Pov Lara
La campagna scorre veloce nel rettangolo del finestrino. Il sole filtra leggermente dal vetro. È caldo e piacevole, il freddo dell'inverno sembra aver lasciato il posto ad una primavera mite, anche se le stagioni sono sempre meno definite e prevedibili.
È la prima volta che lascio la casa del Colonnello dal giorno in cui sono arrivata.
È la prima volta che esco da quella casa insieme a lui.
Aleksey è seduto accanto a me "Sei nervosa Lara?" mi chiede come se avesse letto i miei pensieri.
Lo osservo senza rispondere. Ha i capelli raccolti in uno chignon basso, entrambe le mani poggiate al pomello del bastone da passeggio. Indossa una camicia bianca e un soprabito scuro.
"Hai perso la lingua?" sorride divertito alzando un sopracciglio.
Scrollo la testa e continuo a non parlare.
"Non obbligarmi a controllare, ragazzina" dice tra il serio e lo scherzo, prendendomi il mento con due dita.
I nostri occhi si incrociano, sento una stretta al basso ventre. Non è doloroso, solo strano.
"Apri" mi intima battendo dolcemente con l'indice sulle mie labbra.
Schiudo la bocca senza staccare gli occhi dai suoi.
Lui fa scivolare lentamente due dita all'interno, mi prende la lingua e la tira fuori. Sbarro gli occhi per la sorpresa.
"Quante volte devo ripeterti che quando ti faccio una domanda mi aspetto una risposta?"
La sua presa ferma sulla mia lingua mi impedisce di muovermi. Mi sento esposta e fragile sotto al suo tocco.
Il tempo rallenta fino quasi a fermarsi, il battito del mio cuore, al contrario, accelera.
Tirando leggermente la lingua dice: "oggi faremo una cosa nuova. Una cosa che ti piacerà, perché sei stata una bambina ubbidiente".
Sbatto le palpebre cercando di limitare la quantità di saliva che mi si raccoglie in bocca.
"Farai la brava, è così? Resterai vicino a me e non combinerà guai"
Annuisco appena. La lingua ancora oscensmente fuori.
"E risponderai quando ti faccio una domanda"
Annuisco di nuovo.
"Sarà meglio per te, altrimenti la prossima cosa che farò a questa lingua sarà ben più dolorosa"
Restiamo in quella posizione. Lui serio, io col fiato spezzato.
Quando mi lascia andare chiudo piano la bocca, senza distogliere lo sguardo dal suo.
La carrozza si ferma con un movimento brusco ed è la mano di Aleksey sul mio petto l'unica cosa che mi impedisce di sbattere sulla parete opposta.
Il tempo riprende a scorrere e mi rendo conto che siamo arrivati a destinazione.
Mi porge la mano per scendere "andiamo".
La strada principale della città è invasa dal profumo di cibo e dolci. Le persone passeggiano a gruppetti tra le bancarelle e il vociare copre quasi la musica degli artisti di strada.
"Ogni anno, nei primi giorni di primavera in città si festeggia l' arrivo della bella stagione" spiega Aleksey.
Mi guardo attorno incuriosita. Non ho mai visto niente di simile. Sono stata in alcuni mercati, a volte, quando la cuoca dell'ospedale psichiatrico mi portava con lei, ma c'erano per lo più verdure e io non facevo altro che portare le buste della spesa.
Passeggiamo lungo il viale osservando le bancarelle per almeno un'ora, Aleksey è sempre accanto a me e di tanto in tanto si ferma per farmi assaggiare strani cibi.
"Cos'è?" chiedo dubbiosa osservando una fragola coperta da una patina marrone lucida. Una cosa con quel colore non può avere un buon sapore.
"Fidati di me" la avvicina alle mie labbra e la addento. Ha un sapore meraviglioso. Mugolo per la sorpresa.
"Fragola con cioccolato" svela lui alla fine.
"C-cicco.." provo a ripetere.
"Ciòcco-la-to" mi corregge. "Forse non lo conosci perché è stato reintrodotto da poco, la guerra aveva soppresso i commerci di questo genere di beni".
Non avevo mai assaggiato niente di simile "è buonissimo" dico sorridendo.
Qualcosa dall'altro lato della strada attira la mia attenzione, un suono delicato e rotondo. Aleksey sta pagando un cofanetto di leccornie, mi da le spalle.
Faccio qualche passo in direzione del suono, ma senza riuscire a raggiungerlo. Il viale è affollato e io cerco di risalire la corrente di persone in senso contrario, con ostinazione.
Faccio lo slalom tra le famiglie a passeggio e gli anziani con sguardo giudicante, qualcuno mi da una spallata e io cado pesantemente a terra, sul ciottolato.
Alzo lo sguardo e qualcosa dentro di me si svuota. Il respiro mi si blocca.
L'uomo indossa una divisa militare, il cappello calcato sugli occhi neri lascia intravedere uno sguardo che non io non posso dimenticare.
Restiamo a fissarci per qualche istante.
"Signorina" mi porge la mano guantata.
Nella mia testa esplodono come bombe a mano alcuni ricordi. Lui che sparisce dietro la porta del campo di addestramento e mi lascia nella neve. Lui che butta in terra il mio pranzo e poi mi costringe a leccare il pavimento. Lui che mi immobilizza durante l'infibulazione. Sasha Petroviс.
Mi ha riconosciuta? Questa domanda mi rimbomba in testa.
"Lara!" la voce di Aleksey mi riporta alla realtà. Mi rialzo di scatto.
"Colonnello Milkovich! Ne è passato di tempo.." dice Sasha prendendo la sua mano.
Aleksey fa un sorriso tirato "che coincidenza trovarsi qui". Mi avvolge le spalle con un braccio, ma io non sono con loro. Sono da qualche parte in un inverno gelido.
"Non sapevo avessi una figlia" commenta Sasha.
"È la figlia di un amico" taglia corto. "Mi dispiace se ti ha arrecato disturbo" la sua presa su di me si fa più stretta.
Sasha torna ad osservarmi, mi soppesa con gli occhi "ci siamo già incontrati da qualche parte per caso?".
Il nodo che ho alla gola si stringe di più e scuoto la testa.
"Beh, ci vediamo Petrovic!" dice Aleksey prendendomi per mano e allontanandosi.
Dopo un attimo di esitazione lo seguo.
I suoi passi sono lunghi e sicuri. Mi strattona fuori dalla folla.
"Cosa ti è venuto in mente eh? Ti ho chiesto di non allontanarti. Dovrei metterti sulle ginocchia e sculacciarti qui davanti a tutti!"
***Spazio mio
Ehilà bellezze, questo capitolo mi ha richiesto un po' di preparazione, spero che sia valsa l'attesa.Se vi è piaciuto il capitolo stellina, se siete curiose/i di come proseguirà e avete dei pronostici vi leggo nei commenti.
A 60 stelline il prossimo capitolo.
Un abbraccio
ayni
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Lara
ChickLitLara, una ragazza addestrata per essere un'arma da guerra spietata, deve imparare a vivere in società. Aleksey, un ex colonnello che rifugge ogni emozione, dovrà imparare a prendersi cura di lei. Come cambieranno le loro vite? ⚠️ Potresti trovare l...