Il Dottore

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Sento la porta d'ingresso aprirsi al piano di sotto e la voce del Dottor Freeman salutare educatamente Gale.

Finalmente è arrivato. Sospiro alzandomi dal letto di Lara.
La ragazza apre appena gli occhi, si rivolge verso di me.

È pallida, ma i suoi occhi sono ancora quelli di un cucciolo selvatico. È una bellezza così particolare che finisco per sorridere.

Lara, piccola e selvatica Lara.

Mi avvicino al suo viso e sussurro "è arrivato il dottore, presto ti sentirai meglio".

Lei mi risponde afferrandomi la giacca e stringendola con una forza inusuale per una ragazzina febbricitante.

Nella mia testa si delinea chiaramente un doloroso pensiero: anche se le cambio vestiti, anche se le chiedo di chiamarmi per nome, lei sarà sempre una bioarma.

Scrollo la testa per cacciare il pensiero.

Che cazzo dico. È una ragazzina: una ragazzina spaventata a cui è stato fatto del male.

Prendo un respiro profondo e prendo la mano affusolata di Lara tra le mie per scaldarla.

Devo solo trovare il giusto modo per comunicare con lei.

Il Dottor Freeman mi strappa ai miei pensieri.

"Colonnello Milkovich, ho fatto prima che ho potuto. Mi spieghi la situazione.. "

"Grazie Dottore" annuisco.
Racconto come Lara è arrivata qui, dove era prima e quali sono le cattiverie a cui è stata sottoposta, l'infibulazione e l'addestramento. È strano, ma mi sembra passata una vita da quando l'ho incontrata per la prima volta.

"Questa mattina l'ho trovata per terra, credo abbia la febbre.." dico accennando alla ragazza che si muove agitata tra le lenzuola.

"Povera creatura.." il Dottor Freeman prepara lo stetoscopio e un termometro. "Adesso devo visitarla.. Controlliamo tutto con calma".

Ci avviciniamo a Lara e io suo sguardo oltre le ciglia semichiuse è chiaro: non osate toccarmi.

Il Dottor Freeman le appoggia lo stetoscopio sul petto.

È questione di un istante: Lara si gira e i suoi denti affondano nel polso del medico facendogli emettere un suono gutturale.

"Lara no!" le afferro la mandibola e facendo pressione sull'articolazione mandibolare la obbligo ad aprire la bocca.

Il medico si tocca la pelle su cui campeggia un arcata rossa.
Prende un sospiro profondo.

Mi rivolgo a Lara che si massaggia le guance, la costringo a mettersi seduta sul letto. Sono infuriato.

"Non ti azzardare mai più a fare una cosa del genere, è chiaro?" alzo la voce.

Il suo corpo è scosso dai brividi, mi osserva con gli occhi sbarrati. È spaventata.

"Adesso ti scusi e poi io e te parleremo di questi comportamenti" le dico accennando al medico al di là del letto.

Lei volta appena la testa e in un sussurro dice "mi dispiace..".

Il medico annuisce comprensivo. È un brav'uomo e sa che le ragazze come Lara vengono cresciute per attaccare. "Devo sentire il tuo cuore e il tuo respiro" spiega con calma "me lo lascerai fare?".

Lara torna a guardarmi. Sono molto arrabbiato con lei, deve imparare che non può aggredire le persone e io non transigerò su questo comportamento. Tuttavia, lei è spaventata. Ha bisogno di me adesso.

Ributto giù la mia rabbia e annuisco per incoraggiarla.

"Sì" risponde al medico ed io le sorrido di poco.

Mi siedo accanto a lei sul letto e le accarezzo delicatamente i capelli. Si appoggia al mio petto lasciando la schiena scoperta a portata del medico.

Il Dottor Freeman appoggia lo stetoscopio alla sua schiena.

Lara ha un fremito.

"Ora respira profondamente" chiede il dottore e Lara lo fa.

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