capitolo sei- oblio.

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ci fermiamo davanti al mio luogo preferito.

appena scendo dalla macchina si possono vedere tantissime persone che bevono, fumano, si fanno di droghe, urlano..

:-vittoria ma dove siamo?- chiede Lucca guardandosi intorno.

:-potete chiamarla rifugio per quelli come me.- dico e quando una persona, che conosco troppo bene, urla il mio nome.

:-VITTORIA!- ed è in un attimo ci che tutte le persone si zittiscono a guardarmi stupiti del mio ritorno, per poi iniziare ad urlare il mio nome e fischiare, con in un coro da stadio.

sorrido vittoriosa e inizio a farmi strada tra la gente, che mi dà il cinque o pacche sulle spalle.

Sofia, la ragazza che mi ha chiamato prima, mi viene incontro abbracciandomi.

:-l'ultima volta che sono venuta non c'eri.- dico stringendola forte per poi staccarci.
:-sai come sono fatta.- guarda dietro di me.
:-chi. sono. quelli.- dice mettendo punto ad ogni parola.
:-la mia famiglia.-

[...]

dopo aver salutato un paio di persone, inizio ad incamminarmi verso il mio barista preferito.

:-V! non ci credo, sei mancata a tutti!- esclama con un sorriso a 32 denti.
:-ciao jack! giro per tutti, offro io!- dico e tutti iniziano, di nuovo, ad esultare.
:-come mai sei così famosa qui?- mi chiede kyson.
:-lo scoprirai dopo.- dico sorridendo e arrivano al bancone shottini per tutti.

prendo dalla tasca dei pantaloni delle banconote che arrivano a cento e lascio una mancia.

dire che la mia famiglia è scioccata sarebbe un eufemismo.

brindo con la mia famiglia e la mia amica sofia.

sofia è una ragazza che ho conosciuto qui tre anni fa, è molto espansiva e allegra, per questo ci completiamo a vicenda.

suo fratello, Marcos, anche lui è mio amico molto stretto, è più introverso rispetto a lei ed è più grande di età.

mandiamo giù in un sorso il liquido che mi fa strizzare gli occhi.

:-bene ragazzi, io devo andare a compiere la mia missione, seguitemi.-

dico ai miei fratelli e Sofia ha iniziato a parlare con mattia, ricevendo solo qualche monosillabo.

deve aver capito che mattia è molto silenzioso, per questo non lo forza, anzi ridono insieme.

:-dove andiamo?- chiede il nonno.

io gli sorrido beffarda e gli faccio segno di seguirmi.

la folla al mio passaggio si mette ai lati, creando un corridoio.

:-mason, lucca, venite con me, voi altri mettetevi lì.- indico le persone intorno alla pista.

loro annuisco e i due mi seguono.

:-cosa dobbiamo fare?- chiede Lucca.
:-avete mai corso in pista?-

i loro occhi si spalancano di eccitazione.

:-si.- rispondo all'unisono.
:-andate a prendere due macchine.- ordino e loro vanno nei garage pubblici, e io in quello mio privato.

metto in moto la mia Audi8 nera opaca e faccio ruggire il motore.

vedo uscire altre due audi, i miei fratelli hanno buon gusto, e le seguo.

per i finestrini opachi le persone non riescono a riconoscerci, apparte la mia famiglia che è al dir poco senza parole.

andiamo ai punti di partenza e la ragazza mezza nuda dà il via.

partiamo sfrecciati e accompagnati dagli esulti delle persone.

dopo non poco arrivo prima, con Mason e Lucca a distanza di qualche secondo.
usciamo dalle macchine e quando vedono che sono io che ho vinto iniziano ad esultare il mio nome.

ritiro i soldi delle scommesse e quelli della vincita, e ne do alcuni ai miei fratelli.

quando andiamo dalla nostra famiglia li vedo con un sorriso orgoglioso.

Alexander mi tira in un grosso abbraccio che mi fa alzare da terra.

quanto cazzo è grosso-

intendo Alexander.

rido felice dopo tanto tempo, sapendo che qualcuno è orgoglioso di me.

è strano che Alexander mi abbraccia in pubblico, ha sempre una faccia bianca.

fanno i complimenti anche a lucca e Mason le persone intorno a noi e infine decidiamo di ritornare a casa.

:-è stato incredibile!- dice Lucca preso dall'euforia.

ridacchiò per il modo infantile in cui lo ha detto e sento la stanchezza risucchiarmi.

:-vittoria!- urla qualcuno.

mi sveglio di soprassalto dal mio incubo.

:-cosa? si, sono sveglia.- dico asciugandomi il sudore.

sin da piccola sudo tantissimo mentre dormo, anche per poche ore.

:-eri agitata nel sonno e continuavi a parlare, comunque tra poco atterreremo.- mi dice papà preoccupato come tutti gli altri.

:-oh..- dico spaesata, strofinandomi gli occhi dal sonno.

[...]

vi siete mai sentiti in un ciclo che non finisce mai?
incubi, insonnia, stress, mancanza di energie, stanchezza e non appetito.
poche parole per descrivere il mio ciclo vitale.
mai un giorno che mi sono sentita completa.

un oblio costante.

niente inizio? niente fine.

:-vittoria non hai fame?- mi chiede papà, attirando l'attenzione dell'intera tavolata.

ci penso un po' su.

dire una bugia sarebbe meglio che vomitare il piatto in tavola.

:-no.. in effetti no..- tengo la voce bassa.

:-stai bene?- continua Lucca.

:-forse è meglio se vado in camera.- dico tra me e me ad alta voce.

:-si, vai a riposare.- concorda la nonna.


vado in camera delusa.

delusa da me stessa.
delusa della mia stessa vita.

se dovessi dare delle regole a qualcuno per sopravvivere in questo mondo di merda direi:

mai essere me.

non è giusto.

non so neanche di cosa io stia parlando, ma non è giusto provare tutto questo dolore.

mi guardo allo specchio nel bagno, con gli occhi lucidi.

cerco di trattenere le lacrime, ma il labbro inizia a tremare, respirare diventa faticoso e il cuore sembra esplodere a momenti.

le lacrime cadono senza sosta sbavando il trucco.

chiudo gli occhi mentre singhiozzo e vorrei cadere nel buio.

ma io odio il buio.

riuniti ||DISCONTINUADove le storie prendono vita. Scoprilo ora