IL SECOLO DELL'APOCALISSE / IL PROLOGO

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~ IL PROLOGO ~

ITALIA

1300

Ci trovammo in un secolo abbastanza disastroso e importante per la storia umana, mentre una voce narrante dal presente ci narrava la leggenda dei Due Dominatori delle Dolomiti.

Octavia: "Tanto tempo fa, in un secolo di pura crisi generale, tra carestie, rivolte, guerre ed epidemie, l'Italia era sorvegliata da due possenti draghi e il loro territorio si stanziava sulle alte e maestose vette delle Dolomiti, la loro casa."

Ci venne mostrata una pergamena con disegnate le catene montuose delle Dolomiti dove un drago di ghiaccio e uno di fuoco stavano lottando per il dominio territoriale.

Octavia: "Uno rappresentava il bene spirituale, mentre l'altro il male infernale. Il Dominatore dei Ghiacci offriva agli uomini l'acqua fresca necessaria per affrontare estati lunghe e afose, per idratarsi o irrigare i campi, ma il Dominatore del Fuoco lo sfidava ogni volta che scendeva a valle. Se il bene vinceva, poteva aiutare gli uomini, se perdeva, il male bruciava i villaggi."

Poi ci venne mostrata un'altra pergamena con disegnato il combattimento dei due Dominatori, dove il drago di fuoco aveva le zampe congelate e non riusciva a muoversi, mentre quello di ghiaccio volava via lontano da lui.

Octavia: "Il gelido drago aveva sempre la vittoria in tasca grazie al suo freddo respiro in grado di bloccargli i movimenti. Ma un giorno, il drago di fuoco si ribellò e lo uccise sciogliendogli il muso con il suo incandescente sputo lavico."

La pergamena precedente venne bruciata e sostituita con un'illustrazione della morte del Dominatore dei Ghiacci.

Octavia: "Da quel momento, l'Apocalisse diede inizio al secolo infernale, un secolo che poteva portare all'estinzione la popolazione italiana."

~ 1300 ~

ITALIA, POVEGLIANO VERONESE

Una pergamena con bordi carbonizzati ci mostrava il Dominatore del Fuoco bruciare i villaggi, mentre i contadini scappavano terrorizzati.

Octavia: "Il Dominatore del Fuoco abbandonò le montagne per bruciare tutti i villaggi possibili con brutale ferocia! In tanti persero la vita, ma un giovane ragazzo chiamato Giasone gli conficcò un arpione nella gola, danneggiandogli il cavo orale lavico da dove il drago sputava morte."

Ci venne mostrata la stessa pergamena ma con illustrato un giovane ragazzo con un arpione in mano e il drago imponente davanti a lui, pronto a ucciderlo.

Octavia: "Quell'atto coraggioso non fu abbastanza per ucciderlo e il drago si infuriò ancor di più comportando ad una strage di massa, incluso il giovane Giasone."

Dopodiché ci venne illustrata un'immagine che rappresentava Giasone mentre si fiondava nella voragine, portando intorno a sé ondate di fiamme laviche.

Octavia: "Il Dominatore del Fuoco, dopo aver distrutto Povegliano Veronese e altri villaggi, si rintanò nella colossale voragine che fungeva da miniera per gli abitanti e da quel giorno non fu mai più rivisto."

Una pergamena ci mostrò alcuni abitanti sopravvissuti alla Ferocia di Giasone ricostruire pezzo per pezzo il proprio paese.

Octavia: "Per onorare il glorioso atto eroico del giovane ragazzo, il Dominatore del Fuoco venne chiamato Giasone e, passati diversi mesi, uomini, donne e ragazzi ricostruirono ciò che Giasone aveva distrutto, la speranza e il futuro della popolazione, dando inizio a una nuova era, l'era delle Signorie."

Ad un certo punto la scena si spostò nel presente, esattamente in cima al campanile di Povegliano Veronese dove Octavia era intenta a osservare la larga piazza circolare circondata da alberi spogli, a causa del freddo inverno, e numerosi cittadini ignari della sua presenza.

~ PRESENTE, 2023 ~

CAMPANILE

ITALIA, POVEGLIANO VERONESE

MARTEDÌ, ORE 20:23

Octavia: "Ancora oggi non si sa più nulla della scomparsa di Giasone, se sia morto, vivo, ma sono sicura che da qualche parte nelle profondità sotterranee il cuore del male batte ancora in attesa di una nuova catastrofe!" raccontò con tono accattivante mentre vide in lontananza una moto rossa sfrecciare tra le strade verso le periferie del centro paesano, il disperato protagonista che fuggiva dagli eventi scorsi al Dominio Scolastico.

Octavia: "Tra questi abitanti si vocifera che Giasone sia ancora vivo, e se lo fosse... causerà una nuova apocalisse se risvegliato? Dove pensi sia nascosto? A dircelo sarà il tempo e le conseguenze dei protagonisti di questa storia!! Saranno in grado di concludere la faccenda o dovranno ancora sistemare alcuni problemi? Problemi sentimentali?" disse con un tono attraente, mettendo un piede sul davanzale passante di pietra gialla pallida.

Ad un certo punto la scena si spostò nelle vicinanze, in una strada quasi buia dove la seconda protagonista principale era seduta in lacrime sul marciapiede, mentre la sua moto rossa, una Harley Davidson, parcheggiava accanto alla triste Segugia Infernale antropomorfa. Loona singhiozzava con il capo basso vicino al petto a gambe unite, le abbracciava con entrambe le braccia, la sua folta coda avvolgeva il suo corpo e le sue orecchie schiacciate sulla testa in segno di disperazione. Il suo cuore era in mille pezzi, non riusciva più a non pensare a ciò che era successo in quella mattinata, un tornado di emozioni incasinava la sua anima e l'unica cosa che poteva fare era scappare o convincere il suo amico umano a riappacificarsi. Poi si calmò un po', prese un tremante respiro profondo e alzò lievemente la testa mostrando solo gli occhi rossi cremisi, dopo alcuni secondi disse:

Loona: "È tutta colpa mia... Pensavo di aver fatto la cosa giusta e ho peggiorato le cose!! Tutto quello che volevo era rendere felice Loris, farlo sentire protetto, voluto. Ma per colpa della mia personalità ora non si fida più di me!! Non è più un bambino, ora è quasi un adulto e mi sembra ieri quando l'avevo conosciuto. Perché il tempo si mangia la vita? Perché l'ho salvato? Perché sono così? Così protettiva e... e paranoica?" si disse a sé stessa con un miscuglio di malinconia e rabbia.

Loona: "Io non voglio abbandonarlo, mi ha cambiato la vita e mi ha dato la possibilità di scoprire chi sono. Se è così che deve andare, allora finiremo questo viaggio insieme, anche se mi sento distrutta e... sola." disse con tristezza, mentre la sua voce si spense fino a ritornare ad affogare in un oceano di lacrime.

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