3, Joran's

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Giovedì 30 settembre 2027, ore 18:07, Londra, civico numero 8 di Greencoat Place, appartamento di Harry e James.

Erano in ritardo. Avrebbero dovuto trovarsi al locale già da mezz'ora, e per arrivarci avrebbero impiegato almeno dieci minuti.

Harry pestò le mattonelle con i calzini corti e si affacciò alla porta della camera. «Hai preso tu il mio bracciale?»

James gli scoccò un'occhiata scocciata e continuò imperterrito a sfilare maglie dalla cassettiera per lanciarle alla rinfusa sul letto. «Di quale bracciale parli?»

«Lo sai. Il bracciale che indosso sempre».

«Vuoi dire quello dove hai appeso la fede nuziale?» scattò il ragazzo, coprendo la camicia extralarge che aveva indosso con una felpa color antracite. «No, non l'ho preso. E preparati, dobbiamo andare».

«Io sono pronto» sottolineò Harry, marcando volutamente la nota di seccatura. Sguazzavano in quel clima polare da giorni, dal matrimonio di Niall e Gemma. James doveva aver notato qualcosa di anomalo, ma non intavolava un discorso neppure sotto tortura. Preferiva il silenzio subdolo, le freddure rancorose, centrare il bersaglio con un sottile sadismo da cecchino professionista.

E cosa mai poteva fare, Harry, se non sopportare le sue mute sfuriate e incassarne le ripercussioni? L'alternativa era ammettere di avere una tresca con Louis, di amarlo ancora, di non aver mai cessato di farlo. L'alternativa era chiedere scusa a James per essere stato un vigliacco, fare le valigie e cercarsi un'altra sistemazione. L'alternativa era restituire a James la sua vita.

E glielo doveva, era suo imprescindibile compito farlo. Forse, però, la sera dell'inaugurazione non era l'occasione adatta.

Un anno addietro, Niall e James avevano messo su un progetto: aprire un pub. James si sarebbe occupato della vendita di bevande al bar, Niall sarebbe rimasto nel retro, a gestire il ramo della gastronomia. Dopo molteplici discussioni, pianificazioni, riadattamenti e ristrutturazioni, in seguito all'ottenimento delle licenze e al reperimento del locale ideale, ampio abbastanza e dai costi contenuti, collocato in una zona periferica ma piuttosto frequentata, era finalmente arrivato il momento di dare avvio all'attività. Convertire lo schizzo in un modello tridimensionale, dinamico, operoso, frenetico. Reale.

Harry afferrò la borsa in cui custodiva una reflex che utilizzava di rado al lavoro e si parcheggiò vicino all'uscita in attesa che James finisse di vestirsi. Scattare qualche foto era il minimo che potesse fare per aiutarli, benché gli eventi non fossero la sua specialità. Era diventato popolare, nel campo della fotografia, per i ritratti introspettivi e i nudi artistici. Nel tempo libero si dilettava ancora con la paesaggistica e con l'imprimere frangenti di vita autentica e spontanea, ma, quando gli si commissionava un nuovo incarico, era sempre disposto a mettersi in gioco.

Salirono in auto alle 18:25. La locanda si trovava in un vicolo di Rochester Row, al 7 di Willow Place. Il cancelletto non si presentava particolarmente elegante, era basso e stretto, ma sulla veranda erano stati sistemati dei tavoli di noce chiaro, corredati di candele in ampolle di vetro e posate imbustate in monoporzioni di carta, che sprizzavano sentore di accoglienza.

All'interno, l'ambiente migliorava in maniera precipitosa e sconcertante. Mobilio lucente color fegato, luci aranciate a penzolare dal soffitto come cadaveri impiccati, seggiole munite di braccioli e cuscinetti di velluto, doghe di quercia a bordare il perimetro.

Su una parete era affissa l'insegna che intitolava il locale: Joran's, un gioco di parole, la combinazione di James e Horan, i due giovani imprenditori, soci e co-proprietari. Intorno allo stemma erano fissate targhe di rockband datate che non suscitavano interesse nell'ultima generazione, e diversi dipinti a olio di scenari grotteschi e tristemente nostalgici, magnifiche realizzazioni di Gemma.

Zephyrus Against Raising Autumn [STMJ4 - Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora