Austin-Race 3

378 13 0
                                    

Giovedì

Mick❤️‍🩹

9.23 am
fammi sapere quando arrivi
ad Austin

va bene 

1.02 pm
arrivata :)))
visualizzato

-secondo te quando verrà?- chiese Tony guardando lo schermo del mio telefono
-non lo so, però oggi è la prima volta che mi chiede di avvisarlo-
-magari te lo ritrovi nel motorhome- disse ridacchiando mettendomi un braccio attorno alle spalle.

Stavamo camminando nel paddock deserto del circuito di Austin quando in lontananza vidi Pecco con altri tre piloti che poi riconobbi essere Quartararo, Rins e Alex Marquez. Sicuramente li notò anche Tony tant’è che tolse immediatamente il braccio dalle mie spalle e allontanandosi qualche centimetro da me.
Ormai lo faceva sempre, non so se per evitare commenti da parte degli altri piloti o per nascondere il nostro rapporto e a tal proposito dovevamo ancora parlarne poiché non sapevo come definirlo.

A metà strada tra l’ingresso delle hospitality di Honda e Ducati incontrammo i quattro piloti della prima classe
-ciao Cami, ciao Tony- ci salutò per primo Pecco che abbracciò il milanese e si limitò a battermi un pugno. Probabilmente Luca aveva parlato ai ragazzi del mio “problema” riguardo agli abbracci.

Nel frattempo i due Alex se ne andarono lasciando me e Tony con Pecco e Fabio. Quest’ultimo salutò calorosamente il mio compagno di squadra per poi fissare lo sguardo su di me
- Fabio, lei è Camilla, la mia nuova compagna di team- gli disse
-ah giusto, la rookie. Non sapevo fosse in squadra con te-
-purtroppo è con me- rispose ridendo e beccandosi un’occhiataccia da parte mia
-ragazzi scusate ma io ho un meeting, Cami ci vediamo dopo se vieni all’hospitality della VR46-
-certo, a dopo- risposi
-dovremmo andare, ne abbiamo uno anche noi- aggiunse Tony
-non abbiamo nessuna riun- non feci in tempo a finire la frase che il ragazzo mi mise una mano sulla bocca e salutò Fabio prima di trascinarmi nel suo motorhome.
-ma che ti prende?- sbottai non appena mi lasciò parlare
-scusa ma Fabio ti stava fissando un po’ troppo-
-sei geloso?- chiesi stupita
-no- rispose -forse un pochino-
-non siamo nemmeno fidanzati o per lo meno non ufficialmente-
-allora risolviamo il problema- disse avvicinandosi a me. Mi mise le mani sui fianchi e guardandomi negli occhi, sorridendo, disse: -Camilla, vorresti essere la mia ragazza?-

Gli scoppiai a ridere in faccia, non per cattiveria né per quello che aveva detto, ma per la smorfia che fece non appena terminò la domanda.
-lo trovi divertente?- chiese serio tant’è che smisi immediatamente di sogghignare
-scusa ma hai fatto una smorfia degna di una foto- e stavolta fu lui a iniziare a ridacchiare
-l’hai fatto apposta, bastardo- dissi mettendo le mani sul suo petto e spingendolo, non facendolo muovere però di nemmeno un millimetro
-dai, lo sai che non so restare serio per nemmeno un minuto, dovevo smorzare un po’ la tensione-
-questa volta te la concedo, solo perché la mia risposta è sì-

Detto ciò si fiondò sulle mie labbra, iniziando a camminare verso la cucina; sollevandomi con una facilità disarmante e facendomi sedere sul tavolo.
-fanculo la cena con gli altri- dissi avvicinando ancor di più a me Tony
-sicura? Non che poi si incazzino- ribatté lui staccandosi dal bacio
-chissene frega, io voglio stare con il mio ragazzo- dissi facendo sorridere entrambi e continuando poi con quello che avevamo interrotto prima.

Venerdì
Mi svegliai molto presto per poter sgattaiolare via dal motorhome di Tony e poter tornare nel mio senza farmi vedere. Mi vestii e lasciai un biglietto sul suo comodino prima di uscire cercando di non fare alcun minimo rumore.
Purtroppo non appena finii di scendere i pochi scalini che mi separavano dal suolo, mi ritrovai davanti Quartararo e per poco non presi un infarto.
-Fabio, cosa ci fai qui?- gli chiesi
-potrei farti la stessa domanda- rispose guardandomi intensamente -vai a letto con Tony?- chiese 
-no- risposi secca
-allora cosa ci facevi nel suo motorhome a quest’ora?- cazzo, non posso dirglielo, però sussurrai: -stiamo insieme-
-lo sai che se qualcuno lo scoprisse sareste nei guai, vero?-
-sì, infatti devi tenere la bocca chiusa e ora se permetti vorrei tornare nel mio motorhome- dissi provando a superarlo ma mi bloccò per un polso facendo avvicinare il mio orecchio alle sue labbra
-potrei tenere la bocca chiusa, ma non otterrei nulla in cambio- disse provocandomi brividi lungo tutta la schiena
-farò tutto quello che vuoi, basta che questa faccenda non venga fuori-
-allora penserò a qualcosa- concluse lasciandomi andare.

This is for you, DadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora