Notte Agitata

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Apro gli occhi. La stanza attorno a me è silenziosa, le luci dell'alba filtrano dalla finestra.

Mi tiro a sedere sul letto e per qualche istante mi godo la pace delle prime ore della giornata: lo sciabordio del mulino, l'aria fresca e la mente sgombra.

Dopo essermi lavato, indosso una camicia bianca e un paio di paio di pantaloni a coste. Afferro il bastone. Sono pronto.

Oltre la porta, la scena che mi si para davanti è del tutto inaspettata: Lara dorme accovacciata sul pavimento.

Mi chino sul suo corpicino pallido avvolto nel lenzuolo. Poggio il dorso della mano alla sua spalla scoperta.

Lei rabbrividisce. È congelata eppure il sudore le imperla la fronte.

"Lara.." le asciugo il viso con il mio fazzoletto.

Lei mugola qualcosa di scomposto e si nasconde di più nel lenzuolo.

È strano. Non è da lei ignorare un mio richiamo. La prendo tra le braccia e la sollevo con delicatezza. Appoggia la testa al mio petto. Il suo profumo di pulito mi invade le narici. I capelli color miele le ricadono disordinati sul viso. La riporto nella sua stanza: il letto è completamente disfatto e la finestra spalancata. Sul pavimento sono disseminati brandelli di tessuto della camicia che avevo dato a Lara.

Evidentemente è stata una notte agitata.

Adagio Lara sul materasso e le rimbocco il lenzuolo, poi chiudo la finestra. Le poggio una mano sulla fronte: scotta. Si muove nervosamente nel letto, parla a nessuno in particolare.

Mi affaccio al corridoio e chiedo a Gale di chiamare il Dottor Freeman e di portare un catino d'acqua fredda con delle pezze di cotone. Poi torno da Lara.

Mi siedo sul suo letto e la osservo mentre si gira e si rigira nel sonno.

Cosa stai sognando, ragazzina?

Gale varca la porta e mi chiede preoccupata "Cosa è successo, Signore?"

"Ha la febbre alta" rispondo distrattamente mentre mi accingo a posare una pezza bagnata sulla fronte della ragazza.

Lara geme contrariata, infastidita dal tessuto freddo, si volta nel tentativo di sfuggire, ma la mia mano tiene la stoffa ben ferma sulla sua fronte.

"Ssshh.. Da brava, devi tenere questa" le dico dolcemente nella speranza di calmarla.


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