4- Snapdragons

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Costellazione dell'Auriga: (Auriga= dal latino, Cocchiere) è una costellazione settentrionale, la sua stella più luminosa è Capella (associata, mitologicamente, ad Amalthea, colei che nutrì Zeus infante sul monte Ida)
Le sue tre stelle adiacenti vengono chiamate "I Capretti"
È facile da individuare per la sua forma a pentagono, grazie anche a Capella (la sesta stella più luminosa nel cielo, di un giallo brillante)

🌘

"Lord Brutus, non è il momento, mi sento poco bene" cerco di svignarmela nuovamente e con una scusa pressappoco banale, ma adesso siamo soli, e il Lord non si fa troppi problemi ad allungare le mani.
Mi odio per essermi cacciata in questa situazione.
Come previsto, il Lord della Costellazione dell'Auriga, niente meno che il nostro ministro della Difesa e gestore dei nostri eserciti, mi ferma bloccandomi il braccio.

Sento un brivido di disgusto propagarsi per tutto il corpo, e prego che Thiago mi trovi presto, anche se dubito che qualcuno a quest'ora possa trovarsi nei paraggi. Sono tutti presi dai Lupercalia. Questo maniaco deve avermi seguita fino a qua.
"Non abbia così tanta fretta dolce Astrild" mi sale un conato di vomito mentre si avvicina sempre di più, chiamandomi con il mio nome di battesimo.
"Del resto non è educato andarsene nel pieno della conversazione, vostro padre sarebbe così deluso da voi"
Si avvicina sempre di più, facendomi indietreggiare e schiacciandomi contro la balconata. L'aria fredda, tipica delle notti sulla scogliera in cui giace Castel Papavero mi disfa l'acconciatura, facendo sciogliere i miei ricci ribelli lungo la schiena.
"Non parli di mio padre, non c'entra niente. E la prego di tornare ai festeggiamenti" la paura trasforma il tono austero in un cinguettio terrorizzato appena udibile, e lui sorride, felice di farmi timore. È il tipo di uomo che ama giocare con le prede, le tortura psicologicamente, finché non cedono. L'ho visto all'opera, e so anche che le sue due mogli precedenti sono morte in condizioni misteriose. Non mi fido di quest'uomo e ho tutte le ragioni per farlo.

Ormai sono schiacciata contro il parapetto, e il Lord mi è praticamente addosso, avvicinando la bocca al mio viso.
"Non avete scampo adesso, piccola colomba" sorride sadico.
Sento la paura montare dentro, un gelo di terrore che mi impedisce di muovermi, mentre allunga una mano verso di me, e si avvicina sempre di più.
Forse non avrei dovuto uscire senza accompagnatore, consapevole di tutte le persone estranee presenti oggi. Non ho ragionato con lucidità, mi sono lasciata distrarre dal ritorno di Thiago e da quel ragazzo dagli occhi neri, e adesso sono nei guai fino al collo. Il panico minaccia di farmi scoppiare il cuore nel petto. Non permetterò mai più a niente di offuscare la mia lucidità, prometto, se ci sarà una prossima volta.
L'uomo di fronte a me mi stampa un bacio viscido sull'angolo della bocca, e vorrei urlare, vorrei scappare, ma mi sento di marmo. La paura ha atrofizzato i miei muscoli.
D'un tratto, mille campane iniziano a suonare impazzite, svegliandomi dalla mia prigione di terrore, quando un forte chiasso proviene dalla sala da ballo.
Colgo l'occasione per tirare un calcio negli stinchi all'uomo davanti a me, e sgusciare da sotto la sua presa.
Avverto la rabbia incontrollata nella sua voce quando urla, piegato su se stesso dal dolore: "Astrild, non è finita qui! Siete mia!"

Il terrore questa volta non mi paralizza, ma mi sprona a correre sempre più veloce, fino a raggiungere la sala, in preda al caos più totale: grida di terrore aleggiano per tutto il salone, gli invitati e i paggi corrono ovunque in cerca di riparo, mentre le guardie reali cercano di calmare i presenti.
Una guardia mi prende di forza, trascinandomi lungo i corridoi della sala.
Incrocio gli occhi preoccupati di Thiago, che cerca di venirmi incontro nella folla, ma un uomo lo spinge cercando di uscire dalla Sala Da ballo, e perdo la sua figura.
"Che cosa succede?" Urlo alla guardia, che non sembra sentirmi.
Mi guardo intorno, i fiori sono strappati e appassiti. E una cosa del genere non si è mai vista si lupercali. E in generale, non si è mai verificata prima d'ora. Gli ospiti dovevano essere terrorizzati per arrivare a non prestare attenzione ai fiori, il bene più prezioso delle nostre terre.
Ma cosa può aver spaventato così tanto la mia gente?
Punto i piedi, cercando di fare resistenza e ottenere l'attenzione della guardia, che continua a trascinarmi per i corridoi del castello.
Mi aggrappo a una delle colonne, per impormi, e chiedo nuovamente il motivo di questo trambusto, arrabbiata.
Anche la guardia ha il terrore negli occhi: non ho mai visto un soldato di mio padre esprimere così apertamente la paura, gli occhi sono spalancati come quelli di un cadavere, e ha delle occhiaie blu che li circondano.
Per poco non cado per terra dallo sgomento, quando inizia nuovamente a trascinarmi per la mano.
Deve aver farfugliato qualcosa come "Sto eseguendo gli ordini".

Iskrem-I cinque regniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora