capitolo otto- new jersey.

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"non ho mai pensato molto a come sarei morta,
ma morire al posto di qualcuno che amo, è un buon modo per andarmene"

-twilight.

chiudo il mio block notes, in cui stavo scrivendo dei miei pensieri, e lo butto sul letto.

mi passo una mano sulla faccia sbuffando.

la notte non riesco a dormire, se non con un attacco di panico prima di addormentarmi.

per questo provo confusione e disontariamento costante, mi bruciano gli occhi, sono sempre stanca, e priva di forze.

-flashback-
(due notti prima)

spalanco gli occhi di colpo, con il terrore che scorre da testa a piedi.

ho il respiro pesante, gli occhi lucidi, eppure non riesco a muovermi, sono paralizzata.

ogni minuto che passa sembra che il buio si faccia sempre più fitto e la tensione nella stanza sempre più soffocante.

non riesco a chiamare la mia famiglia, perché la voce mi si ferma in gola, quindi l'unica cosa da fare, è aspettare che tutto passi.

passano, credo, due minuti ed è come se nulla fosse successo, tutta la tensione è sparita e finisco in un pianto liberatorio.

-fine flashback-

mi alzo zoppicante dal letto, e vado in bagno, dove vedendo il mio brutto aspetto, decido di lavarmi.

faccio la mia solita routine, escluso il trucco, che non ho proprio voglia di mettere.

indosso i miei soliti jeans larghi con una maglia della medesima larghezza e resto in calzini.

solo ora noto dell'orario, ed è quasi l'ora di pranzo, quindi mi affretto.

passando per il corridoio, sento dalla stanza di mattia dei singhiozzi.

busso alla camera ma credo che non abbia sentito, quindi entro silenziosamente.

:-matt..- dico, quasi sussurrando.

quest'ultimo sobbalza e si asciuga gli occhi con i palmi tirando su col naso.

:-oh.. Vic, non ti avevo sentita..- dice con voce rauca.

mi siedo di fianco a lui sul letto e non accenna a voler guardarmi.

:-guardami, matt.- lui, un po' titubante mi guarda con i suoi occhioni verdi, rossi e gonfi per il pianto.

:-che succede..- a quelle parole, crolla di nuovo singhiozzando pesantemente.

lo stringo in un abbraccio e sento gli occhi diventare lucidi, odio vedere le persone che amo stare male.

:-ti prego, confidati con me...- mormoro nel suo orecchio.

lui si stacca e mi guarda dritto negli occhi.

Ci sono secondi di silenzio, poi inizia a parlare.

:-mi.. mi piace un ragazzo.- dice distogliendo lo sguardo.

riuniti ||DISCONTINUADove le storie prendono vita. Scoprilo ora