1, L'amore spera ogni cosa

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Sabato 25 settembre 2027, ore 11:01, Londra, St. James' Roman Catholic Church.

Harry tirò un lungo sospiro. Scoccò a Liam un'occhiata d'intesa, guardandolo sparire dietro al drappo vellutato di una tenda corta e arricciata, e si osservò nel lungo specchio ovale da pavimento incastrato in una cornice d'ottone che si diramava in arabeschi dall'aspetto leonesco e sontuoso. Controllò che i capelli, distribuiti in percentuale maggiore alla destra della riga e modellati dal gel all'estratto di betulla, rimanessero disciplinati a regola d'arte, nel loro taglio scalato che lambiva le orecchie e si increspava sulla nuca. Accarezzò gli inserti di finissima seta dorata sul cotone celeste della giacca. Sistemò il fiocco nero della camicia annodato sotto al pomo d'Adamo, e spolverò con sferrate sbrigative i pantaloni dal taglio regolare.

Si voltò per uscire dalla stanza e controllare che ogni cosa procedesse secondo il copione anche al di fuori di quella piccola capanna incantata impollinata da bisbigli e striduli gemiti d'ansia, ma nel compiere parte di una giravolta urtò contro una figura. Il rialzo delle lucide scarpe stringate ticchettò nell'accompagnare il suo indietreggiare.

Il nuovo arrivato si aprì in un ampio sorriso raggiante che sprizzava gioia e curiosità. Dalle finestre spalancate sgorgava una luce bianca che si posava a scolorire gli zigomi pieni, olivastri, punteggiati di barba perfettamente acconciata. Gli occhi ambrati divennero due lucciole sfavillanti nel taglio delle palpebre.

Zayn si gettò ad abbracciarlo, afferrandolo per il collo. Harry adagiò le braccia sul fondo della sua schiena e si rilassò contro una sua spalla, facendo un respiro profondo. La sua colonia dall'essenza etnica e metallica gli solleticò le narici. Gli ci voleva. Ne aveva un bisogno terminale. Affetto sincero, contatto fisico, solidarietà. Un sostegno su cui contare in una giornata tanto importante. Festosa, effervescente, intrisa di amore, brio e freschezza, però decisiva.

L'amico si scostò a ficcare lo sguardo nel suo. «Come sta lo sposo?» domandò in un sussurro.

«Bene, nervosismo a parte» rispose Harry abbozzando un sorriso.

Zayn annuì e strofinò i pollici sulle sue guance impeccabilmente rasate. «Sei da togliere il fiato» gli disse con un tono affettato e solenne, quasi fosse un segreto da proteggere e non abbandonare alla mercé di qualche pettegolo.

«Grazie. Anche tu sei uno schianto» ricambiò lui, allontanandosi a studiarlo con più attenzione. Indossava un elegantissimo completo tinto di rosa antico. Il doppiopetto della giacca contornava una immacolata camicia bianca che cozzava con la carnagione abbronzata e già bruna di natura.

Con le dita ornate di grossi anelli appariscenti, Zayn pizzicò un ricciolo che pendeva sulla fronte di Harry. «Va', adesso. Il tuo innamorato ti sta aspettando».

«Lo hai visto?» gli chiese.

«Sì, è arrivato» confermò il ragazzo. «Ci beccheremo più tardi. Sarà una giornata straordinaria».

E lo sarebbe stata senza dubbio.

Col cuore in gola, Harry oltrepassò la soglia del capanno in cui di solito si svolgevano le lezioni del catechismo, e si avviò all'interno della cappella. Si fermò all'ingresso, ammirando l'imponente architettura gotica degli archi e delle colonne ai quali il decorso degli anni aveva corroso l'antica, vergine purezza. Picchiettò i polpastrelli prima sulla fronte, poi al centro, alla sinistra e alla destra del petto. Nel nome del Padre, del figlio e dello Spirito Santo proclamò una voce nella sua mente.

Percorse la navata a passo svelto, rivolgendo occhiate fugaci agli invitati accomodatisi sulle panche di ciliegio laccato. Riconobbe alcuni parenti coi quali manteneva rapporti sporadici e finse di non notarli. Passò davanti a Rebecca e Brian e agitò una mano per arruffare i folti capelli di Nathaniel. Il ragazzino alzò su di lui uno sguardo entusiasta e incredibilmente azzurro.

Zephyrus Against Raising Autumn [STMJ4 - Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora