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Questo capitolo l'ho faccio in cui racconta Isabel

Erano passati 10 anni da quando Mattia mi rapì e portata via dal mio unico amore.

In questi 10 anni dovetti fare anche cose che non immaginate neanche.

Novità: mi sono pure sposata con lui.

Mi ha obbligata con una minaccia.

La sera saremmo andati in ad una festa di maternità di sua sorella, quindi mi cominciai a preparare.

Per la sera mi sarei messa un top nero e una mini gonna con una catenella attaccata e le convers

Sua sorella è il contrario di lui.

Lei è molto gentile, educata ed è uno spirito libero.

Anche se è molto giovane tra poco avrà un figlio ma sul suo volto ha sempre un grande sorriso anche se non sta bene è sempre felice.

È arrivata sera troppo presto.

Eravamo già arrivati alla festa.

C'erano tantissime persone.

Persone eleganti, e non eleganti con macchinone enormi e macchine normali, ricchi, miliardari e i benestanti.

La sorella conosceva praticamente metà Italia.

Stavamo per entrare quando Mattia mi prende per il collo e si avvicina al mio orecchio:"bambolina, fai la brava e tieni a bada la tua bellissima lingua o sennò la tua lingua te la faccio usare per qualcos'altro.

Hai capito la mia piccola stella?"

"S-si"

"Bene, entriamo"

Mi prende per mano ed entriamo dentro la casa.

A venirci in contro è la sorella.

"Ciao bellissima coppia, come state?"

"Tutto bene grazie" a rispondere è Mattia.

"Okkkeeyyy".

"Tu come stai Isabel?"

"Sta bene anche lei" a rispondere è sempre Mattia.

"Mattia l'ho chiesto a tua moglie non ha te"

"Quindi, come stai?"

"Bene bene"

"Bene, entrate.

Spero che vi divertiate stasera"

Ci dirigemmo sul divano di pelle e mi fece sedere sulle sue gambe, finché vidi lui.

L'unica persona che sognavo ogni notte e speravo di rivedere.

Lui che mi aveva portata via dalla mia famiglia ma che avevo amato come non con nessun'altro.

Lui che non rivedevo da 10 anni.

Jason girò la testa e incontrò i miei occhi.

Mi si illuminarono gli occhi...

"Scusa Mattia, vado un attimo in bagno"

Presi la mia borsetta e mi diressi verso il bagno.

Feci un cenno a Jason per fargli capire di seguirmi.

Quando entrai in bagno aspettai un po' finché non sentì dei passi e un profumo familiare.

Il suo profumo.

Quando mi vide corse verso di me e mi baciò con tantissima passione finché non si dovette fermare per farci riprendere fiato.

"Mi sei mancata tantissimo.

Ti ho cercato in tutto il mondo ma tu non c'eri"

"Anche tu mi sei mancato"

"Mattia mi ha catturata e portata a casa sua dove nessuno poteva trovarmi.

Neanche tu"

"Quando ho saputo che nessuno ti aveva accompagnata fuori mi sono incazzato che mi sono spaccato anche le nocche per tirare pugni sul muro."

"Come hai capito che mi aveva rapito"

"Mattia mi ha mandato un messaggio dove diceva che ti aveva preso e che restava con te per sempre"

"Mi dispiace di non aver portato una guardia con me.

Non ti dovevo disubbidire" cominciai a piangere e sentì la mano di Jason sulla schiena che mi tirava di più a se.

"Shhh, non piangere e tutto passato.

Adesso staremo insieme per sempre"

"Andiamo via da questo posto"

"No, se mi vede con te ci ammazza"

"Allora io lo ammazzerò per primo"

"No, c'è una porta sul retro e scappiamo da lì.

Mi prese la mano e mi portò alla porta sul retro e ci avviammo verso la sua macchina.

"Dove andiamo?"

"Andiamo a casa"

Mise la mano sulla mia gamba e partimmo per casa.

La nostra casa.

La mia casa.

Fine.

sindrome di StoccolmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora