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Rientrai in casa, e finalmente ebbi l'occasione di guardare al suo interno come era fatta dopo tanti anni. Essa era composta da un piano terra e un piano superiore. Al piano terra sulla sinistra si trovava il salotto, molto grande, che era unito insieme alla cucina, un bagno spazioso e la camera matrimoniale dei miei. Mentre al piano superiore, salendo le scale, c'era una camera per gli ospiti, un bagno in più e quella che sarebbe stata la mia camera da letto piuttosto spaziosa insieme ad un mio bagno personale, ed un piccolo balcone che si affacciava all'edificio accanto, ovvero quello di Bill, non potevo chiedere di meglio!
Notai anche che i miei avevano già iniziato a sistemare alcuni mobili al piano di sotto, e la casa piano piano riprendeva vita.

Una volta finito di osservare tutte le stanze, scesi di nuovo sotto nel salone e notai solo dopo aver perlustrato per bene tutta la casa, avevamo anche un giardino. Sapevo che in quel posto ci avrei passato la metà delle mie giornate ascoltando musica ed esercitandomi con la mia chitarra. Sentivo che questo sarebbe stato il posto perfetto per ricominciare da zero, iniziavo a sentirmi parte di tutto questo, se pure fossi arrivata solo da poche ore; e anche se i vecchi ricordi spesso mi riaffioravano in mente.

Ancora un volta immersa nei miei pensieri non notai che qualcuno mi stesse chiamando, era mia madre, che faceva segno di uscire fuori sul giardino con loro
- allora, racconta, come è andata la passeggiata con il tuo nuovo amico? - chiese mentre fece un piccolo sorriso malizioso
- andiamo smettila di guardarmi in quel modo, è andata piuttosto bene, Bill mi ha fatto fare il giro del quartiere, siamo passati per un parco e ci siamo fermati un po' davanti alla scuola, quella che mi hai fatto notare tu questa mattina quando eravamo in macchina - conclusi
- come ti è sembrata? - mi chiese
- non so, ancora non mi sono fatta un' idea precisa - feci per sedermi su una piccola sedia che si trovava lì posizionata già in giardino - però so che Bill, e ipotizzo anche suo fratello, vanno lì -
M: - Bill ha un fratello? - chiese mia madre incuriosita
T/n: - già, non mi ha detto molto su di lui, eravamo impegnati a parlare d'altro -
M: - vedo che ti stai dando già da fare - disse in una mezza risata
T/n: - divertente, è già tanto se sono riuscita a farmi un amico il primo giorno che sono arrivata - dissi con tono ironico. Mi fermai un attimo ricordandomi di ciò che mi chiese Bill - a proposito, Bill mi ha chiesto se volessi andare con lui ad una festa proprio questa sera, posso? - non ebbi timore di chiedere ciò a mia madre, in fondo si fidava di me, non ho mai fatto grosse cazzate e sono sicura che mi avrebbe lasciata andare tranquillamente alla festa pur si che non mi mettessi nei guai o che non combinassi qualche cazzata
M: - mi fido di te Tn, e sai già che per me va bene, basta che non combini alcun casino e che torni ad una buon'ora - si fermò - comunque io e tuo padre sta sera abbiamo una cena con i suoi nuovi colleghi di lavoro, potremmo fare abbastanza tardi, perciò ti abbiamo già procurato le chiavi di casa in caso tu tornassi prima di noi - fece per porgermele in mano - vedi di tornare ad una certa ora Tn, in caso di qualsiasi problema ti basta chiamarci, va bene? -
T/n: - afferrato il concetto - dissi scherzando - grazie -
Mi alzai dalla sedia, intenta ad andare in camera mia quando la voce di mia madre mi fermò ancora una volta
M: - Oh vero, stavo per dimenticarmene di nuovo, gli ultimi scatoloni per i mobili con anche la tua roba all'interno, dovrebbero arrivare domani pomeriggio sul presto. Volevo dirtelo, così puoi iniziare ad aggiustare la camera a tuo piacimento -
- E ultima cosa, se hai fame, data l'ora, ti abbiamo lasciato qualcosa in frigo, io e tuo padre abbiamo già mangiato -
T/n: - Oggi parli più del previsto - dissi ridendo - comunque va bene, grazie, ora vado di sopra! -

Salì in camera mia e rovistai nell'armadio pensando già a ciò che mi sarei potuta mettere alla festa che si sarebbe tenuta questa sera, quando improvvisamente il mio telefono squillò facendomi distrarre,
era Bill.
T/n: - Pronto? Bill? -
B: - Ehi Tn, volevo ricordarti che la festa è per le 22, vengo sotto casa tua verso le 21:40 così possiamo avviarci insieme, va bene? -
T/n: - certo, ah Bill una domanda -
B: - dimmi pure -
T/n: - per la festa c'è per caso una sorta di dress code? non vorrei sentirmi fuori luogo vedendo tutti quanti vestiti in una certa maniera -
B: - non ti preoccupare, metti ciò che preferisci, potresti addirittura vedere chi ci va vestito in pigiama a quella festa! - disse con una risata
T/n: - va bene allora, mi fido - dissi sollevata
B: - perfetto, ci vediamo sta sera allora,
a dopo -
T/n: - a dopo Bill -
chiusi la chiamata e ritornai a concentrarmi sul mio armadio e su ciò che avrei dovuto indossare per la serata.

Le ore trascorrevano mentre passai gran parte del pomeriggio esercitandomi un po' con la mia chitarra sul balcone ed accendendomi una sigaretta di tanto in tanto. Dato che il mio balcone si affacciava sul palazzo di Bill vidi una finestra di una camera, pensai fosse quella sua, quando notai una figura con i capelli folti raccolti in una coda, che si trattassero dei dread?, era per caso il fratello di Bill? Presa dalla curiosità provai a sporgermi e a guardare più attentamente ma non appena vidi l'orario sul mio cellulare lasciai perdere tutto quello che stavo facendo e mi fiondai in doccia.

Una volta aver finito di lavarmi, asciugato i capelli e lavato i denti, ritornai davanti all'armadio decidendo una volta per tutte cosa indossare.
Optai per dei pantaloni abbastanza larghi schiariti color nero, un body leggero smanicato e attillato, degli occhiali Prada, delle sneakers bianche, un paio di anelli e dei semplici orecchini, ed infine una piccola borsa con tutto l'occorrente indispensabile all'interno come telefono, lip gloss, accendino, un pacchetto di sigarette, e del profumo.

Optai per dei pantaloni abbastanza larghi schiariti color nero, un body leggero smanicato e attillato, degli occhiali Prada, delle sneakers bianche, un paio di anelli e dei semplici orecchini, ed infine una piccola borsa con tutto l'occorrente ind...

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Ritornai in bagno per passarmi appena un po' di piastra e per truccarmi, giusto il necessario, applicando del correttore, la solita matita labbra, un po' di lipgloss leggero color carne, un filo di mascara, illuminante e del profumo alla ciliegia. Ero finalmente pronta, non mi restava che prendere le chiavi di casa fin quando il mio telefono squillò, chi poteva essere se non Bill, presi il telefono affrettandomi a rispondere
T/n: - Sono pronta Bill, scendo proprio ora -
Bill: - ti aspetto -

Chiusi la chiamata e con passo svelto scesi le scale per dirigermi verso la porta, un respiro profondo e la aprì. C'era Bill appoggiato a braccia incrociate sul portico di casa mia, entrambi avevamo delle facce sorprese, mi squadrò dal capo fino ai piedi e vidi un sorriso sputargli sul volto, mi avvicinai salutandolo
B: - Cazzo, però Tn! stai messa
proprio bene -
T/n: - Wow, io che sento imprecare per la prima volta Bill Kaulitz, neanche tu messo male devo dire - un sorriso inavvertito parve pure sul mio volto - ci avviamo allora? -
Bill: - come vuole lei -

...

Ed anche il terzo capitolo concluso,
ci sarà da divertirsi al quarto, spero vi stia piacendo la storia fino ad ora

Il suo sorriso | tom kaulitz x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora