Dopo che Tom mi guardò negli occhi
un'ondata di calore travolse il mio petto, facendomi distogliere velocemente il mio sguardo dal suo. Sentivo che lentamente tutto stava prendendo una piega diversa, ma non riuscivo a spiegarmi del perché a parole, o forse, stavo solo reprimendo quella strana sensazione che si ripresentava ogni volta in me, da ieri sera alla festa, dopo quel bacio.Avvicinai le mie gambe al petto piegandole, per poi abbassare la testa e poggiarmi su di esse, a quanto pare le ore di sonno che avevo non erano abbastanza, e da un momento all'altro iniziai a sentire i miei occhi farsi piuttosto pesanti non riuscendoli a mantenere completamente aperti.
Passò una buona quindicina di minuti da quando eravamo rimasti fermi e seduti lì sotto in silenzio, e la pioggia pareva non volerne sapere di fermarsi. Mentre tutto intorno a noi iniziò ad essere sempre più umido e bagnato iniziai ad avvertire la stanchezza farsi sempre più vicina, non riuscendola a sostenere ancora a lungo, decisi di socchiudere gli occhi, per poi chiuderli definitivamente, e di isolarmi mentalmente da tutto quel che mi circondava in quel preciso istante.
La mia mente mi riportò automaticamente ad Ellie. Immaginando di essere ancora nel mio paese natale, insieme a lei, a casa sua mentre facevamo pratica con i nostri amati strumenti.Riaprì i miei occhi dopo un po',
ritrovando ancora una volta lo sguardo di Tom puntato su di me, e il suo felpone posizionata sulle mie spalle.
Perché? Non appena ritornai alla realtà, queste due domande iniziarono a prendere il totale controllo della mia mente, non riuscendo a pensare a nient'altro.
Da quanto era lì ad osservarmi mentre tenevo gli occhi chiusi?
E se mi stava davvero osservando,
per quale motivo lo stava facendo?Restai ferma, immobile, a pensare a quelle due domande per un po' troppo tempo, non accorgendomi di star ancora guardando dritto negli occhi Tom
T: - tutto okay? - mi chiese con uno sguardo un po' sorpreso e accennando un piccolo sorriso appena appena visibile
T/n: - come? - dissi confusa, per poi ricordare subito dopo - oh sì, si tutto bene, come mai questa domanda? -
T: - avevi uno sguardo strano in volto, o per lo più confuso - fece una pausa per poi ricominciare a parlare - sei ancora stanca? - disse per poi sorridermi leggermente, ancora una volta
T/n: - suppongo di non aver ancora recuperato tutte le ore di sonno che
ho perso ultimamente - dissi tutto d'un fiato stropicciandomi gli occhi successivamente - è tua questa? - chiesi indicando con lo sguardo il felpone che era ancora poggiato sulle mie spalle
T: - oh si, ho notato che l'aria è iniziata ad alzarsi un po' di più rispetto a prima, e che la pioggia non sembra proprio volersi
fermare - si distaccò dai miei occhi - non volevo che ti raffreddassi -
Arrossì leggermente a quelle sue parole, tornando a guardare davanti a me
T/n: - e tu? non ti raffredderai così? - feci per togliermi la sua felpa di dosso e restituirgliela ma venni fermata ancora una volta da lui
T: - non preoccuparti, ho il sistema immunitario più forte e resistente di quel che sembri - disse, per poi rimettermela sulle mie spalle - tienila tu -
T/n: - Sicuro? -
T: - perché non dovrei esserlo? -
T/n: - non lo so - dissi in una piccola risata - grazie -
Tom mi sorrise.
Riaccendendo quel calore nel mio petto che poco prima era svanito.Si erano fatte ormai le 11:35 del mattino, e la pioggia era ancora lì, persistente, a non voler smettere. In un certo senso ci arrendemmo, in base al tempo e a tutte quelle nuvole grigie dubitavamo potesse smettere di piovere da un
momento all'altro.
T: - sembra proprio non voler fermarsi -
disse guardando in alto al cielo
T/n: - già, così sembra - dissi con
tono scocciato
T/n: - credi che Bill sia ormai ritornato a casa? - chiesi cambiando argomento
T: - ad essere sincero ne dubito un po',
ma spero comunque di sì -
T/n: - mh - unica cosa che fui capace di dire in quell'istante.
Gli argomenti di cui parlare si esaurivano man mano che i minuti passavano, e l'imbarazzo nell'aria ritornò fra di noi.Stanco di quella situazione Tom si alzò di scatto in piedi, facendomi venire un colpo a quel suo movimento
T/n: - che ti prende ora - chiesi alzando lo sguardo verso di lui, mentre io ero ancora lì, accovacciata a terra
T: - se non facciamo qualcosa, dubito torneremo a casa prima delle 13 - disse per poi guardarsi attorno.
T: - vieni - ritornò a guardarmi, porgendomi subito dopo una mano aiutandomi ad alzarmi dai gradini
T/n: - hai davvero intenzione di voler tornare a casa a piedi con tutta questa pioggia? - dissi cercando di
farlo ragionare
T: - hai qualche altra idea in mente
allora? -
Non risposi, era piuttosto ovvio che non avessi altre soluzioni. La mia intenzione era semplicemente quella di aspettare che finisse quel diluvio universale, ma quella fine non sembrava essere affatto vicina.
T: - andiamo dammi la mano - disse con tono divertito - ci bagneremo un po', ma almeno torneremo a casa prima che i tuoi ritornino da lavoro -
Esagerato.
T/n: - Tom cosa vuoi- - non feci in tempo a finire la frase che sentì prendermi per mano da Tom, per poi essere successivamente trascinata via da lui.
Le gocce di pioggia che cadevano con una grande velocità sul terreno, entrarono a contatto con la mia pelle, provocandomi brividi dal freddo a non finire. Giurai a me stessa che se mi fosse venuto qualcosa come la febbre o un forte raffreddore, avrei mangiato vivo a quel ragazzo.T/n: - SEI IMPAZZITO! - gli urlai mentre correvamo sotto la pioggia battente ed
il forte vento che tirava.
Udì in modo sfocato la risata di Tom
T: - non preoccuparti siamo quasi arrivati! - col cavolo. Ci sarebbero aspettati come minimo altri 15 minuti di corsa ininterrotta prima di arrivare a casa. Tutta la stanchezza che avevo accumulata in corpo non aiutava affatto, e dire che ero già stanca era ben poco.Corremmo senza sosta per una decina di minuti ininterrotti fin quando non implorai più volte Tom di fermarci per un secondo, sotto ad una sporgenza, giusto per riaccumulare quel poco di energie che avevo in serva.
T/n: - cazzo dovevi avvertirmi - affermai con il fiatone e con i vestiti zuppi d'acqua
T: - non è colpa mia se sei poco atletica, e poi per cosa ti avrei dovuto avvertire - disse ansimando, mentre tentava di riprendere fiato anche lui.
T/n: - fammi il piacere, avrò praticato più sport di te in tutta la mia vita fino ad ora - affermai con una risata.
T: - allora vorrei proprio sapere quali sono questi famosi sport che hai praticato - disse come per stuzzicarmi, seguito da un sorriso - andiamo siamo sulla via di casa, ci manca poco - mi porse nuovamente la sua mano come per farmi segno di riprendere la corsa, e così feci.
Unimmo strettamente le nostre mani per poi riprendere a correre sotto la forte pioggia che non aveva ancora smesso di precipitare....
Ciao a tutti, come state? spero bene :)
Oggi è finalmente uscito l'undicesimo capitolo, ed anche se non mi è particolarmente piaciuto per come è venuto, spero che a voi possa almeno piacere un minimo. Sto tentando di finire di scrivere anche il dodicesimo capitolo, ma tra i mille compiti e impegni che ho da svolgere, dubito possa uscire oggi (magari in tarda serata, ma nulla di sicuro!) e nel dubbio, come al solito, vi farò sapere. Buona lettura e ci vediamo al prossimo capitolo ;)
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Il suo sorriso | tom kaulitz x reader
FanfictionT/n, una ragazza di 17 anni, si è appena trasferita dai suoi zii in Germania con la sua famiglia, distaccatasi dalla sua vita precedente ne inizierà una nuova proprio lì con nuove esperienze e conoscenze da fare. Tante persone proveranno a far parte...