Mettiamo le cose in chiaro

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Quel messaggio mi aveva completamente destabilizzata ma non lo diedi a vedere a Mick, o per lo meno ci provai.
-Milla, è dalla cerimonia sotto al podio di ieri che sei strana, mi dici che hai?- chiese sedendosi sull’isola della cucina mentre preparavo il pranzo
-non sono strana-
-cos’è che ti turba sorellina?- chiese dopo minuti di silenzio
-niente Mick, non insistere- dissi guardandolo per poi scolare la pasta.
Mangiammo in completo silenzio, con la mia testa che vagava tra i pensieri sul messaggio di Fabio.

Dovevo parlare con lui, subito.

Mi alzai di scatto facendo sobbalzare Mick e recuperai il mio computer per prenotare un volo last minute per Barcellona dove poi avrei reso un taxi per arrivare in Andorra.

23:45 era l’orario di partenza. Avevo giusto il tempo di preparare la valigia e guidare per quasi 3 ore fino all’aeroporto di Zurigo.

-Milla, si può sapere che stai facendo?- chiese Mick entrando in camera mia mentre stavo prendendo i vestiti necessari anche per il weekend a Silverstone.
-non ti sembra ovvio?-
-sì ma perché? Non dovevi partire domani mattina?-
-cambio di programma- risposi.

Lui mi prese per un polso e mi costrinse a guardarlo negli occhi

-perché continui a mentirmi, Camilla- e a sentire pronunciare il mio nome completo da Mick rabbrividii
-perché non ti riguarda-
-sei mia sorella-
-ho 21 anni, so badare a me stessa- dissi cercando di liberarmi dalla sua presa, fallendo miseramente
-no, non sai badare a te stessa. Guardati, è da due giorni che qualcosa in quella testa ti tormenta e se vai avanti così avrai un altro attacco di panico che non sai gestire da sola- ribatté alzando il tono di voce -se solo smettessi di raccontare cazzate nascondendo la verità ti potrei aiutare-
-non ho bisogno del tuo aiuto per risolvere questioni che riguardano la mia vita privata- dissi con gli occhi lucidi -e non mi interessa se avrò un altro attacco di panico, tanto è da 10 anni che ne soffro, sono abituata- sbottai.

Sul volto di Mick si formò un’espressione indecifrabile, tra il deluso e l’arrabbiato, che divenne ancora più triste vedendo il segno che aveva lasciato sul mio polso.
-buone vacanze Mick- dissi uscendo di casa senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.

Arrivata a Zurigo l’aereo venne cancellato e fui costretta ad aspettare quello delle quattro del mattino continuando ad ignorare le chiamate e i messaggi di Mick anche in piena notte.
A Barcellona atterrai 2 ore più tardi e appena uscita dall’aeroporto presi un taxi per raggiungere il piccolo stato dell’Andorra.

Non avevo la minima idea di dove abitasse Fabio ma la fortuna giocò dalla mia parte ed incontrai il più grande dei fratelli Espargaró per le strade della capitale.
-Cami che sorpresa vederti qui- disse salutandomi mentre attraversava la strada con i due figli per mano
-ciao Aleix, mi servirebbe il tuo aiuto-
-dimmi tutto-
-sai dove abita Fabio?-
-sì certo, è il mio vicino. Devi andare da lui?-
-sì-
-vieni, ti accompagno- disse sorridendo e lo ringraziai mentalmente per non aver fatto troppe domande.

-arrivati, quella è casa sua- disse parcheggiando l’auto e indicandomi una villetta 
-grazie Aleix, ti devo un favore-
-ma smettila, l’ho fatto con piacere. Ci vediamo a Silverstone- e lo salutai nuovamente per poi dirigermi verso casa Quartararo.

Suonai il campanello e la porta principale si aprì mostrando la figura del ragazzo
-Cami, che ci fai qui?- chiese sorpreso venendo ad aprire anche il cancello
-dobbiamo parlare-
-giusto- sospirò facendomi entrare nell’enorme soggiorno -siediti pure e fai come se fossi a casa tua, io vado a recuperare una maglietta-

Presi posto sul divano bianco dove lui mi raggiunse un paio di minuti dopo con in mano due tazzine di caffè
-hai bisogno di caffeina, non hai dormito?- constatò porgendomene una
-è da ieri sera che sono in giro per arrivare qui- risposi bevendo tutto il contenuto -ora, parlando di cose serie- iniziai ma venni interrotta dal francese
-Cami so che non dovrei intromettermi nella tua relazione con Tony ma ora ho bisogno che tu mi ascolti-
-sono qui apposta-
-ok, sai che io e Tony siamo migliori amici da un sacco di tempo, ancora prima che lui entrasse in moto3, di conseguenza ci diciamo tutto e sei sempre stata tu al centro della conversazione. Prima mi diceva sempre di quanto ti amasse, di come passavate le giornate quando eravate insieme, eccetera. Ora, da quando siamo tornati dalla vacanza, che ogni volta che vieni nominata lui cerca di cambiare argomento-
-non mi sembra sufficiente per lasciarlo- dissi riferendomi al suo messaggio
-non l’hai letto completamente- ribattè mostrandomi la nostra chat e in effetti c’era scritto dell’altro.

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