8. the rehearsal

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                         Tom's POV

Mi sveglio.

Stranamente non affaticato o stanco, spalanco gli occhi ma non sono nella mia stanza.

Sono in una stanza diversa...

Mi giro sul lato e mi ritrovo davanti l'ultima persona che mi aspetto.

Maddie.

Di nuovo?

Sta dormendo beatamente, ha il respiro regolare e io non posso fare a meno di sentire il suo buonissimo profumo alla ciliegia.

Continuo a guardarla per un'altro po'

É troppo bella..

Ma che?
Assolutamente no.

Mi decido ad alzarmi e andarmene, ma il letto é troppo comodo.

-Mamma altri cinque minuti..- sento Maddie lamentarsi.

-No dobbiamo andare a scuola- le rispondo divertito pensando non mi sentisse

-Dobbiamo?- chiede aprendo gli occhi.

Ha i capelli arruffati e il pigiama

Ma quando l'ha messo?

Ma la cosa che mi stupisce é che non ha occhiaie o alcun tipo di stanchezza sul viso.

-Tom? Oddio vattene subito, non so nemmeno perché io ti abbia fatto dormire qui- dice alzandosi dal letto.

Ma io non ho intenzione di scollarmi da lì.

-Vattene ho detto- continua lei con il broncio impresso in faccia.

-Calma Cenerentola, ora me ne vado, anche se..- ma non finisco la frase, mi alzo ed esco dalla porta di camera sua.

-Anche se?- insiste lei, sembra curiosa

E a te piace.

-Anche se...il tuo letto é molto comodo- finisco io la frase, anche se non volevo finirla in quel modo.

Lei sbuffa prima di chiudere la porta davanti a se'.

Scendo le scale ma una donna si mette a urlare quando mi vede.

-Ommiodio! I ladri! Maddie prendi le tue cose, andiamo in Canada!- urla lei

-Calma signora, sono Tom, il vicino- cerco di tranquillizzarla io porgendole la mano.

Ma é possibile che siano così drammatiche?

Lei me la afferra e la stringe di poco.

-Cos'avete fatto tu e mia figlia? Sei Bill?- mi chiede alzando un sopracciglio.

-Non abbiamo fatto nulla signora, e no, io sono Tom, il fratello gemello di Bill- le rispondo con tutta la tranquillità del mondo.

-Ma lei e Bill non si vedevano?-

-Sì ma, Bill é gay- dico

Lei a quel punto alza le sopracciglia e spalanca la bocca.

Le esce solo un semplice "Ah" prima che mi indichi l'uscita.

Esco e torno a casa.



Sono le tre di pomeriggio e noi abbiamo le prove da sbrigare, non manca troppo al concerto di Melbourne.

Scendo giù e vado ad aprire la porta a Gustav e Georg.

-Tra quanto arriva l'autista?- chiede Gustav guardando intorno.

"i choose you" Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora