|Capitolo 9|

1.5K 103 11
                                    

Xx: che ci fanno loro qui?
Tutte e tre ci voltammo.
Jorge era comparso sulla soglia dell'ascensore, e mi stava chiedendo spiegazioni.
Io: volevo fare vedere a loro cosa abbiamo scoperto.. -cercai di giustificarmi.
Jorge: avevamo detto che era un nostro segreto.
Io: si lo so, ma..
Jorge: non mi hai neanche chiesto cosa ne pensavo. -disse stringendo la mascella.
Jorge era arrabbiato e si vedeva.
Cande: Jorge non è colpa di Tini.
Jorge: e di chi è la colpa? Cande smettila di difenderla.
Cande: prima di tutto stai calmo. E poi che cosa vuoi se l'abbiamo scoperto?
Jorge: era il NOSTRO posto. -disse mettendo in evidenza la parola "nostro".
Io: nostro? L'abbiamo solamente scoperto insieme ma non è né mio né tuo, e tantomeno nostro. Non esiste nessun noi.
Jorge si irrigidì.
Lodo: io e Cande torniamo su.. -disse infilandosi nell'ascensore insieme alla rossa.
Io: vengo anche io..
Feci per andare nell'ascensore, ma Jorge mi bloccò un braccio.
Jorge: perchè non me l'hai detto?
Io: forse perchè eri troppo impegnato a farti una in bagno.
Cazzo. Perchè avevo parlato?
Jorge mi lasciò il braccio.
Jorge: mi hai visto...?
Io: si, e ti ho visto anche l'altra volta in camera, con una ragazza diversa. Mi vuoi dire perchè ti comporti in questo modo?
Jorge: solo se tu mi dici perchè sei gelosa.
Arrossì. Dannate le mie guancie.
Io: io non sono gelosa.
Jorge: le tue guancie dicono tutt'altro. -disse sorridendo.
Io: rispondi alla mia domanda Jorge.
Jorge: non cambiare argomento.. -disse cantilenando e andando verso il palco per poi sedersi.
Io: non sto cambiando argomento.
Mi stava irritando. Perchè mi chiedeva cose che non esistevano totalmente nella mia testa?
Andai verso il palco e mi sedetti accanto a lui.
Io: allora..?
Jorge sospirò. Si fece serio.
Jorge: è difficile...
Sperai che finisse la frase, ma invece si bloccò. Così andai avanti io.
Io: cosa è difficile..?
Jorge: il mio passato Martina. È complicato e quando sará il momento ti racconterò tutto. Ma ora no..
Sospirai.
Io: il tuo passato ti fa andare con una ragazza diversa ogni sera... Wow! -esclamai sarcastica.
Jorge: una ragazza mi ha spezzato il cuore, e ora non voglio più innamorarmi.. Questo ti basta per capire meglio? -disse ridendo e sdraiandosi sul palco.
Mi irridì.
Io: ehm.. Scusa non lo sapevo..
Jorge: tranquilla... Ti racconterò meglio un giorno.. -disse passandomi la mano sulla schiena.
Rabbrividì. Il suo tocco mi fece rilassare di colpo.
Chiusi leggermente gli occhi.
Ma che stavo facendo?!
Quando riafferrai il lume della ragione, mi alzai di scatto dal palco.
Jorge: hey tutto okay?
Io: che stavi facendo? -urlai.
Jorge: niente di che.. Hey Tini sta calma.
Sorrisi.
Jorge: e adesso che hai da sorridere? -disse scoppiando a ridere.
Mi sdraiai nuovamente sul palco accanto a lui.
Io: è la prima volta che mi chiami Tini ahahah -dissi scoppiando a ridere.
Jorge: non ti chiamo mai così semplicemente perchè penso che il tuo nome sia meraviglioso, e che non abbia bisogno di simpatici soprannomi... -disse sorridendo.
Mi voltai verso di lui. Restammo per un pò a fissarci negli occhi.
Jorge si avvicinò a me. Le nostre labbra erano ad un soffio l'una dall'altra e di li a poco si sarebbero unite.
Sobbalzammo quando le porte dell'ascensore si aprirono.
Cande: ehm scusate.. Ho dimenticato il cellulare... Tini vieni che continuiamo il nostro pigiama party? -disse sorridendo imbarazzata proprio come fa spesso Jorge.
Io: oh si.. -mi alzai velocemente dal palco.
Io: buonanotte Jorge.. -dissi sorridendogli.
Jorge: buonanotte Tini..

Cande: ora mi dici che stavate facendo tu e mio fratello! -mi urlò Cande il giorno dopo.
Io: niente, abbiamo litigato.
Cande: e poi vi siete baciati?! -disse rimanendo a bocca aperta.
Io: ma no, che dici?! -dissi superandola leggermente.
Stavamo tornando in classe per trascorrere un'ora di canto con la meravigliosa Prof. Clara.
Rientrammo in classe un pò distratte, tanto che mi scontrai con Ruggero.
Io: oh ehm... Scusa Ruggy!!
Ruggero: tranquilla Tinita! -disse avvolgendomi tra le sue braccia.
Ricambiai il suo caldo abbraccio.
Ruggero: dopo parliamo, okay? -disse bisbigliandomi.
Annuì.
Andai a sedermi vicino a Ruggero.
Poco dopo entrò la Prof. Clara, seguita da Jorge.
Jorge era in uno stato osceno: camicia sbottonata, rossetto ovunque e zip dei pantaloni abbassata.
A pensare che ieri stava quasi per baciarmi...
Jorge: buongiorno Prof! -disse appoggiandosi alla cattedra con aria maliziosa.
P. Clara: Blanco vai in bagno per favore... Non voglio che nella mia ora ci sia tu a disturbarmi..! -disse sorridendo imbarazzata.
Ruggero: dai aiutalo... -mi bisbigliò.
Io: neanche se mi pagano! -risposi orgogliosa.
Non ero arrabbiata, di più.
Tutti mi guardavano, come per dire "aiutalo", ma non avevo assolutamente voglia di andare ad aiutare il ragazzo che "non vuole più innamorarsi". Questa frase mi aveva colpito, okay?
Mi alzai e mi diressi verso il bagno. Qualche volta faccio azioni che non vorrei fare.
Mi sporsi nella porta del bagno dei maschi.
Io: Jorge..
Xx: mmh..
Io: vieni fuori che ti aiuto..
Una sagoma un pò goffa si fece avanti verso di me.
Jorge: mi faccio schifo da solo..scusami.. -disse iniziando a disperarsi e crollando su di me.
Jorge era troppo pesante per riuscirlo a tenere, così crollai a terra con lui sopra. Puzzava di alcool.
Io: dai vieni qua che ti aiuto..
Cercai di alzarmi, Jorge fece lo stesso, e una volta in piedi entrammo nei bagni delle femmine.
Jorge si appoggiò al lavandino.
Gli sciacquai il viso sporco di rossetto. Guancie, labbra e fronte.
Poi presi un pò di carta e asciugai.
Io: dai siediti..
Jorge eseguì i miei ordini.
Gli iniziai ad abbottonare la camicia. Le mie mani sudavano come tutto il resto del corpo. Fissavo Jorge, e fissavo il suo petto che si intravedeva dalla camicia.
Deglutì.
Quando finì, soffiai.
Io: potresti farlo tu...? -dissi rivolgendomi alla zip.
Jorge annuì, solo che non riuscì nell'impresa visto che la sua mano continuava a toccare il vuoto.
Io: okay, faccio io.. -dissi arrendendomi.
Misi lentamente la mano sui pantaloni e alzai la zip.
Sbuffai.
Jorge: Grazie. Sono un disastro.
Io: uno splendido disastro.. -ripetei sottovoce.
Jorge: cosa..? -disse avvicinandosi a me.
Io: niente..
Jorge si avvicinò a me.
Le nostre labbra erano a pochi millimetri di distanza, come ieri sera.
Il bacio stava per realizzarsi, ma poi io mi spostai all'ultimo momento facendo ricadere le sue labbra sulla mia guancia.
Poi gli incorniciai il viso con le mani.
Io: voglio un bacio, ma non così. -confessai.
Lui annuì e chiuse gli occhi.
Solo dopo mi resi conto di quello che gli avevo detto.

#autrice
Ecco un nuovo capitolo!! ❤️❤️
Devo dire che questa storia sta ricevendo pochi voti rispetto alle precedenti, quindi se non vi piace fatemelo sapere... ❤️
Avevo pensato di pubblicare due giorni a settimana fissi. Pensavo il Martedì e il Venerdì... Che ne dite? ❤️
Però continuerò solo se i capitoli arriveranno almeno a 20 voti... ❤️❤️
Intanto ringrazio quelli che votano e commentano la mia storia, e anche quelle precedenti... Grazie mille!! ❤️
Al prossimo capitolo 😘❤️

PRENDITI CURA DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora