capitolo cinque- Florida.

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MASON POV:

vado verso il bagno, dove si trova vittoria e busso leggermente.

:-vittoria..- mormoro, ma sento solamente il silenzio.

l'ansia inizia a salire per paura che abbia fatto qualche cazzata.

mi guardo intorno e tiro fuori dal mobile che c'è in corridoio la chiave di riserva.

giro la chiave due volte prima che scatti la serratura, la prima cosa che mi appare davanti è lo specchio frantumato e il lavandino sporco di sangue.

vicino al water, trovo vittoria appoggiata con la schiena al muro, le nocche grondanti di sangue e la faccia appoggiata alle ginocchia.

rimango un paio di secondi fermo ad osservare la sua figura.

è incredibile come siamo fottutamente così simili.

mi siedo di fianco a lei, non la tocco, le do solo il suo tempo.

dopo circa qualche minuto a fissare vuoto, alza la testa faticamente, come se fosse stancante fare movimento.

la guardo negli occhi, dal momento che si è girata verso di me.

ha il mascara tutto sbavato sulle guance e gli occhi lucidi.

mi alzo di scatto e vado verso la cucina, dove conserviamo garze, cerotti e alcuni medicinali.

lei mi guarda dolorosamente e cerco di fare il più veloce possibile ad arrivare in cucina.

varcata la porta, trovo tutta la famiglia seduta in silenzio, Dante tiene una busta di ghiaccio sul sopracciglio e papà ha le mani tra i capelli.

appena mi vedono si alzano e chiedermi come sta vittoria, ma li ignoro e vado dritto al cassetto dei medicinali.

mi guardano preoccupati, anche io lo sarei se vedrei qualcuno cercare garze e disinfettante per una persona che ha appena avuto un attacco d'ira.

una mano si appoggia sulla mano con cui ho preso un rotolo di garze.

alzo il viso e guardo di fianco a me.

papà mi guarda con gli occhi intrisi di preoccupazione.

:-sta bene?- dice con voce rauca.

non so cosa rispondere, perciò continuo a cercare nel cassetto il disinfettante.

fermo i miei movimenti quando sento da lontano una rottura di vetro.

tutti si sbloccano e iniziano a parlare ad alta voce, supero le persone che stavano già andando verso il bagno con in mano garze e disinfettante.

trovo vittoria per terra al lavandino avvolta da una nuvola di fumo con una sigaretta tra il medio e l'indice, i miei fratelli sono scioccati e sento che Lucca e papà arrivano al mio fianco.

striscio con le ginocchia davanti a lei, che mi sorride stancamente.

le prendo la mano destra e inizio a fasciale le nocche sotto il suo sguardo, intanto che finisce la sigaretta.

mentre stavo per finire la seconda mano con Lucca e papà che raccolgono i pezzi di vetro, e il resto della famiglia a guardarci senza parole, vittoria apre bocca.

:-devo andare in Florida, con o senza di voi.- dice seria.

è più lunatica di Leonardo.

papà che stava pulendo il lavandino, la guarda con le ciglia aggrottate.

:-e perché mai?- dice calmo sempre confuso.
:-devi fare un giro in orfanotrofio, devo salutare una persona.- dice l'ultima frase con un sorrisetto sinistro, che non promette nulla di buono.

riuniti ||DISCONTINUADove le storie prendono vita. Scoprilo ora