Lupercalia: Una festività romana, tenuta durante i giorni nefasti di Febbraio (dal 13 al 15), in onore del Dio Fauno, protettore del bestiame ovino e caprino, dall'attacco dei lupi.
Servono inoltre a ricordare i due gemelli Romolo e Remo, fondatori di Roma, e la lupa che gli salvò la vita, allattandoli.🪐
Mi allontano lentamente dalla porta, sperando di non farmi beccare, e arretro fino a quando una voce mi gela il sangue nelle vene:
"Vi interessate sempre così apertamente agli affari altrui?"
Mi giro di scatto, con la faccia viola dalla vergogna di essere stata colta con le mani nel sacco.Poco lontano da me, sullo stipite, un ragazzo mi osserva incuriosito.
Ha un sopracciglio alzato, consapevole di avermi beccato in una situazione compromettente, e consapevole di avermi messa a disagio. E non sembra importargli.
Anzi, sembra non gli importi di niente, e lo dimostra il modo in cui è appoggiato allo stipite, noncurante, con un piede che poggia sul muro.
Lo fulmino con lo sguardo. Cerco di nascondere il disagio, ma il realtà credo di aver preso il colore dei Garofani dei giardini reali di Castel Papavero. Lo guardo dritto negli occhi, cercando di intimidirlo.
E per un attimo mi viene un capogiro. Non ho mai visto degli occhi così neri, sembrano due pozze di petrolio.
Mi sento fluttuare tra le stelle.
Lui sembra aver capito il mio malessere, e torna serio per qualche secondo, per poi ripresentare un sorrisetto divertito, incrociando le braccia sul metto e squadrandomi da testa a piedi.
Mi fingo innocente e lo rimbecco, altezzosa: "Posso aiutarla, Sir?"
Ricambio lo sguardo, scannerizzandolo dall'alto al basso.
Indossa dei jeans neri strappati, e una camicia rossa che si adagia perfettamente sulla sua pelle ambrata.
È allenato, si vede, ma l'altezza aiuta a rendere il suo fisico proporzionato. Tra i capelli corvini disordinati, ha una ciocca bianca come la neve, curioso, non ho mai visto una simile caratteristica tra la mia gente.
Quasi come se mi leggesse nel pensiero, il ragazzo passa una mano tra i capelli bruni, e la camicia mette nuovamente in risalto quanto sia tonico: i bicipiti si gonfiano e sembrano quasi rompere lo strato rosso di stoffa.
"Quando avrai finito di ammirare, forse" Sorride mostrando leggermente i denti, quasi ringhiando. Che faccia tosta!
"Non ho necessità di rimirare una cosa che non mi affascina Sir, e, in caso non lo sapesse, la informo che è al cospetto di una principessa, la prego di appellarmi con i dovuti titoli" Lo guardo nuovamente negli occhi, e sebbene sia più leggera, la sensazione di prima mi attanaglia nuovamente. Sento lo stomaco in subbuglio e penso che vomiterò.Il suo sguardo torna ad essere preoccupato, addolcendosi, e rendendo la cicatrice che gli deturpa il labbro meno minacciosa. "Non si sente bene?" Chiede, avvicinandosi cautamente, cercando i miei occhi e allungando una mano verso il mio volto.
Lo osservo diffidente, facendo dei passi indietro.
Lui si blocca di scatto, e sembra riprendersi da quella che ho scambiato per preoccupazione, riprendendo il suo atteggiamento divertito e appoggiandosi nuovamente alla parete.
Fa un cenno alla porta alle mie spalle "Dovreste spostarvi di lì, a breve usciranno"
Mi giro, confusa, verso le voci di mio padre e dei suoi ministri, sempre più diradate. E mi rendo conto che ha ragione, a breve la riunione sara terminata. E mi troveranno qui a ficcanasare.
Mi giro nuovamente per chiedergli il suo nome, se è qualche Lord o un figlio di un ministro che non ho mai visto aggirarsi al castello, ma il ragazzo dagli occhi neri è scomparso. Volatilizzato.Rimango imbambolata per qualche secondo, stordita sia dal suo sguardo magnetico, sia dalla velocità con cui si è dileguato. Il vociare dietro di me si attenua del tutto, e sento la maniglia abbassarsi.
Me la dò a gambe prima che un agitato ministro Nelumbo esca di corsa, recandosi chissà dove per sistemare chissà che cosa.Rannicchiata dietro una colonna, lascio da parte il pensiero del ragazzo misterioso, promettendo a me stessa di pensarci in un momento più adatto, concentrandomi sulla imminente situazione di emergenza: La principessa dell'Ovest è stata rapita.
Non so neanche che nome abbia, penso toccando con la punta dell'indice la clavicola, dove la pelle è leggermente raggrinzita. Le uniche informazioni che possiedo sul Regno Di Granato sono state munite dai miei libri.
Ma oltre alle principali nozioni sul territorio geografico e su cosa generalmente il Regno si basi, brancolo nel buio.
E perché il Nord ha scelto proprio la principessa dell'Ovest?
Voleva essere un ricatto per i genitori?
Ma cosa potrebbe volere il Nord che ha l'Ovest? È un regno benestante, cosa potrebbe mai volere da uno che invece ha una situazione economica disastrosa?
I pensieri rischiano di farmi impazzire. Non riesco a sbrogliare il nodo che ho creato io stessa.
E, come se non bastasse, questa sera dovrò ballare con una sfilza di nobili di CalaLuna pronti a imbastirmi delle loro chiacchiere sul matrimonio. I Lupercalia sono alle porte, e Abaye non accetterà da parte mia un gesto maleducato come quello di rifiutare un ballo.
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Iskrem-I cinque regni
Science FictionIl mondo come lo conosciamo non esiste più. Dopo la "Scissione", il periodo identificato come la perdita di tutto ciò che i canoni dell'umanità erano prima dei cataclismi ambientali, tutto è cambiato. Le terre sono state coperte dall'acqua, i docu...