Capitolo 25

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Quella sera Cole restò a casa con me.

Mi chiese di dormire insieme a me ma io senza pensarci due volte rifiutai, quindi lo sistemai nel divanetto della sala giochi con una coperta. Prima di dormire mi chiese se l'avessi perdonato, ma io non riuscivo... e non potevo perdonarlo per una cosa simile. Si alzò e con aria minacciosa mi disse che non avrei mai potuto lasciarlo, perché lui mi avrebbe seguito ovunque... mi prese per il collo e cercò di baciarmi, ma io mi scansai e lui successivamente mi disse di preparare le valigie per il giorno dopo. Me ne andai in camera con Brahms e gli promisi che non l'avrei mai abbandonato. Gli chiesi piagnucolando di aiutarmi e mi addormentai con lui al mio fianco.

Quella notte mi svegliai d'improvviso con Cole che gridava il mio nome.

Brahms non era con me...

Cole mi prese in modo violento dal braccio e mi chiese se fossi stata io...

Una scritta fatta con il sangue sporcava i vetri della stanza, le lettere erano perfette, ma il sangue fresco colava:

Vattene.

The boy (per lettori)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora