Il mattino seguente alle 7 ero già in piedi, sentii la signora urlare contro Brahms. Il signore mi diede una lista con delle regole per lui. Promisi a loro di trattarlo come un figlio, lei si mise a piangere e mi disse che le dispiaceva, non so per quale esatto motivo, poi mi diede in braccio Brahms e partirono. Mi lasciai nuovamente chiudere la porta alle spalle e misi Brahms nella sua poltrona, rimasi qualche minuto a fissarlo e gli lanciai una coperta addosso, erano davvero inquietanti quei due occhi puntati su di me.
Svuotata la valigia con dentro il minimo indispensabile mi preparai la colazione, che mangiai leggendo un libro trovato in uno scaffale, era orribile, noioso e per nulla scorrevole, quindi mi addormentai.
Mi risvegliai la sera stessa, mi alzai e andai al piano di sopra, diretta in camera mia; passai davanti alla porta della stanza in cui avevo messo Brahms, era seduto nella poltrona, ma la coperta con la quale l'avevo coperto? Era a terra. Spaventata lo presi e lo buttai su una sedia a dondolo in un'altra stanza che chiusi sbattendo la porta.
Quella sera il cielo era nero e il temporale suonava su tutto il paese, non riuscivo a prendere sonno, perciò mi alzai, accesi una candela e andai a controllare la stanza in cui era Brahms.
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The boy (per lettori)
HorrorGreta è una giovane donna statunitense che sta cercando di fuggire da un passato travagliato. Accetta così un lavoro in un piccolo villaggio in Inghilterra come babysitter per il figlio di 8 anni di una coppia benestante, mentre i due partono per un...