8- Snowdrop

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Bucaneve: un tipo di fiore resistente alle basse temperature, il suo epiteto specifico, "nivalis" fa riferimento alla sua precoce fioritura in mezzo alla neve. Tra le varie leggende che riguardano questo fiore -religiose e non- c'è n'è una inglese riguardante Adamo ed Eva: la storia narra che Eva, scacciata dal paradiso terrestre fu presa dallo sconforto nel trovarsi su una terra buia e gelida, ma ben presto l'apparire di un bucaneve le diede di nuovo forza e speranza.
Tutta la pianta del fiore risulta essere, inoltre, velenosa e mortale. Fu introdotta in Inghilterra da Elisabetta I, prelevata dalle zone più selvatiche dell'Italia Alpina.

❄️

Appena riprendo conoscenza, mi rendo conto di aver sognato per la prima volta nitidamente mia madre e quella che -probabilmente- era la sua amica d'infanzia.
Il secondo risveglio nella camera lussuosa è più silenzioso del primo, se possibile. I due uomini sono scomparsi, lasciando al loro passaggio un forte profumo di eucalipto, menta e pino.
Non vi è un filo di luce, la domestica deve aver chiuso tutto per garantire un sonno duraturo.
Mi alzo, calciando le coperte ai miei piedi. I ricci mi cadono sulla schiena come una cascata di fuoco.

I miei occhi si abituano finalmente al buio, decido di dirigermi verso la porta, per vedere se sono stata chiusa a chiave come una prigioniera.
La porta in mogano nero cigola leggermente quando la spingo delicatamente, permettendomi di sbirciare fuori dall'unica cosa del Regno del Nord che ho avuto modo di vedere, oltre ad abeti e neve.
Il corridoio sul quale si affaccia la porta è elegante e pieno di dettagli: la moquette nera si estende fino a una curva, che non mi permette di vedere oltre, è morbida al tatto, constato mentre ci cammino sopra a piedi nudi.
Le mura in pietra sono arricchite con dipinti che variano dall'essere ritratti di soggetti dal viso austero e annoiato, a paesaggi freddi e a tratti malinconici. Il tratto peculiare che caratterizza tutti è la cornice spessa in oro massiccio, che illumina il corridoio senza finestre in vista.

Decido di esplorare i dintorni, in modo tale da studiare una via di fuga, quando sarà possibile evadere.
Mi guardo in torno, per essere certa che nessuno si accorga che sto uscendo dalla prigione sfarzosa in cui mi hanno rinchiusa, e inizio a saltellare verso la parte est del corridoio.
Non appena svolto la lunga curva del passaggio che non mi permetteva di vedere dalla camera, rimango affascinata: una elegante vetrata si espande per tutto quello che sembra essere un piccolo salotto senza mura, adornato con sedie e divani d'oro.
Ciò che si estende oltre la trifora mi permette di vedere parte di quello di sembra uno dei giardini più curati e fiabeschi che abbia mai avuto modo di visitare: oltre il vetro, ettari di erba coperti da una leggera brina fanno capolino, la luce pigra del sole illumina le siepi ben accudite, di un verde scuro brillante; piccoli aghi e bacche rosse ne donano la vivacità del colore, mentre una serie di statue, fontane, pergolati e pozzi d'acqua studiati al minimo dettaglio arricchiscono l'intero luogo.
Credevo che i nordici fossero freddi come il clima al quale fanno fronte, poco interessati alla botanica, e più inclini all'arte della guerra e della strategia militare. Invece i giardini garantiscono un interesse profondo, da parte del Re, verso la natura, applicandone le leggi adatte per il clima che caratterizza il suo regno.
Ora capisco perché Alelì ne era così affascinata.

Lentamente, esco dal piccolo salotto in stile barocco, cercando delle scale per scendere e poter ammirare quella meraviglia da vicino. Sono talmente distratta che non ragiono sul fatto che potrebbero trovarmi fuori dalla camera.
Fortunatamente, non incontro nessuno. Il castello sembra desolato, ma allo stesso tempo, colmo di vita propria.
Ci metto poco a trovare le scale: anch'esse in stile barocco, colme di fronzoli e dettagli in oro, ma in marmo bianco, perfettamente lustro.
Le scendo quasi correndo, dimenticando per un attimo il motivo per cui sono qui, emozionata di vedere per la prima volta nella mia vita un Bucaneve.
A CalaLuna questo tipo di fiori non riesce a nascere, per via delle calde temperature. Ma qui il clima è abbastanza accomodante da permettere la nascita di questi doni degli Dei, e non ho intenzione di essere venduta, minacciata o torturata prima di vederli.

Iskrem-I cinque regniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora