, buon compleanno- replicai accennando un sorriso
-grazie Cami- 

Tra di noi si formò un silenzio imbarazzante, il primo da quando ci eravamo conosciuti, ma per fortuna la suoneria del mio cellulare mi salvò.
Lo tirai fuori dalla tasca della giacca dell’Academy che avevo rubato a Bez visto il freddo e la pioggia di Silverstone e mi fermai leggendo il nome di Pecco.
-pronto?-
-Cami, emergenza, vieni all’hospitality del VR46 appena puoi-
-che succede?- chiesi 
-nulla di cui preoccuparsi-
-hai detto che è un’emergenza..-
-sì ma non è morto nessuno, ti aspettiamo- disse terminando la chiamata senza darmi la possibilità di replicare.

Liquidai Tony con un semplice “ciao” e mi diressi verso il luogo dove Pecco e non so chi altro mi aspettava mentre mandavo un messaggio a Fabio per avvisare che molto probabilmente non avrei pranzato con lui, come mi aveva chiesto.

Aprii la porta dell’hospitality e mi ritrovai di fronte delle sedie disposte a cerchio come nelle riunioni degli alcolisti anonimi. L’unica persona che vidi fu proprio Pecco che mi fece cenno di sedermi.
-mi spieghi che sta succedendo?- sbottai
-quando arrivano anche gli altri-
-gli altri chi?-
-Maro, Bez, Franky, Diggia, Bestia, Migno e Cele- disse contandoli sulle dita
-cos’è? una riunione d’italiani in cui io sono l’intrusa?-
-sì- disse annuendo -ah e c’è anche il tuo ragazzo-
-chi?- chiesi ma poi mi maledii da sola poiché le uniche due persone che sapevano della fine della mia relazione con Tony erano Fabio e mio fratello.
-Tony, chi sennò?- ribattè ma vedendo la mia espressione indifferente aggiunse -che è successo con lui?-
-ci siamo lasciati, o meglio lui mi ha lasciato-
-CHE? E perché?- chiese praticamente urlando

Stavo per rispondergli ma dalla porta principale entrò tutta la ciurma dei suoi connazionali che presero posto sulle altre sedie e guarda caso capitai tra Tony e Luca.
-mi spiegate il perché di questa riunione?- chiesi vedendo che tutti gli altri non erano così stupiti
-non hai ricevuto nessuna mail?- mi interrogò Franky
-non che io sappia-
-in breve sabato prossimo, il 12, c’è una specie di gala- iniziò Bez
-è un gala di beneficienza e hanno invitato tutti i piloti di Motogp e Formula 1 con le rispettive categorie minori- continuò Diggia
-e quindi?- chiesi continuando a non capire 
-e quindi mia cara Camilla siamo qui per organizzare il tutto- concluse Pecco
-io che c’entro?-
-vivi anche tu in Italia- rispose ovvio Migno
-Tony sta a Barcellona- ribattei indicandolo e lui mi diede ragione
-a quanto pare lui è qui perché voi due state insieme- intervenne Enea con un sorrisetto da schiaffi
-non stiamo più insieme- disse Tony -e sorvolando su questo possiamo terminare questa “riunione”?-