Albicocca

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Lara è rannicchiata nel letto con il visino nascosto tra il lenzuolo e il cuscino quando l'infermiera torna a recuperare gli strumenti.

"Va tutto bene qui?" dice dolcemente a volgendo la sonda in un panno bianco e ti piegando la sacca.

Sul braccio della donna campeggia una fasciatura ampia che nasconde il morso della mia piccola ragazzina mordace.

"Sì, grazie e qualcuno vorrebbe scusarsi" rispondo assicurandomi che Lara possa sentirmi. "Non è così?".

Lara si volta di poco e annuisce appena.

"Con la voce, Lara."

Lo sguardo della ragazza incrocia il mio. Se potesse, morderebbe anche me in questo momento, ma sa bene che si guadagnerebbe una punizione. Prende un respiro profondo prima di rivolgersi di nuovo alla donna.

"Scusa" la sua voce è impastata.

"Va tutto bene, tesoro" le sorride l'infermiera prima di portare via gli strumenti e lasciare suo tavolino una colazione leggera.

Lara mangia i biscotti secchi con una faccia contrariata. Prende un sorso di tè e abbandona la tazza con un "bleh".

Sorrido di poco. Fino a poco tempo fa trangugiava qualsiasi cosa e non era in grado di dire se una cosa le piacesse o meno.

"Non è buono?" le chiedo sedendomi sul letto.

Lei scrolla la testa "è amaro" sentenzia.

Qualcuno bussa alla porta. Prima che io possa dire "avanti" Gale si palesa e varca la soglia facendomi un cenno di saluto.

"Buongiorno signorina Lara" sorride teneramente verso la ragazza.

Gli occhi di Lara si illuminano non appena la vede e per un istante penso che vorrebbe abbracciarla.

Gale le prende il mento con la mano "Come ti senti?"

Lara sbatte le palpebre e dice "bene".

Sempre molto loquace, Lara. Alzo mentalmente gli occhi al cielo, ma poi mi ricordo che si sta lasciando toccare e già questo non è scontato.

"Sei affamata? Ho portato pane, marmellata.." inizia ad elencare ghiottonerie prendendo sacchetti ordinati dalla grossa borsa di tela.

Lara afferra al volo un panino con la marmellata di more e lo annusa estasiata. Poi si rivolge verso di me, come a chiedermi il permesso.

Annuisco.

La donna tira fuori dalla borsa anche una delle tele e alcune tempere. Le riconosco. Sono quelle che ho acquistato per Lara e che non ho mai avuto il tempo di darle.

"Ho pensato che potessero servire dei passatemi" si stringe nelle spalle Gale.

"Ed hai avuto ragione, come sempre" sorrido.

Lara ha ancora la bocca piena quando chiede "cos'è?".

"Lara, stai in silenzio mentre mastichi" la redarguisco. Poi proseguo "È una tela. Finisci la tua colazione e se prometti di fare la brava poi portai usarla".

Sulle sue labbra si dipinge un sorriso cerchiato di marmellata e non riesco a fare a meno di sorridere anche io.

Vederla sana e salva. Vederla felice. E' come mangiare un'albicocca in piena estate. Il succo che ti scorre in gola: è fresco e dissetante. 

Scaccio il pensiero con un battito di ciglia. 

Sei sempre stato indipendente, Alexsey. Non ti è mai importato di nessuno al mondo tranne te stesso. Cosa ti sta succedendo ora?

Mi domanda pungente la voce nella mia testa.


*** Spazio autrice
Me l'avete chiesto in tante quindi vi pubblico qui il capitolo della storia :) 

Spero che vi piaccia. 
Sto già lavorando ai prossimi, spero di riuscire a pubblicarli presto!

Un abbraccio
ayni

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 19 ⏰

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