7. she's so pretty

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                         Tom's POV

Scendo subito dal palco e mi incammino tra le persone per cercarla, ma di lei non c'è traccia.

Faccio segno a Bill di venire da me e gli spiego la situazione.

Così lo dice anche agli altri e ci mettiamo a cercarla dappertutto, Gustav e Bill sono andati fuori dal locale per cercare un po' nei paraggi e nel parcheggio.

Mentre io e Georg stiamo cercando dentro, lui spinge un po' di gente qua e là per vedere meglio mentre io cerco nei bagni.

Spalanco la porta del bagno delle ragazze e delle cominciano a urlare come galline scuoiate, così mi invento una scusa per avere il bagno libero e cercare meglio.

-Ehm..andate di là, vi aspetta una sorpresa da parte mia!- esclamo sperando mi credano

Per fortuna loro scappano tutte e lasciano il bagno libero.

Ora devo solo cercare meglio.

Apro la porta di ogni WC ma non trovo nulla finché non sento un lamento non troppo lontano.

Trovata

Mi incammino verso la porta del WC e la spalanco.

Trovo Maddie seduta per terra e con la faccia rivolta verso il cesso.

-Stai messa male eh- dico cercando di sdrammatizzare

Ma lei non sembra affetta da quella battutina, quindi la aiuto ad alzarsi e le metto il braccio intorno al mio collo.

-Perché.. sei- ma si ferma per un singhiozzo

-venuto a cercarmi..- chiede

Non le rispondo e usciamo dal bagno, trovo Georg proprio davanti a me, quindi usciamo fuori.

Ci ritroviamo tutti nel parcheggio accanto alla mia macchina, faccio entrare Maddie mentre io e il resto stiamo un po' fuori.

-Dov'era?- chiede Bill guardando Maddie addormentata.

-Al bagno, stava vomitando- rispondo.

-La porti te a casa?- sta volta é Gustav a chiedermelo, faccio cenno di sì, quindi lui è Georg ci salutano.

-Maddie ha detto che potete restare amici, a lei va bene così- rompo il silenzio che regnava nell'aria.

-Bene..- mi risponde, non sembra deluso, anzi quasi felice.

-Vuoi fartela te?- mi chiede indicandola.

Non lo so...

-No, é antipatica, scommetto che é una verginella di turno- rispondo cercando di nascondere il nervosismo.

Lui non sembra convinto però.

-Vabbè andiamo a casa.- penso sia l'unica buona idea che ha avuto stasera

Entriamo in macchina e faccio partire il motore.

Sono passati 30 minuti, e non siamo nemmeno a metà strada.

Dovevano scegliere proprio quella discoteca?

Maddie sta dormendo nel sedile posteriore, mentre Bill è occupato a guardare le stelle in cielo.

Ad un certo punto sento qualcuno sbuffare, credo Maddie si sia svegliata.

-Dove...sono?- chiede spaesata, ha i capelli arruffati e un po' di rossetto sbavato sulle labbra.

-Nella mia macchina, stiamo andando a casa.- rispondo io.

-Ehm..ok- dice voltandosi con la faccia verso la finestra.

-Io ti avevo detto di non bere tanto- rompo il silenzio che si era creato nell'aria.

-Sono fatti miei se bevo tanto o no- taglia lei corto.

Mi volto verso Bill ma lui sembra essersi addormentato.

Restiamo in silenzio per un'altro po e il sonno inizia a farsi sentire.

Dopo 1 ora arriviamo finalmente a casa, io scendo dalla macchina e sveglio Bill.

Scende anche Maddie e ognuno si incammina per il proprio sentiero che porta all'ingresso delle porte.

Faccio per infilare la chiave nella serratura finché non sento un richiamo.

È Maddie.

-Aspetta ti devo ridare la felpa- la sento dire in lontananza, così apro la porta e porto Bill in camera sua.

Quando esco non la trovo fuori, quindi mi incammino verso casa sua.

La porta è aperta, entro e salgo le scale.

All'ultimo scalino me la ritrovo davanti.

Lei sussulta appena.

-Calma, non ti vedevo fuori quindi ho deciso di salire- le spiego

-Vabbè tieni- dice lei mentre mi porge una felpa, sarà la stessa che le ho dato la scorsa volta a casa mia.

-Non la voglio più- rispondo acido.

-Perché?- mi chiede aggrottando le sopracciglia.

Non le rispondo, ma decido di superarla e farmi un giretto del piano.

Percorro un corridoio lungo e apro l'ultima porta.

Mi ritrovo davanti un grande letto matrimoniale.

Credo sia camera dei suoi genitori.

-È la camera dei tuoi?- le chiedo indicando il letto.

-No, è la mia- risponde.

-Camera grande per una nana come te- lascio sfuggire un pensiero.

-Cos'hai detto?- chiede avvicinandosi di più a me.

-Niente niente- non ho paura di lei, mi piace solo provocarla.

Decido di entrare ad esplorare un po' meglio in giro, per poi ritrovarmi davanti alla finestra aperta.

-Da qui si vede camera mia, direi anche molto bene- dico osservando fuori.

-Okay ora vattene- ordina indicando la porta.

Ma io non ho alcuna intenzione di farlo.

Così mi decido di compiere una mossa abbastanza azzardata.

Mi stendo sul letto a gambe e appoggio le mani alla nuca.

-Ma che fai?! Sei impazzito? Vattene ho detto- lei spalanca gli occhi a vedermi in quella posizione sul suo letto.

Anche se... questa posizione è abbastanza comoda.

La sento blaterare ancora e ancora finché le sue lamentele non si sentono più.

"i choose you" Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora