"Buongiorno" dice l'infermiera con un sorriso dolce "so che è presto, ma Lara deve ricevere la sua terapia".
Lara si volta, la squadra e non appena vede gli strumenti si irrigidisce.
"No" dice solo, netta e volitiva come solo sa essere una ragazzina capricciosa e spaventata in un ospedale.
"Di cosa si tratta?" chiedo paziente alzandomi dal letto e osservando gli strumenti sul carrello. Appoggiati su un panno di carta verde ci sono una sacca con dell'acqua, un tubicino di gomma e una sonda.
"Il Dottor Freeman ha prescritto due clismi al giorno: uno al mattino e uno alla sera" l'infermiera mi passa la cartella clinica con la firma di Freeman e una grafia indecifrabile. "In questo modo potremo ripulire le tracce di sivenio rimaste" mi spiega.
Annuisco.
"Lara, sai cos'è un clisma?" le chiedo.
Lei scrolla la testa.
Torno a sedermi sul letto e prendo un respiro profondo. So che non le piacerà ciò che sta per succedere, ma è per il suo bene.
"E' una cosa che si fa per pulire la tua pancia da tutto quello che non ci dovrebbe stare, come il sivenio."
Mi soppesa con lo sguardo.
"Non ti preoccupare, non ti farà male" la accarezzo. "Tu però dovrai essere brava e fare tutto quello che ti dice l'infermiera, d'accordo?".
Meglio non spingersi oltre con le spiegazioni, finirei per spaventarla inutilmente.
Lei non sembra convinta, ma alla fine annuisce.
"Ok, tesoro, siamo pronti." l'infermiera ha collegato il tubicino di gomma alla sacca d'acqua e ha spalmato un po' di vaselina sulla sonda.
"Ho bisogno che ti sdrai sul lato sinistro".
Lara sorprendentemente ubbidisce.
Mi avvicino, le alzo la camicia da notte e abbasso le mutandine. Si irrigidisce.
"Tranquilla, va tutto bene, ci sono io" le accarezzo il fianco.
"D'accordo, ora rilassati" dice l'infermiera avvicinando la sonda al sedere pallido e rotondo della ragazza e non appena sfiora la piccola apertura, lei sobbalza e stringe le natiche.
"Stai morbida" le ricordo con una pacca delicata sul sedere.
Lara mugola contrariata e si dimena un po' e con voce lamentosa ci prega "no, non voglio, per favore".
"Ssshh, da brava. Non è niente" la accarezzo mentre con un avambraccio le blocco entrambe le gambe per permettere all'infermiera di infilare completamente la sonda.
"Lara, adesso apro la sacca e mettiamo un po' d'acqua nella tua pancia. Devi avere solo quindici minuti di pazienza" la informa l'infermiera prima di aprire il piccolo rubinetto.
Non appena l'acqua inizia ad attraversare la sonda e si riversa nel suo corpo le proteste di Lara aumentano.
"Basta, basta" piagnucola e cerca di divincolarsi. Nell'agitazione urta il tavolino accanto al letto facendolo cadere rumorosamente a terra.
L'infermiera le si avvicina per tranquillizzarla, ma non appena le è abbastanza vicina la ragazza le affonda i denti sul braccio scoperto. L'infermiera lancia un sommesso gemito di dolore.
"Lara!" alzo la voce e con una sola mano circondo la sua mandibola, stringendo fino a farle lasciare la presa.
E' difficile vederla così e dover ricorrere a questi metodi bruschi, ma è per il suo bene e non ammetto che faccia del male a qualcuno che sta cercando solo di aiutarla.
"Basta adesso" dico perentorio "Prenderai tutta l'acqua del clistere senza fare capricci" torno ad aprirle le natiche e sistemo meglio il tubicino.
Alle mie parole la ragazza si blocca e smette di agitarsi.
"Guai a te se te ne fai sfuggire anche solo una goccia, sono stato chiaro?".
Lei annuisce asciugandosi il viso da un paio di lacrime e tirando su col naso.
"Molto bene".
Se non avesse un clistere addosso a quest'ora sarebbe già col sedere arrossato e sono sicuro che lo sappia anche lei.
Mi scuso con l'infermiera "sono davvero desolato".
Lei fa un sorriso mesto e scrolla la testa. Prima di uscire dalla stanza dice "sarò di ritorno tra una decina di minuti. Se avete bisogno di me, basta che suonate il campanello".
"Grazie" dico senza distogliere lo sguardo dal sedere di Lara. La ragazza sembra finalmente aver accettato la situazione e si limita a piagnucolare di tanto in tanto.
Le accarezzo la pelle disegnando con le dita il suo fianco esile.
"Vedrai che quando avremo finito ti sentirai meglio." le dico a bassa voce e poi aggiungo "non ti muovere, intesi?".
Lei annuisce.
Mi alzo e apro la porta del piccolo bagno. Nella doccia c'è una tinozza abbastanza grande. La prendo sotto braccio e la porto accanto al letto di Lara.
"A cosa serve quella?" chiede lei ingenuamente.
Trattengo un sorriso.
"Per quando l'acqua dovrà uscire dalla tua pancia, piccola".
"Ma... io..." le sue guance si colorano di un rosso vivido.
"Tu?" le chiedo fingendo di non capire.
"Non voglio farlo qui" dice semplicemente.
"E invece lo farai proprio qui. Le ragazzine maleducate non hanno diritto alla privacy".***Spazio autrice
Ecco il nuovo capitolo. Cosa ne pensate?
Chiedo scusa per l'immagine non molto calzante, ma volevo pubblicarlo e la ricerca di una foto più adeguata mi avrebbe portato via altro tempo.Se vi è piaciuto, stellina.
Se volete che continui, commento e pronostico su ciò che accadrà nei prossimi capitoli.Un abbraccio,
Ayni
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Lara
Genç Kız EdebiyatıLara, una ragazza addestrata per essere un'arma da guerra spietata, deve imparare a vivere in società. Aleksey, un ex colonnello che rifugge ogni emozione, dovrà imparare a prendersi cura di lei. Come cambieranno le loro vite? ⚠️ Potresti trovare l...