21 - Niño

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Condizionamento: fu studiato da Pavlov, che dimostrò come sia possibile connettere alcuni stati emotivi e risposte cognitive a alcuni stimoli esterni, grazie a forme di associazione.
Questo tipo di comportamento stimolo-risposta è alla base della manipolazione, si sviluppa grazie a: Isolamento (una persona isolata dal mondo per un lungo periodo, avrà percezioni distorte della realtà), la teoria del Gruppo (se un soggetto viene etichettato da molti in una determinata maniera, potrebbe con il passare del tempo identificarsi in tale etichetta), Sottomissione (il manipolatore cerca di ledere la percezione di sé della persona manipolata, questo tipo di controllo scaturirà una dipendenza), Esaurimento (si porta il soggetto all'esasperazione, cercando di ledere la mente tramite il fisico)

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La stanza in cui mi sveglio è diversa da quella nella quale mi sono addormentata: è ugualmente umida e ombrosa, ma maggiormente curata, in qualche modo.
I candelabri illuminano leggermente le pietre nere, immagino che se dovessi toccarle  sarebbero fredde al tatto. Intorno a me, ci sono numerose celle, mentre le urla dei prigionieri echeggiano nella mia testa, rimbombando grazie all'eco dello spazio angusto in cui sono. Devo trovarmi in un sotterraneo, più precisamente, nelle segrete. Dal colore scuro delle pietre non mi ci vuole tanto a capire in che castello mi trovo.
Eppure, mi risulta difficile collocare un era temporale. Sto sognando, ne sono sicura: Ormai riconosco il leggero pizzicore alla pelle quando mi muovo, tipico di quando i sogni lucidi mi rapiscono.
Non mi trovo nella mia realtà, almeno.
Mi aspetto di vedere Alelì, l'amica di mia madre che si è recata al Nord per studiare, come sempre. Invece, l'unico suono proveniente sono i lamenti dei prigionieri di questo tugurio: la prigione umida del Regno di Iskrem.

Non immagino che tipo di criminali possano essere racchiusi tra queste mura. La gente di Iskrem non è mai stata nota per la sua gentilezza, e posso confermarlo ad oggi, avendo vissuto per un mese a stretto contatto con questo popolo. Non tutti sono crudeli, ma sicuramente non utilizzerei la bontà come prima parola per descriverli.
So che il loro lignaggio proviene da una dinastia antica, non quanto quella della mia terra, ma vengono dalle parti più gelide del nostro pianeta, prima della Scissione. Erano abili guerrieri, e conquistarono gran parte dell'ex continente, ai tempi.

Le urla scemano lentamente, mentre i miei occhi si abituano gradualmente al buio che mi circonda. Mi rendo conto di essere poco lontana da una delle celle, apparentemente vuote.
È solo la leggera striscia bianca di una chioma nera, che mi permette di notare la figura minuta poco distante a me.

È talmente esiguo che l'ho notato solo dopo una seconda occhiata: il piccolo bambino è rannicchiato su se stesso, nell'angolo della cella gelida e inospitale. Sembra talmente fragile da potersi spezzare in pochi secondi.
Le braccia sono così magre da sembrare potersi rompere con una leggera pressione. L'incarnato così chiaro che mi fa pensare che sia qua sotto da molto tempo.
Non riesco a vedere il suo viso, data la posizione in cui è: è rannicchiato su se stesso, nasconde il viso tra le ginocchia e trema come una foglia. Un moto di compassione mi strattona il cuore.

Vorrei fare qualcosa, aiutarlo in qualche modo. Mi sembra così familiare, e allo stesso tempo sconosciuto.
Ho già visto quella striatura nei capelli, ma al momento non riesco a ricordarmi dove, ne quando. Eppure so di avere un certo legame con quel bambino, lo sento dentro di me.
Il bambino è silenzioso, sembra stia dormendo. La tensione dei nervi però, mi permette di capire che abbia tutti i sensi allerta: sta aspettando qualcosa, e non sembra essere niente di positivo.
Una volta che la figura che ho imparato a temere fa la sua entrata in scena, capisco tutto: il suo vestito a sirena la rende in qualche modo più giovane, i capelli chiari tenuti all'indietro con qualche sostanza gelatinosa mettono in risalto i suoi lineamenti affilati, rendendola più spaventosa, grazie alle ombre che giocano sul suo volto.

Iskrem-I cinque regniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora