Sachsenring- Race 7 (parte 1)

288 9 0
                                    

Giovedì

Finalmente a casa” pensai mentre misi piede nel paddock del circuito tedesco, uno dei miei preferiti.

-Camilla- sentii dire da qualcuno e girandomi vidi un esemplare di Fabio Quartararo senza maglietta e tutto sudato che percorreva la corsia dei box
-ciao Fabio- dissi distrattamente
-mi stai ignorando?- chiese avvicinandosi ancora di più
-no-

-a me sembra il contrario-
-senti Fabio, con tutto il bene, ma quello che è successo te lo devi dimenticare-
-hai paura della reazione di Tony se scoprisse che ci siamo baciati?- disse con tutta la tranquillità del mondo
-no ma io amo Tony con tutto il mio cuore e non lo voglio perdere-
-questo non giustifica il fatto di tenerglielo nascosto-
-secondo te non sto pensando a come dirglielo?- gli chiesi alzando la voce
-dire cosa?-

cazzo

-buona fortuna Camilla- disse Fabio per poi andarsene lasciandomi lì con proprio il mio fidanzato
-che devi dirmi?- ripeté serio
-non qui- risposi per poi prenderlo per mano e condurlo al mio motorhome

-allora?- chiese impaziente quando ci sedemmo sul divano.
Subito la mia gamba iniziò a tremare ed io presi a giocare con l’elastico per i capelli che tenevo al polso, fissando il vuoto.
-Cami?- mi richiamò Tony mettendomi una mano sulla coscia.
A quel contatto rabbrividii e lui immediatamente si spostò.
-che succede?- chiese preoccupato
-n-non mi toccare- sussurrai rannicchiandomi nell’angolino del divano con le lacrime agli occhi
-Cami sono io, tranquilla- disse inginocchiandosi di fronte a me e cercando il mio sguardo -dimmi solo che succede, ti prego-

Tony’s pov
-Mick- disse soltanto in un sussurro che percepii a malapena.
Rimasi un po’ a pensare cosa c’entrasse suo fratello poi quando ripeté: -chiama Mick- allora capii.
Presi il suo cellulare e cercai nella rubrica il numero del tedesco, avviai la chiamata mettendola in vivavoce e attesi che rispondesse prima di uscire dal suo motorhome e sedermi sugli scalini.

Mick’s pov
Ero seduto in aeroporto, pronto per salire sull’aereo quando il mio telefono iniziò a squillare e leggendo il nome di mia sorella risposi all’istante.
-Milla?-
-Mick- sentii dall’altra parte seguito poi da un pianto
-Milla che succede?- chiesi preoccupato mentre cercavo uno spazio più appartato
-sta succedendo di nuovo- rispose singhiozzando
-ei tranquilla, va tutto bene, ora ascoltami- dissi e cercai di calmarla il più possibile mentre il mio cervello mi riproponeva immagini di 8 anni fa.

2015
-LASCIAMI!- urlò Camilla dimenandosi e cercando di scappare dalla mia presa
-LASCIAMI- ripeteva continuamente ma io non mi muovevo di un millimetro e lanciai uno sguardo preoccupato a mia madre che guardava la scena sulla soglia della camera di mia sorella
-Camilla ti prego ascoltami- cercai di dirle ma non c’era nulla da fare, non stava ferma un secondo.

In risposta riprese a piangere: la presi di peso e mi sedetti sul suo letto con lei tra le mie braccia; delicatamente le appoggiai la testa sulla mia spalla mentre con una mano le accarezzavo la schiena.

Vederla così mi distruggeva tant’è che mi scappò una lacrima che scese solitaria e strinsi più forte che mai Camilla.

Giurai a me stesso che l’avrei protetta ad ogni costo e che non l’avrei mai lasciata da sola.

Present day
Quando fui sicuro che lei si fosse calmata totalmente le chiesi di raccontarmi cos’era successo, inizialmente esitò però poi mi disse tutto.
-vai da lui, ora, e glielo dici-
-mi odierà-
-se ti ama veramente ti perdonerà- dissi per poi salutarla e chiudere la chiamata.

Venerdì
Avevo raccontato tutto a Tony e mi aveva perdonato perché quando io e Quartararo ci siamo baciati ero ubriaca marcia, quindi tra di noi non era cambiato nulla e per l’ennesima volta ringraziai Mick.

Tornando al weekend di gara, ero appena scesa dalla moto al termine delle FP1 che sentii una voce familiare e una risata che subito identificai essere di Tony. Guardai nel retro del box e per poco non urlai di gioia.

-MICK- dissi vedendolo e correndogli incontro per quanto fosse possibile con la tuta
-ciao sorellina- ricambiò il saluto abbracciandomi 
-cosa ci fai qui?- chiesi stupita nel vederlo 
-sorpresa- rispose sorridendo.

Lanciai un’occhiata a Tony ma subito alzò le mani in segno di difesa dicendo che lui non c’entrava nulla.

-non potevo perdermi la tua prima gara a casa nostra- disse Mick e lo abbracciai nuovamente.
-Camilla, Tony, 5 minuti e scendete in pista per la seconda sessione!- ci avvisò Marc e tutti e tre rientrammo nel box.

+++

-sono distrutta- dissi sbuffando e buttandomi sul mio letto
-è solo venerdì- ribatté Mick ridendo
-lo so, ma tutte quelle curve a sinistra mi disintegrano-
-ti lamenti sempre-
-senti chi parla!-
-non per altro siamo fratelli- disse sdraiandosi accanto a me e guardandomi negli occhi.

Restammo così per meno di un minuto ma poi scoppiammo entrambi a ridere.

-ti faccio ridere?- chiese
-anche tu hai riso!- lo ammonii
-sì perché hai riso tu-
-ma smettila-

Continuammo così fino all’ora di cena, quando ci preparammo per poi andare a mangiare con tutti i ragazzi dell’Academy e Tony.

Sabato
-Mick alza il culo che devo andare per le qualifiche!- dissi dalla piccola cucina del motorhome
-sempre molto gentile- rispose lui raggiungendomi -però se non fosse per me tu dimenticheresti il telefono- aggiunse porgendomelo -hai un paio di messaggi da parte di Tony-
-sei uno spione!-
-non ho letto nulla- disse per poi uscire insieme a me.

Nel paddock incontrai alcuni piloti di Motogp che salutai tra cui Diggia, Aleix e i fratelli Marquez; poi finalmente arrivai al mio box dove trovai Tony già pronto.

Mi cambiai anche io e dopo aver ascoltato Marc uscimmo con le nostre moto per le qualifiche sul circuito del Sachsenring.

Ottenni un sesto posto che non mi soddisfava al 100% ma che comunque mi dava l’occasione di poter rimontare se avessi fatto una bella partenza.

This is for you, DadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora